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Ostia, un murale al Centro anziani per accogliere le diversità

5 giugno 2018 | 07:30
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Ostia, un murale al Centro anziani per accogliere le diversità

Murale dell’artista Jerico al Centro anziani di piazza Ronca. Il senso di quello sguardo imperscrutabile

Ostia – Uno sguardo verso l’infinito per invitare ad accogliere la diversità, ad aprirsi e andare oltre il pregiudizio. E’ questo il senso del murale inaugurato lo scorso fine settimana, in occasione della festa del 2 giugno, sulla facciata d’ingresso del Centro Sociale Anziani di Piazza Ronca ad Ostia. A realizzarlo è stato l’artista Jerico per iniziativa di Mirko Pierri dell’associazione “a.DNA”.

L’invito è partito da Domenico Barbuto, Presidente del Centro Anziani, che sta cercando di valorizzarne le potenzialità con diverse iniziative di recupero e riqualificazione dell’area, sia della piazza che del parco dei Fusco in cui il Centro è situato. Domenico è anche coordinatore dei volontari di via Capo Spartivento, con i quali l’associazione a.DNA ha già collaborato l’anno scorso organizzando e curando la realizzazione dei due murales che si trovano a poche centinaia di metri da piazza Ronca. Sono i due dipinti murali situati a via Capo Spartivento di Alessandra Carloni (al civico 13) e di El Niño de las Pinturas e Lucas Carrillo da Granada (al civico 12).

Jerico al lavoro sotto gli occhi degli ospiti del Centro anziani

Jerico al lavoro sotto gli occhi degli ospiti del Centro anziani

Nel caso dell’edificio del centro anziani di piazza Ronca, Jerico ha dipinto il ritratto di un uomo con lo sguardo assorto nel vuoto, imperscrutabile. Il volto quasi si smaterializza con i colori degli elementi pittorici che lo circondano e lo avvolgono, mettendo tutto fuori fuoco e sgretolando l’essenza stessa del dipinto. Tutto è incerto, il mondo è instabile intorno a noi e questa incertezza si riflette nelle nostre scelte e nelle nostre azioni. Allo stesso tempo, questo è il momento di andare oltre, fare un passo in più per superare la barriera del pregiudizio che ci separa da ciò che non capiamo, ciò che è diverso da noi e dalla nostra visione del mondo.

Un momento della lavorazione del murale da parte di Jerico

Un momento della lavorazione del murale da parte di Jerico

Il murale di Jerico invita proprio a compiere questo sforzo, costringe il passante e l’osservatore a fermarsi per riflettere su ciò che sta guardando, andare oltre ogni singola macchia di colore per comprendere la realtà in una visione oggettiva e completa. Ricostruire l’immagine del volto raffigurato da Jerico è intraprendere un percorso che ci porta ad aprirci, accogliere la diversità, comprenderla ed interagire con essa senza pregiudizi, completando la nostra visione del mondo con i punti di vista di chi appartiene ad altre realtà. Un concept sociale che ben si adatta alla comunità degli anziani che anima il centro di piazza Ronca.

Importante è continuare ad imparare, ascoltare oltre che narrare, a qualsiasi età, per poter comprendere ed essere compresi.

Jerico sigla la sua opera d'arte al Centro anziani di piazza Ronca

Jerico sigla la sua opera d’arte al Centro anziani di piazza Ronca

Il tema è molto sentito da Jerico, un ragazzo di 26 anni nato a Rosario, nelle Filippine, e immigrato a Roma tredici anni fa. Tra le sue opere più famose un murale sulla facciata di una palazzina dell’Ater (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) eseguito nel 2015 a Tor Marancia (titolo Distanza Uomo-Natura) e, prima ancora, un dipinto murario al teatro Palladium della Garbatella.