Pubblica Amministrazione |
Interni
/

Furbetti del cartellino, la soluzione del Ministro Bongiorno ‘Impronte digitali e ispezioni a sorpresa’

24 giugno 2018 | 13:10
Share0
Furbetti del cartellino, la soluzione del Ministro Bongiorno ‘Impronte digitali e ispezioni a sorpresa’

Stretta del ministero sull’assenteismo: “Rilevazioni biometriche servono per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri”

Roma – Giro di vite contro i furbetti del cartellino. Lo annuncia il Ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, che per ridurre l’ “odioso” assenteismo, annuncia ispezioni a sorpresa e l’uso delle nuove tecnologie, come il rilevamento delle impronte digitali.

Non solo. Valutazioni degli utenti contro i raccomandati, leggi “piu’ chiare e liberali” contro i corrotti, cambio di rotta per la riforma del Corpo forestale e lavoro più agile per le donne.

Sono gli elementi forniti dal ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno in un’intervista al Corriere della Sera.

Il primo atto del “cambio di passo” saranno “sopralluoghi a sorpresa, ma nulla di punitivo. Ispezioni a campione con pool di esperti: i nostri ispettori e specialisti di modelli organizzativi”, afferma Bongiorno.

“Se troverò disservizi causati da difficoltà oggettive aiuteremo a colmare le lacune. Ma se emergessero inerzie saremo inflessibili”.

Per il Ministro, l’assenteismo “è un fenomeno odioso”, contro cui serve anche la prevenzione “con rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri”.

Nel prendere le impronte digitali, dice, non c’è nulla di male: “A me alla Camera le hanno prese quando c’erano i ‘pianisti’. E non sono rimasta traumatizzata”.

E sulle raccomandazioni, commenta: “La carriera del raccomandato si può stroncare valutandolo. Ma oggi le valutazioni sono tutte brillanti, in un sistema che non lo è. Come mai? L’unico che può valutare senza sconti e con criteri oggettivi è il cittadino. Inserirò criteri legati al merito”, dichiara Bongiorno.

Infine, tra le priorità c’è la riforma del Corpo forestale, finita davanti alla Consulta. “E’ fallita. Lo si è visto l’estate scorsa con l’Italia devastata dagli incendi. Dopo il giudizio, bisognerà pensare come cambiare rotta”.

La lotta alla corruzione sarà fatta “passando dalla quantità alla qualità delle leggi. Ci sono troppe norme oscure, che i funzionari possono piegare arbitrariamente. Le imprese hanno troppi interlocutori e troppi uffici. Un progetto è una via crucis. La tentazione di oliare è forte”.

E, sulle necessità delle donne, afferma: “Il lavoro agile è una bella idea, ma spesso impraticabile: vorrei renderlo effettivo con l’adeguamento infrastrutturale e delle dotazioni tecnologiche”.

(Il Faro online)