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Porto di Civitavecchia: lavoratori in sciopero, i sindacati incontrano l’assessore Alessandri

4 luglio 2018 | 19:56
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Porto di Civitavecchia: lavoratori in sciopero, i sindacati incontrano l’assessore Alessandri

L’assessore ai Lavori Pubblici, Tutela del Territorio e Mobilità della Regione Lazio: “Il nostro obiettivo della è quello di scongiurare l’ipotesi di un fermo prolungato delle attività portuali”

Civitavecchia – I lavoratori del porto di Civitavecchia hanno proclamato, per la prossima settimana, uno sciopero di sette giorni, indetto a seguito della gara indetta da Enel per il servizio di discarica del carbone proprio all’interno dello scalo portuale di Civitavecchia. La Regione Lazio si è subito attivata per evitare la paralisi di quello che è uno dei principali attracchi regionali, preparando un vertice con i sindacati.

Incontrerò domani pomeriggio, presso gli uffici regionali, una delegazione della Filt Cgil Roma Nord Civitavecchia, guidata dal segretario generale Alessandro Borgioni, per discutere dello stato di agitazione proclamato dai lavoratori del porto di Civitavecchia a seguito della gara indetta da Enel per il servizio di discarica del carbone nel sito dello scalo laziale“.

Ha annunciato in una nota Mauro Alessandri, assessore ai Lavori Pubblici, Tutela del Territorio e Mobilità della Regione Lazio.

“Abbiamo prontamente accolto – ha spiegato l’assessore Alessandri – la richiesta di un incontro urgente da parte della Filt Cgil. Come amministrazione regionale riteniamo necessario approfondire le motivazioni che hanno portato alla proclamazione di uno sciopero dei lavoratori di 7 giorni a partire dalla prossima settimana”.

“Un confronto sulla tematica che proseguirà anche nella giornata di venerdì, quando avrò modo di relazionarmi con il presidente dell’Autorita di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria Di Majo, con il quale siamo costantemente in contatto”, ha aggiunto l’assessore.

“L’obiettivo della Regione Lazio – ha concluso Alessandri – è quello di scongiurare l’ipotesi di un fermo prolungato delle attività portuali, che avrebbe ripercussioni sul turismo e sull’economia, e contemporaneamente salvaguardare i livelli occupazionali dello scalo di Civitavecchia, il tutto nel rispetto delle norme che regolano il servizio di discarica del carbone“.

(Il Faro online)