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Papa Francesco ‘Da Ostia per salpare con la Eucarestia liberi, coraggiosi e uniti’

3 giugno 2018 | 18:24
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Papa Francesco ‘Da Ostia per salpare con la Eucarestia liberi, coraggiosi e uniti’

Il Pontefice sul litorale romano presiede i riti della festa del Corpus Domini: “L’ostia consacrata è un alimento semplice, come il pane, ma è l’unico che sazia, perché non c’è amore più grande”

Ostia – “La Eucaristia è la ‘prenotazione’ del paradiso; è Gesù, viatico del nostro cammino verso quella vita beata che non finirà mai“.

Papa Francesco celebra a Ostia, sul litorale romano, la solennità del Corpus Domini, interrompendo una tradizione di oltre quarant’anni che vedeva il Pontefice presiedere i riti di questa festa liturgica al Laterano, dove sorge la cattedrale di Roma.

Quella di Bergoglio nella cittadina costiera di Roma, dove è giunto alle 17,50, potrebbe sembrare una delle tante visite pastorali nelle periferie esistenziali a cui il Pontefice ci ha abituato ad assistere nel corso del suo pontificato.

In realtà, la sua presenza a Ostia, nei mesi scorsi tornata sulle pagine dei media nazionali per diverse vicende mafiose, è accompagnata da un grido, un appello alla legalità.

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Il nome di Ostia, spiega il Papa, è un richiamo all’apertura, a superare le chiusure di cui siamo prigionieri:

Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell’indifferenza e dell’omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità“.

Folla in giubilo per l'arrivo di Papa Francesco (foto Emanuele Valeri)

Folla in giubilo per l’arrivo di Papa Francesco (foto Emanuele Valeri)

L’ampio lido di questa città richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo nella vita – prosegue il Pontefice -. Ma per far questo occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell’oppressione“.

Da qui l’invito a lasciarsi trasportare “dall’onda di Gesù, a non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, uniti“.

Ai tanti fedeli che riempiono il piazzale antistante la parrocchia di Santa Monica, dove celebra la Santa Messa con i parroci del Municipio X, spiega poi il Vangelo proclamato nel corso della liturgia.

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Nel brano, l’evangelista Marco narra le vicende dell’Ultima Cena, ma “sorprendentemente l’attenzione è posta più sui preparativi che sulla cena stessa“.

Richiamando poi l’attenzione su diversi episodi dei Vangeli, il Papa sottolinea come “Gesù prepara in anticipo e chiede ai suoi di collaborare“.

In altre parole, Cristo “prepara per noi e chiede anche a noi di preparare. Che cosa prepara per noi?“, si domanda il Pontefice. Due doni, secondo Bergoglio: “Un posto e un cibo“.

E spiega: “Un posto” che altro non è se non “la nostra casa spaziosa e vasta quaggiù, la Chiesa, dove c’è e ci dev’essere posto per tutti. Ma ci ha riservato anche un posto lassù, in paradiso, per stare insieme con Lui e tra di noi per sempre“.

Non solo. Ci prepara anche un cibo “un Pane che è Lui stesso”. “Questi due doni, il posto e il cibo, sono ciò che ci serve per vivere. Sono il vitto e l’alloggio definitivi. Entrambi ci vengono dati nell’Eucaristia“, aggiunge.

Gesù ci prepara un posto quaggiù, perché l’Eucaristia è il cuore pulsante della Chiesa, la genera e la rigenera, la raduna e le dà forza. Ma l’Eucaristia ci prepara anche un posto lassù, nell’eternità, perché è il Pane del cielo. Viene da là, è l’unica materia su questa terra che sa davvero di eternità“.

Secondo il Papa, l’Eucarestia è “il pane del futuro, che già ora ci fa pregustare un avvenire infinitamente più grande di ogni migliore aspettativa. È il pane che sfama le nostre attese più grandi e alimenta i nostri sogni più belli. È, in una parola, il pegno della vita eterna: non solo una promessa, ma un pegno, cioè un anticipo concreto di quello che ci sarà donato“.

Anziani, malati e disabili sotto il sole cocente in attesa di salutare Papa Francesco (foto Emanuele Valeri)

Anziani, malati e disabili sotto il sole cocente in attesa di salutare Papa Francesco (foto Emanuele Valeri)

In altre parole, “è la ‘prenotazione’ del paradiso; è Gesù, viatico del nostro cammino verso quella vita beata che non finirà mai“.

Il Pontefice pone poi l’accento sull’Ostia consacrata intesa come “cibo”. “Nella vita abbiamo continuamente bisogno di nutrirci, e non solo di alimenti, ma anche di progetti e affetti, di desideri e speranze – spiega il Santo Padre -. Abbiamo fame di essere amati. Ma i complimenti più graditi, i regali più belli e le tecnologie più avanzate non bastano, non ci saziano mai del tutto“.

Al contrario, prosegue Francesco, “l’Eucaristia è un alimento semplice, come il pane, ma è l’unico che sazia, perché non c’è amore più grande“.

In questa solennità del Corpus Domini, ricordiamoci che Gesù, Pane di vita, è la nostra forza, il sostegno del nostro cammino.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 3 giugno 2018

Da qui l’invito a mettere “al primo posto la Messa, riscopriamo l’adorazione nelle nostre comunità! Chiediamo la grazia di essere affamati di Dio, mai sazi di ricevere ciò che Egli prepara per noi“.

Ma, come ai discepoli allora, anche a noi oggi Gesù chiede di preparare“, fa notare il Papa. E spiega: “Gesù non predilige luoghi esclusivi ed escludenti. Egli ricerca posti non raggiunti dall’amore, non toccati dalla speranza. In quei luoghi scomodi desidera andare e chiede a noi di fargli i preparativi“.

Quante persone sono prive di un posto dignitoso per vivere e del cibo da mangiare! Ma tutti conosciamo delle persone sole, sofferenti, bisognose: sono tabernacoli abbandonati“, prosegue il Pontefice.

Noi, che riceviamo da Gesù vitto e alloggio, siamo qui per preparare un posto e un cibo a questi fratelli più deboli. Egli si è fatto pane spezzato per noi; chiede a noi di donarci agli altri, di non vivere più per noi stessi, ma l’uno per l’altro. Così si vive eucaristicamente: riversando nel mondo l’amore che attingiamo dalla carne del Signore. L’Eucaristia nella vita si traduce passando dall’io al tu“.

Al termine della Messa, saremo anche noi in uscita – conclude il Papa -. Cammineremo con Gesù, che percorrerà le strade di questa città. Egli desidera abitare in mezzo a voi. Vuole visitare le situazioni, entrare nelle case, offrire la sua misericordia liberatrice, benedire, consolare. Avete provato situazioni dolorose; il Signore vuole esservi vicino“.

E termine la sua omelia pronunciando una preghiera:

Vieni, Signore, a visitarci.
Ti accogliamo nei nostri cuori,
nelle nostre famiglie, nella nostra città.
Grazie perché ci prepari il cibo della vita
e un posto nel tuo Regno.
Rendici preparatori attivi,
portatori gioiosi di Te che sei la via,
per portare fraternità, giustizia e pace
nelle nostre strade. Amen“.

Conclusa la celebrazione, il Santo Padre presiede la processione con il Santissimo Sacramento attraverso le strade di Ostia che si conclude nei pressi della parrocchia di Nostra Signora di Bonaria dove Francesco impartisce la benedizione eucaristica.

Terminato il rito, il Pontefice fa rientro in Vaticano.