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Ladispoli, parroco contro l’intitolazione di Piazza Almirante: “Sia dedicata all’Unità d’Italia”

21 luglio 2018 | 17:18
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Ladispoli, parroco contro l’intitolazione di Piazza Almirante: “Sia dedicata all’Unità d’Italia”

Don gianni contrario alla decisione dell’amministrazione comunale: “Serviva un nome rappresentativo non solo di una parte, ma di tutti”

Ladispoli – Il parroco non “benedice” piazza Almirante. A Ladispoli è ancora polemica dopo la decisione del sindaco e dei consiglieri comunale di maggioranza di intitolare una piazza all’ex rappresentante di Msi. Una notizia che ha scaldato gli animi del centrosinistra e delle altre forze politiche di opposizione e che ora, a quanto pare, suscita perplessità anche nel mondo ecclesiastico. Questo perché piazza Almirante sorgerà proprio davanti alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Ladispoli, in via dei Fiordalisi.

Il sacerdote don Gianni Righetti, dopo aver consultato sia i residenti che i fedeli della parrocchia prende posizione sulla vicenda. “L’indicazione di un nome cui dedicare i luoghi è una sorta di processo di identificazione, che è responsabilità di chi ha il compito di generare orizzonti per la convivenza degli umani. Riconosciamo dunque che il Consiglio comunale e non altri ha autonomia per determinare la materia, ma vorremmo comprendere le motivazioni. E in ogni caso da noi chiunque si presenta alla porta, come in quella chiesa famosa che sta a Vienna, nella misura in cui non si dichiara principe o cavaliere, ma solo povero peccatore, ha accesso”.

Don Gianni entra nel cuore della questione: “Nessun giudizio di valore sulla persona dell’onorevole Giorgio Almirante, anche lui ha fatto parte della storia di questo paese con la valenza ed i deficit di tutti coloro che l’hanno costruito. Un uomo che ha avuto il coraggio delle sue idee, in un contesto di diversità dichiarata e assunta con pacatezza. Siamo convinti che, a seguito della vicenda accaduta a Roma il mese scorso proprio sul suo nome, sarà pure il caso che ci sia un superamento delle resistenze nel nome di una comune appartenenza alla vicenda Italia, anche perché sono state intitolate strade a chi sta di qua e a chi sta di là e dunque perché no. Ma intitolargli la piazza ‘grande’ è una scelta che si espone da sola alla critica, è mettere un nome nella situazione non invidiabile di essere non riconosciuto da tutta ma da una parte della cittadinanza”.

E aggiunge: “Serviva un nome rappresentativo non solo di una parte, ma di tutti. Se la necessità è quella di una affermazione che renda meno periferici coloro che si sono sentiti messi ai margini, allora riconosciamoci tutti fratelli d’Italia come siamo al di là delle diversità”.

Infine la proposta di don Gianni: “Perché non intitolare la piazza grande dinanzi alla chiesa del sacro Cuore all’Unità d’Italia, quella già fatta da tutti nessuno escluso e quella ancora da fare da ciascuno insieme? La mia è stata nell’ultima guerra una famiglia divisa esattamente a metà, mio padre rifugiato in un convento e mia madre sulle rive del lago di Como, ma è stata una storia dove gli opposti si sono toccati. Propongo di intitolare all’onorevole Giorgio Almirante una strada di frontiera, quella che lui per primo ha vissuto, vicino al mare o al confine coi comuni limitrofi”.

(Il Faro online)