Papa Francesco: “Basta tragedie in mare, siano garantiti i diritti di tutti”

22 luglio 2018 | 12:46
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Papa Francesco: “Basta tragedie in mare, siano garantiti i diritti di tutti”

In piazza San Pietro l’appello del Pontefice alla comunità internazionale: “Garantire sicurezza, rispetto dei diritti e dignità di tutti”

Città del Vaticano –  “Sono giunte in queste ultime settimane” notizie di “naufragi di barconi carichi di migranti nelle acque del Mediterraneo, esprimo il mio dolore più forte”. E, assicurando le sue preghiere per chi ha perso la vita, ancora una volta, Papa Francesco lancia un accorato appello “affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza onde evitare che simili tragedie si ripetano”.

La richiesta del Pontefice alle Istituzioni di “garantire la sicurezza, il rispetto dei diritti e la dignità di tutti“, arriva al termine della preghiera dell’Angelus domenicale, recitata, come da tradizione, in piazza San Pietro, anche oggi gremita di centinaia di fedeli che sfidano il sole e le alte temperature per ascoltare le parole del Santo Padre.

Una riflessione, quella sul Vangelo odierno, che tuttavia Francesco inizia con qualche difficoltà: comincia a parlare ma il microfono non funziona. Bergoglio non si perde d’animo e picchietta più volte sul microfono; poi quando riprende a funzionare sorride e dice “Cominciamo daccapo”.

In questa domenica, l’evangelista Marco racconta l’incontro tra i discepoli, appena tornati dalla loro prima missione, e Gesù (cfr Mc 6,30-34). Una missione, fa notare il Papa, “certamente entusiasmante ma anche faticosa”, tanto che gli apostoli hanno bisogno di riposo. Gesù, “pieno di comprensione, si preoccupa di assicurare loro un po’ di sollievo”, e li invita a recarsi in un luogo deserto. Ma “questa volta l’intenzione di Gesù non si può realizzare, perché la folla, intuendo il luogo solitario dove si sarebbe diretto con la barca insieme ai suoi discepoli, accorse là prima del loro arrivo”.

Dio vuole che lo chiamiamo Padre con la fiducia di un bimbo che si abbandona nelle braccia di chi gli ha dato la vita.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 22 luglio 2018

“Lo stesso può accadere anche oggi – prosegue il Pontefice -. A volte non riusciamo a realizzare i nostri progetti, perché sopraggiunge un imprevisto urgente che scombina i nostri programmi e richiede flessibilità e disponibilità alle necessità degli altri“.

“In queste circostanze, siamo chiamati ad imitare quanto ha fatto Gesù: ‘Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose'”.

“In questa breve frase – spiega il Papa -, l’evangelista ci offre un flash di singolare intensità, fotografando” l’atteggiamento di Cristo. Il Pontefice pone l’accento sui tre verbi “di questo fotogramma: vedere, avere compassione, insegnare. Li possiamo chiamare i verbi del Pastore”.

“Gesù guarda sempre con gli occhi del cuore – sottolinea Francesco -. E il suo cuore è così tenero e pieno di compassione, che sa cogliere i bisogni anche più nascosti delle persone“. Non solo. La sua compassione, prosegue Bergoglio, “non indica semplicemente una reazione emotiva di fronte ad una situazione di disagio della gente”, bensì “è l’attitudine di Dio verso l’uomo e la sua storia”.

In questa cornice, ci si aspetterebbe un miracolo. Al contrario, Gesù “si mise a insegnare loro molte cose. Ecco il primo pane che il Messia offre alla folla affamata e smarrita: il pane della Parola“. “Tutti noi abbiamo bisogno della parola di verità, che ci guidi e illumini il cammino – aggiunge il Papa -. Senza la verità, che è Cristo stesso, non è possibile trovare il giusto orientamento della vita”.

Poi ammonisce: “Quando ci si allontana da Gesù e dal suo amore, ci si perde e l’esistenza si trasforma in delusione e insoddisfazione. Con Gesù al fianco si può procedere con sicurezza, si possono superare le prove, si progredisce nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Gesù si è fatto dono per gli altri, divenendo così modello di amore e di servizio per ciascuno di noi”.

E conclude: “Maria Santissima ci aiuti a farci carico dei problemi, delle sofferenze e delle difficoltà del nostro prossimo, mediante un atteggiamento di condivisione e di servizio”.

Infine, l’immancabile saluto: “A tutti auguro una buona domenica e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!“.

(Il Faro online)