La Polemica |
Cronaca Locale
/

Chiede lo stop all’abrogazione del Decentramento, Bozzi cacciato dall’aula

31 maggio 2018 | 15:46
Share0
Chiede lo stop all’abrogazione del Decentramento, Bozzi cacciato dall’aula

Il Capogruppo delle liste civiche: “Perché mai togliere i poteri qui e darli al Campidoglio, dove in passato c’è stato pure il centro di Mafia Capitale”

Ostia – Ha chiesto lo stop all’abrogazione del Decentramento su spiagge, Pua e riserva del litorale del X Municipio, e per questo il Capogruppo delle liste civiche autonomiste, “Ora” e “Un Sogno Comune”, Andrea Bozzi, è stato cacciato dall’aula del X Municipio.

“Stamattina in Consiglio Municipale ho denunciato con forza la volontà di questa maggioranza, d’accordo con i loro colleghi capitolini, di sottrarre a questo Municipio il Decentramento su spiagge, Pua e riserva del litorale, che ci fu dato con la delibera 18/2011 – ha raccontato Bozzi -, primo e unico esempio del tanto decantato decentramento che non si è mai realizzato“.

“Mi sarei aspettato risposte politiche di qualcuno che si assumesse almeno la paternità di un atto così importante e mai manifestato ai cittadini, visto che siamo stati noi a scoprire la memoria di Giunta del Campidoglio partorita il 13 novembre scorso, cioè, incredibilmente, tra i due turni elettorali a farla conoscere ai cittadini”, ha aggiunto.

“Ed invece sono stato espulso dall’aula e quindi sospeso dalla Presidente del Consiglio Guerreschi, sempre molto attenta alla forma e poco alla sostanza, perché ho alzato i toni nella mia appassionata esposizione. È questo il confronto democratico che propone il M5S?” si domanda il Capogruppo delle liste civiche autonome.

“Quel decentramento concesso da Alemanno riprendeva la Delibera 281 del 1992 di Marco Pannella, che governò la Circoscrizione per i famosi cento giorni, proprio dopo uno scandalo per tangenti, esploso grazie alle denunce dei commercianti, e che chiamò l’esercito per contrastare il dilagante abusivismo edilizio“, ha spiegato.

“Ebbene Pannella ci insegnò che per difendersi dalla illegalità le Comunità devono avere più poteri, perché ciò li rende più forti, e debbono autodeterminarsi e favorì un decentramento già immaginato – ha proseguito Bozzi -, ma mai di fatto realizzato, dalla Legge 142 del 1990″.

“Questi signori che governano ora, invece, non hanno alcuna idea di cosa sia la storia, la politica e la dialettica democratica, ma prendono solo ordini dai loro referenti capitolini ed eseguono in silenzio.

Ma non si vergognano di farsi sfilare i temi più importanti da chi in Campidoglio, anziché dare più poteri a chi ha vinto le elezioni democratiche dopo il Commissariamento, di fatto li sfiducia politicamente e li riduce a passacarte? E che interessi ha il Campidoglio ad accentrare tutto il potere sull’elaborazione del Pua lontano da qui, visto che in Municipio non ne abbiamo mai neanche discusso?”, .

“Come se non bastasse – ha aggiunto Bozzi – il Capogruppo del M5s Di Giovanni, sempre intento ad alimentare la macchina del fango contro chi osa fare opposizione, ha chiesto a noi perché vogliamo tenerli, adombrando un’opposizione che difende chissà quali interessi locali, come se non dovessero essere loro, semmai, a spiegare perché una tale Delibera, ma bensì noi”.

“Ha poi parlato in Aula di una presenza di infiltrazioni criminali nei nostri Uffici, salvo poi correggersi e precisare che c’era prima, non certo ora. E allora, se ora non ci sono più, perché mai togliere i poteri qui e darli al Campidoglio, dove in passato c’è stato pure il centro di Mafia Capitale, annullando un decentramento frutto di anni di confronti? Qualcuno risponda, a cominciare dalla Presidente Di Pillo, che invece, purtroppo, continua tristemente a tacere“, ha concluso Bozzi.