lettere al direttore

L’invasione dei maccaresani

29 maggio 2018 | 11:00
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L’invasione dei maccaresani

Noi ‘fregenesi’, a voi ‘maccaresani’ vi vogliamo e vi vorremo sempre bene, perché nonostante le lotte campanilistiche, calcistiche e sociali, siete stati e sarete sempre nostra parte importante ed essenziale

Non certo con la ferocia degli Ostrogoti, ma nonostante il terreno sia pianeggiante questa genia molto variegata ha la lenta inesorabilità della lava incandescente e subdola che si incunea in tutti gli spazi aperti. Non hanno nulla della genuinità dei nonni e dei padri contadini che con il sudore della fronte inondarono il solco della loro vita fatta di rinunce, stenti e sacrificio. Si scoprono facilmente. Infatti c’è il politico, da sempre, che con passo ieratico, si aggira lentamente e benedicente nei pressi della sala giochi, dimostrando distacco, ma contento di avere contribuito a portare la ‘cultura’ al centro di Fregene.

C’è poi il fenomeno dell’architettura moderna che demolisce, senza pietà, con la complicità di norme velleitarie fiumicinesi, ville storiche del tessuto urbano fregenate. Ne ricava insignificanti immobili dove trovano posto 16, 20, 24 appartamentini invivibili, dove se disgraziatamente ti capita di morire, non riescono nemmeno a far uscire la bara. Poi però, tra gli osanna dei sodali, salva un edificio di una bruttezza e nullità architettonica stucchevole, dove fa scialo di se il tufo, che sprigiona il radon, seconda causa di morte, dopo il fumo, per cancro al polmone (fonte AIRC).

Ancora, troviamo coloro che si impongono come giardinieri, incutendo timore al malcapitato proprietario, che vittima della sua incapacità da pollice verde, abbocca alla loro arroganza, che si attenua però se gli parli di potatura apicale, potatura di rinnovo, potatura di bilanciamento. Allora balbetta e risponde che lui ‘il cinese’ non lo capisce.

Al Villaggio dei Pescatori c’è una landa brulla e inguardabile, dove parcheggiano le automobili. Un tempo era un campo di calcio. Sinceramente non sappiamo chi sia il gestore, ma forse si, però oggi sarebbe bello vederlo migliorato nel suo aspetto ambientale , visto che ha vicino la FORUS, patrimonio boschivo dell’umanità.

Il più citato di tutti a conclusione della sua consiliatura, tra l’altro, menziona di aver creato la fogna a centinaia di cittadini. Ma perché dopo che questi maltrattati sono stati gravati da tasse, disagi e ritardi, avrebbero anche dovuto cagare in giardino? Comunque, noi ‘fregenesi’, a voi ‘maccaresani’ vi vogliamo e vi vorremo sempre bene, perché nonostante le lotte campanilistiche, calcistiche e sociali, siete stati e sarete sempre nostra parte importante ed essenziale, e avete contribuito, a vostro modo, alla creazione di quel posto meraviglioso, irripetibile e unico al mondo, che si chiama Fregene!

Patrizio Bitelli
“Tiralinee-muratore, forse architetto” (ancorchè laureato con 110 e lode, nato a Fregene nel 1950 da due genitori emiliani e stupendi)