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Sindaci delle località marine contro Salvini: ‘I nostri porti sono aperti’

11 giugno 2018 | 14:22
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Sindaci delle località marine contro Salvini: ‘I nostri porti sono aperti’

Il leader della Lega e Toninelli: “La Valletta apra i suoi porti si prenda le sue responsabilità”, la replica di Muscat: “Italia viola leggi internazionali”

Roma – “I nostri porti sono aperti“. Da Livorno a Napoli, i sindaci delle città marine si sono opposti al divieto imposto dal neo Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, circa la chiusura dei porti italiani per evitare gli sbarchi dei migranti sul suolo italiano.

Nel Mediterraneo, infatti, i flussi migratori verso le coste del Bel Paese continuano senza sosta. E mentre ancora è bloccata la vicenda della nave Aquarius, con a bordo 629 profughi, altri migranti sono stati salvati, questa notte, a largo della Libia.

Si tratta di circa 800 persone che, secondo quanto si apprende, sono state recuperate da imbarcazioni italiane e internazionali.

“Oggi – scrive su twitter il leader del Carroccio – anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia. L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO.#chiudiamoiporti“.

Oggi anche la nave Sea Watch 3, di Ong tedesca e battente bandiera olandese, è al largo delle coste libiche in attesa di effettuare l’ennesimo carico di immigrati, da portare in Italia.
L’Italia ha smesso di chinare il capo e di ubbidire, stavolta C’È CHI DICE NO.#chiudiamoiportipic.twitter.com/kjusddFDqH

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 giugno 2018

La decisione di chiudere gli scali italiani è arrivata, a sorpresa, nel pomeriggio di domenica 10 giugno, e, ribadendo che il Bel Paese non può farsi carico da solo dell’emergenza migranti, Salvini sottolinea che non vuole far diventare l’Italia “un immenso campo profughi”.

In una nota congiunta, il leader della Lega e il Ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, hanno chiesto a Malta di “rispondere ufficialmente alla nostra richiesta di apertura dei suoi porti per il salvataggio delle centinaia di naufraghi presenti sulla nave”.

La risposta de La Valletta non si è fatta attende e il governo maltese tiene duro. “Siamo preoccupati per la direzione presa dalle autorità italiane sull’Acquarius, che è in alto mare. Vanno manifestamente contro le leggi internazionali e rischiano di creare una situazione pericolose per tutti coloro che sono coinvolti”, ha detto il premier Joseph Muscat su Twitter. In precedenza, le autorità del La Valletta avevano fatto sapere che l’isola “non ha competenza” su questo caso dato che il recupero dell’imbarcazione “è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libico ed è stato coordinato dal centro di Roma”.

We are concerned at #Italy authorities’ directions given to #Acquarius on high seas. They manifestly go against international rules, and risk creating a dangerous situation for all those involved -JM

— Joseph Muscat (@JosephMuscat_JM) 10 giugno 2018

Da Palazzo Chigi è intervenuto anche il Premier, Giuseppe Conte, che ha disposto l’invio di due motovedette con medici a bordo. Il Presidente del Consiglio ha poi contattato il premier maltese Muscat: “Ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà”. Ma “Muscat, pur comprendendo la situazione, non ha assicurato alcun intervento anche in chiave umanitaria. Si conferma l’ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell’Europa, a intervenire e a farsi carico dell’emergenza”, ha attaccato Conte, chiedendo un cambiamento ‘radicale’ del regolamento di Dublino, perché “l’Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l’emergenza immigrazione”.

I took a call from #Italy PM @GiuseppeConteIT to discuss #Acquarius issue. #Malta is in full conformity with international obligations & will not take the vessel in its ports. We will continue,where possible, carrying out individual&humanitarian emergency medical evacuations -JM

— Joseph Muscat (@JosephMuscat_JM) 10 giugno 2018

Il governo italiano sembra sordo all’appello lanciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), che chiede una “soluzione rapida” per evitare l’ennesima catastrofe nel Mar Mediterraneo. 

Stati e attori coinvolti trovino soluzioni rapide che consentano ai migranti e rifugiati dell #Aquarius di essere sbarcati in modo sicuro e rapido. Il rallentamento delle operazioni mette a rischio la salute di centinaia di persone con urgente bisogno di assistenza. pic.twitter.com/Y6HuIEMvII

— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) 10 giugno 2018

Un appello raccolto, tuttavia, dai diversi sindaci italiani, che nelle scorse ore si sono offerti di far attraccare la nave Acquarius nei loro porti. Si va dal sindaco di Napoli, De Magistris, a quello di Trapani, Giacomo Tranchida, passando per quello di Riace, Mimmo Lucano.

Anche il primo cittadino di Livorno, Filippo Nogarin, si è detto disponibile a far attraccare nel porto della città toscana la nave della Ong Sos Mediterranée.

Un annuncio, quest’ultimo, fatto tramite un post sul profilo Facebook di Nogarin. Un post che è stato però rimosso, scatenando numerose polemiche.

Non è la prima volta dall’insediamento del governo gialloverde che il sindaco pentastellato di Livorno prende le distanze dalle posizioni espresse da un Ministro: lo aveva già fatto nei confronti del Ministro della Famiglia e della Disabilità, Lorenzo Fontana, a proposito delle famiglie arcobaleno, ribadendo l’intenzione dell’amministrazione labronica di riconoscere diritti alle coppie omosessuali.

Anche la sindaca di Barcellona, Ada Colau, ha offerto l’approdo nel porto della città catalana alla nave Aquarius. “Prima di tutto bisogna salvare vite umane”, ha detto la prima cittadina, chiedendo la collaborazione del governo spagnolo.

“Le città devono rispettare i diritti umani. Barcellona e Madrid già stanno facendo accoglienza con le proprie risorse e vogliamo farlo bene: vogliamo organizzarci con le altre città e il governo di Spagna”, ha concluso.

Sulla questione il popolo del web si è diviso. In poche ore l’hashtag #chiudiamoiporti lanciato da Salvini, da subito tra i trending topic, è stato scalzato in classifica da #umanitàperta, lanciato dal sito di informazione “Valigia Blu” in risposta a quello del Ministro dell’Interno.

(Il Faro online)