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Asd Olimpus Roma Parco Leonardo, il nuovo mister Marco Croce, ‘Vogliamo dare al quartiere una squadra con cui sognare’

22 giugno 2018 | 19:36
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Asd Olimpus Roma Parco Leonardo, il nuovo mister Marco Croce, ‘Vogliamo dare al quartiere una squadra con cui sognare’
Asd Olimpus Roma Parco Leonardo, il nuovo mister Marco Croce, ‘Vogliamo dare al quartiere una squadra con cui sognare’
Asd Olimpus Roma Parco Leonardo, il nuovo mister Marco Croce, ‘Vogliamo dare al quartiere una squadra con cui sognare’

Ingaggiato dal presidente Belardo, conoscerà lunedì la sua nuova squadra, nell’allenamento open a Parco Leonardo. 12 anni di calcio a 5 e tanti giocatori incontrati. Tanta esperienza fatta. Il rispetto prima di tutto, in campo e fuori. E ai Mondiali potrebbe vincere il Portogallo..

Fiumicino – Una nuova avventura in panchina e dopo due anni di assenza. Mister Croce ha scelto Fiumicino per tornare nel calcio a 5.

Lontano dai campi per dedicarsi alla famiglia e al terzo figlio, appena nato, il nuovo allenatore della prima squadra, dell’OlimpusRoma Parco Leonardo, sta già programmando la stagione 2018/2019. In armonia con il presidente Alessio Berardo, che vuole dare al quartiere in crescita della cittadina laziale, una formazione in cui identificarsi, per cui tifare e sognare, Marco Croce si aspetta un prossimo torneo di alto livello.

Stanno già scaldando i motori, dirigenza e tecnico. Lunedì prossimo si svolgerà uno stage importante, proprio a Parco Leonardo. L’obiettivo, come indica Mister Croce stesso, è quello di reperire giocatori appassionati e talentuosi, da aggiungere all’organico della Juniores e della prima squadra.

L’evento comincerà alle ore 19 e il mister romano conoscerà i suoi futuri giocatori. Si svolgerà un allenamento aperto a tutti. Non solo ai giocatori di serie D, ma anche agli under 19. Una presentazione in grande stile, alla popolazione di Parco Leonardo e di Fiumicino. Non solo dell’allenatore, ma anche di chi vestirà la maglia dell’Asd Olimpus. Società affiliata all’omonima realtà di serie A di Roma.

Dovrà essere una compagine di ragazzi e di professionisti seri e rispettosi di quelle regole a cui il nuovo allenatore tiene particolarmente. Il rispetto prima di tutto. Per l’arbitro e le sue decisioni in campo. E poi per i compagni che condividono gioco e sudore, insieme a quello per la società, che permette ai suoi tesserati di godersi il calcio a 5 e un pallone che scivola sul campo. Ed è particolare il settore specifico. Il gioco cambia rispetto al calcio a 11.

Scambi veloci e dinamici. Non c’è tempo per riposarsi e riprendere fiato. Lo spiega Mister Croce, nella sua intervista. Descrive le caratteristiche di un settore del calcio che vorrebbe crescesse in modo armonioso e organico. Un bellissimo ambiente secondo lui, dove nella sua carriera, cominciata nel 2006, ha incontrato tanti giocatori importanti e tante persone che hanno lasciato ricordi indelebili, nella sua mente.

Soprattutto la loro professionalità, lo ha colpito. E il campionato più bello trascorso è stato quello con la Virtus Monterosi dove è arrivato in cima. Un torneo vinto, insieme ad una finale di Coppa Provinciale disputata. Non l’unica per lui. E’ accaduto anche con la Virtus Ostia e vorrebbe ricominciare da quel punto vincente, dove momentaneamente la sua carriera si era interrotta, per scrivere con la Olimpus Roma Parco Leonardo un’altra pagina importante, non solo della sua carriera, ma anche del calcio a 5.

Lo aspetta questa nuova avventura allora e lunedì prossimo si comincia. Una squadra per un quartiere. Una formazione di ragazzi in rappresentanza di un luogo importante che sta crescendo, non solo sotto al profilo urbanistico, ma anche sportivo. Lo sport vuole essere elemento imprescindibile della zona. Si conoscono bene, valori e potenzialità. Allora, il calcio a 5 potrebbe essere una delle colonne portanti di questo progetto di crescita.

Si è trovato subito in armonia Croce con il presidente Belardo. Crescita e miglioramento. Sia per il tecnico che per la squadra: “E’ una formazione che il Presidente ha voluto fortemente. E’ il team del quartiere Parco Leonardo. Dove si vuole dare più spazio allo sport”.

Non sarà facile il prossimo campionato, ci sono tante squadre agguerrite, ma i presupposti di successo ci sono tutti. Lo sottolinea il nuovo tecnico. E aspettando la presentazione del 25 giugno a Parco Leonardo, spera che i Mondiali, in svolgimento in Russia, siano vinti da una squadra che non lo ha mai fatto prima. Non sono affascinanti senza l’Italia e allora, il suo pronostico di vittoria finale si concentra ad esempio sul Portogallo. In cui un extraterrestre Cristiano Ronaldo conta già un bottino di 4 gol fatti in due partite giocate.

Fa sognare il calcio, a qualsiasi livello. E l’OlimpusRoma Parco Leonardo vuole donare un sogno ad un intero quartiere. Ci proveranno i giocatori di Mister Croce, insieme al loro nuovo allenatore. Tutto pronto allora, obiettivo prossimo campionato.

Caro Mister Croce, che cosa si aspetta da questo futuro torneo che affronterà con l’Olimpus ?

“Sicuramente tante soddisfazioni. Sono rimasto fermo un paio di anni perché è nato il mio terzo figlio e mi sono fermato dalla mia attività di allenatore. Avevo concluso con una finale di Coppa Provinciale alla Virtus Ostia e certamente vorrei riprendere con i buoni risultati che avevo lasciato. Mi aspetto di fare un campionato di alto livello”.

Quali sono le sue considerazioni sulle squadre che incontrerete nel prossimo campionato ?

“E’ un campionato di serie D. Di per sé, è difficile. Ci saranno molte squadre nuove. Molte compagini avranno un rimescolamento di giocatori. Ci saranno sicuramente formazioni agguerrite che vorranno salire in C2. Alcune le conosceremo solo a fine settembre, quando usciranno i calendari dei gironi, con l’accorpamento”.

Ha fatto l’allenatore in tante squadre, che ricordo ha delle sue passate esperienze ? Come è cresciuto professionalmente ?

“Ho cominciato nel 2006, con la Polisportiva Ostiense, una squadra femminile che ho tenuto per circa tre anni. In seguito mi sono spostato al maschile con la Nando Viola. Mi sono fermato in questo settore maschile del calcio a 5. Di tutte le esperienze che ho fatto, bella è stata quella con la Virtus Monterosi, dove abbiamo vinto il campionato di serie D e abbiamo fatto una finale di Coppa Provinciale. Quello è stato sicuramente il torneo più entusiasmante a livello di soddisfazioni. Per quanto riguarda la mia crescita professionale come allenatore, posso dire di averla raggiunta con la Nando Viola. Qui ho trovato un gruppo di ragazzi preparati, competenti e tecnicamente validi. Erano molto umili. C’erano giocatori di 35 anni allenati da un mister di 32..magari ci potevano essere anche dei problemi per questo.. (ride).. invece così non è stato. Sono rimasto molto colpito per questo. L’esperienza più formativa è stata con la Sporting Lodigiani che faceva la serie B (campionato nazionale), dove ho fatto il secondo allenatore ad Armando Pozzi. Bravissimo e preparato. Mi ha passato tantissimo. Mi ha aiutato a crescere, a vedere il calcio a 5 anche sotto altri aspetti. Al di là della gestione della gara. Con la preparazione nei minimi dettagli della partita. Ad esempio, lo sfruttare le caratteristiche singole di ogni giocatore. Nelle sue qualità offensive e difensive. Magari non è valido tecnicamente in attacco, ma può dare garanzie in difesa. Sfruttare al meglio tutta la rosa”.

Il calcio a 5 è diverso da quello a 11. Quindi le caratteristiche dei giocatori si devono sposare anche con le dimensioni del campo..

“Si devono adattare al campo e ai ritmi del gioco stesso. Il ritmo del calcio a 5 è elevatissimo. Non c’è un’azione in cui un giocatore si può riposare, come accade nel calcio a 11. Deve essere sempre dinamico”.

Ci sono stati episodi o calciatori in carriera, che le hanno lasciato qualcosa dentro ?

“Con la Virtus Monterosi c’era un calciatore che si chiama Aurelio Bussu. All’epoca aveva 44 anni. Aveva vinto tutto a livello di calcio a 5, con la Lazio. Campionato e Coppa dei Campioni. E’ stato allenato da un allenatore giovane (io). Era veramente una persona seria. Non saltava mai un allenamento, era puntuale, non si permetteva mai di andare contro a quello che io dicevo, di controbattere. Una cosa che mi è rimasta dentro. Ho capito proprio come dovrebbero essere i calciatori seri e responsabili”.

Perché ha scelto di fare l’allenatore ?

“Mi è sempre piaciuto allenare. Insegnare agli altri qualcosa. Farli muovere secondo le mie indicazioni e mi piace gestire i gruppi di persone. Una cosa che sento. Ce l’ho nel sangue. Mi piace”.

Qual è un insegnamento che vuole dare sempre ?

“Il rispetto per l’arbitro e per le sue decisioni in campo. Un calciatore non si deve mai permettere di controbattere. Giuste o sbagliate che siano. E’ una persona. Va aiutata. Il rispetto per gli arbitri è fondamentale. Rispetto per lui, per i compagni di squadra, per la società che ti permette di giocare e di divertirti”.

Quali sono i valori dello sport ?

“Il rispetto e il divertimento”.

Come vede il movimento del calcio a 5 in Italia ?

“Dovrebbe essere più tutelato. Organizzato in maniera diversa. Ci dovrebbe essere una struttura dedicata completamente al calcio a 5, che tuteli solo i suoi interessi. Si rischia di non crescere. Bisogna dare più attenzione, se si vuole mantenere il movimento”.

Ci sono i Mondiali di calcio in questi giorni. Un suo pronostico ?

“Non li seguo. Non c’è l’Italia (ride). Sono disinteressato. Sicuramente sarei contento se vincesse una squadra che non lo ha mai fatto. Potrebbe essere anche il Portogallo. Cristiano Ronaldo è sempre un extraterrestre”.

(Il Faro on line)