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Filippo Tortu nella storia dell’atletica, suo il record sui 100, ‘Pietro resta intoccabile, rimango concentrato sugli Europei e sono felice per il mio coach’

23 giugno 2018 | 12:39
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Filippo Tortu nella storia dell’atletica, suo il record sui 100, ‘Pietro resta intoccabile, rimango concentrato sugli Europei e sono felice per il mio coach’

Rispetto per Mennea. Contentezza per il suo allenatore. Concentrazione massima senza scalfire nulla. Umiltà e talento. La forza del campione europeo e vicecampione mondiale. E intanto, il mondo dell’atletica leggera impazzisce per il suo nuovo mito

Il Faro on line – Le imprese degli uomini restano nella memoria dei molti. Lo fa con lo stupore. Con l’emozione che generano. Da ieri sera, un continuo. Sui social e sui giornali.

Che cosa causa questo fenomeno collettivo ? Passa di bocca in bocca il record sui 100 metri di Filippo Tortu. Finalmente dopo 39 anni, l’Italia ha un nuovo mito sulla distanza regina. Era stato una leggenda a strappare il primato. Pietro Mennea lo aveva fatto nel 1979. A Città del Messico.

Allora, l’Italia s’inchinava allo sprinter italiano più grande, di tutti i tempi. Lo sarà per sempre Pietro, nei cuori, negli annali dell’atletica leggera internazionale e negli occhi degli appassionati. Dal 22 giugno 2018, un’altra data che resterà impressa nella storia, è stata la Freccia Gialloverde di Carate Brianza a sollevare quell’emozione.

Era in caldo il primato. Già al Meeting Internazionale di Savona, dello scorso mese di maggio, gli addetti ai lavori erano rimasti senza parole. Pronti ad accogliere un nuovo Mennea. 10”03 allora per Tortu. A due centesimi dalla leggenda Mennea.

Poi il Golden Gala. Terzo posto tra i grandi. Un centesimo in più sui 100. 10”04. Vento contro anche a Madrid (a +0,2) ma Filippo non si arreso. Non ha fatto lo stesso errore in batteria. In semifinale si era girato a guardare gli altri. Si è corretto poi e lo dichiara nell’intervista rilasciata a Marco Sicari, capo ufficio della Fidal.

A margine dell’evento. A margine della sua impresa sui 100. Un 9”99 che sta viaggiando nella bocca, nelle mani che scrivono e nei sogni di chi lo vede già campione olimpico a Tokyo. Lui è umile però. E rispetta quel mito da lui scalfito con delicatezza e dolcezza. Pietro non si tocca. Resta il migliore di sempre. E qui sta la forza di un campione. E non solo per le sue doti tecniche, arriverà lontano.

Ampio il margine di miglioramento e ringrazia il suo allenatore. Savino Tortu. Il suo papà. La soddisfazione migliore è la sua. Metodi nuovi di allenamento in pista. Qui sta il segreto, probabilmente. Ma il mistero più grande sta nascosto nelle gambe di Filippo. Tutti i suoi tifosi si sono attaccati a quei muscoli ieri sera e da ieri sera ne fanno parte, per vincere con lui.

La storia è stata svelata e non si ferma. Lo dice la Freccia Gialloverde lombarda. Adesso, testa bassa, concentrazione ed Europei nel mirino. Ma intanto, il passaparola viaggia e lui ne diventa il mito.. sempre di più.

Di seguito, le parole di Filippo Tortu, come riportato dal sito ufficiale della Federazione Italiana Atletica Leggera:

“Pietro rimane intoccabile lassù in cima. Più che contento del mio risultato, sono felice per quello del mio tecnico. Ha cambiato il modo di allenare in Italia. Idee nuove, fresche, mai utilizzate prima da nessuno. Sono contento per quello. Il duro lavoro mio e non suo. Anni duri di studio continuo. Tenacia e determinazione da parte sua, hanno finalmente portato ad un risultato eclatante”. E’ avvenuto ancora un miglioramento nei tempi per lui. Tra la batteria e la finale. Lui commenta in questo modo: “Non so come riesca a farlo (sorride), quando corro in batteria obiettivo finale, lo scopo mio è quello di migliorarmi..carico e consapevole, ho pensato a correre il più veloce possibile. A restare rilassato, senza guardare gli altri. L’errore che avevo fatto in batteria. Con un po’ di fortuna il risultato è arrivato”. Potrà in qualche modo cambiare la sua carriera, con questo strepitoso record conquistato ? Lui pensa di no: “Non penso possa influire. Può farlo negativamente, se mi ritengo appagato e soddisfatto. Può diventare un male, invece che un bene. Rimango concentrato sugli Europei per quest’anno e non penso ad altro. Spero non sia un limite. Sicuramente mi alleno per migliorarmi gara dopo gara”.

Foto : Fidal