Salute e benessere

Ipnosi…un fenomeno naturale?

24 luglio 2018 | 21:37
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Ipnosi…un fenomeno naturale?

Scopriamo di più su un argomento di cui si parla spesso ma, dal quale si prendono, altrettanto spesso, le distanze

Salute e bellezza – Quando sentiamo pronunciare la parola IPNOSI, ci troviamo a discutere con chi  crede che la “forza di volontà” possa ostacolare le capacità comunicative di qualcuno, impedendogli di avere un’influenza significativa nei propri confronti; chi crede invece ai messaggi subliminali fatti ad arte che possono condizionare chiunque, nessun escluso; così come, a chi afferma di aver provato l’IPNOSI e chi sostiene di non averne mai provato gli effetti.

La maggior parte, comunque, in qualche modo guarda con una certa distanza all’IPNOSI. Forse, perché se ne è sempre parlato come una “metodica” che fa pensare al plagio. Di solito, si pensa solo all’IPNOSI come un processo comunicativo indotto da qualcuno per avere il sopravvento su qualcun’altro.  Si ha, insomma, un po’ paura nel provarne consciamente gli effetti.

Ipnosi_1Eppure…e qui sta il bello, l’IPNOSI, che potremmo chiamare anche stato alterato di coscienzatrancecomunicazione emotivasonno ad occhi aperti e chi più ne ha… più ne metta, è un fenomeno naturale che tutti inconsciamente abbiamo in qualche modo provato.

Sarà, sicuramente, capitato a molti di noi, almeno una volta, di trovarci a camminare in strada a piedi o in macchina e renderci conto, solo dopo qualche metro (talvolta anche centinaia di metri), di aver percorso il tragitto senza che ce ne siamo, consciamente, resi conto. È come se avessimo inserito in quel momento il nostro pilota automatico interiore. Ad esempio, in macchina siamo in grado di manovrare il volante a destra o a sinistra, mettere le frecce direzionali, spingere la frizione e mettere le marce, frenare, accelerare, ascoltare la radio, vedere i segnali stradali, fumare, rispondere al telefono, ecc.. E in tutto questo, ci sarà capitato di non far caso a tutte queste manovre e solo dopo che abbiamo percorso un bel po’ del nostro tragitto, ci rendiamo conto di aver guidato l’auto, di essere arrivati da qualche parte, mentre la nostra mente era assorta in altri pensieri che nulla avevano a che fare con l’attenzione conscia di guida di un’auto. Eppure, tutti i nostri sistemi “automatici” di orientamento e di movimento (azione e reazione) erano, comunque, attivi.

Come chiameremo, allora, questo fenomeno?

Sovrappensiero? Sbadataggine? Disattenzione? Incoscienza? Irresponsabilità?

Potremmo chiamarlo in mille modi. Fatto sta che, questo stato inconscio, nel quale abbiamo percorso un certo tragitto, ci ha fatto trovare, fisicamente e mentalmente, seduti nella nostra auto e, contemporaneamente, (mentalmente) da qualche altra parte. In sostanza, stavamo vivendo due stati, completamente, “veri” ed anche se potremmo affermare che consciamente non ricordiamo nulla di quello che è accaduto, o forse solo in parte, sia mentre eravamo alla guida, sia mentre eravamo proiettati, mentalmente, da qualche altra parte, ovvero avvertire la sensazione di essere totalmente presi dai nostri pensieri che l’attenzione conscia alla guida era in quegli attimi andata perduta,  siamo stati in grado di crearci, inconsciamente, un chiaro stato ipnotico.

Ecco perché, come già affermato da molti luminari in questa disciplina, tra cui Milton Erickson, l’ipnosi è considerata uno stato naturale che tutti abbiamo in qualche modo provato. L’esempio appena riportato quando quando siamo alla guida della nostra auto, è solo un racconto per dimostrare che tutti siamo passati più di una volta, attraverso uno stato ipnotico.

Potremmo considerare lo stato ipnotico, uno stato “alterato” di  concentrazione, dove la nostra completa attenzione viene focalizzata in un determinato punto, lasciando che le funzioni vitali, controllate dal nostro sistema nervoso, continuino a funzionare ma, facendo in modo che il mondo esterno venga pian piano allontanato dalla nostra coscienza, dando spazio ad una nuova “realtà del qui ed ora” e che può anche essere qualcosa che ha a che fare con il nostro presente e/o passato e/o futuro, in un viaggio spazio temporale.

Quest’altro esempio potrebbe venirci ancora di più in aiuto per comprendere meglio la tematica qui affrontata. Quando siamo, emotivamente, coinvolti in una conversazione, pur trovandoci in un ambiente con molte persone che parlano (un party ad esempio) e ci sentiamo attratti dall’argomento che stiamo affrontando e magari anche fisicamente ed emotivamente dal nostro interlocutore, siamo in grado di focalizzare la nostra attenzione, esclusivamente, su quello che in quello specifico momento a noi interessa, escludendo la ricezione conscia di tutti gli altri suoni (voci, rumori), immagini (persone, contesti). È uno stato di “focus” sul nostro “interesse” del momento.

Ipnosi_3Allora, se l’ipnosi (oppure chiamatela come volete) è qualcosa che già, naturalmente, facciamo, perché la maggior parte ne ha paura e ne prende le distanze?

Se l’ipnosi fosse veramente percepito come strumento manipolatore,  dovremmo iniziare a debellare tutti i televisori, internet, giornali o quant’altro possa contenere messaggi  subliminali e/o che stimolano direttamente la nostra sfera psico-emotività, il nostro inconscio

I messaggi pubblicitari ad esempio (Tv, radio, stampa), hanno un forte impatto sulla nostra psico-emotività. Stimolando ad arte i nostri istinti, i nostri valori, i nostri desideri, ci portano ad acquistare ,inconsciamente, qualsiasi prodotto. Nella maggior parte dei casi, la soddisfazione che ne traiamo, attraverso l’acquisizione  del prodotto pubblicizzato,  ci fa inoltre pensare che la scelta sia stata dettata esclusivamente da un nostro comportamento razionale.

Secondo molti studi in proposito, sappiamo che non è proprio così! 

Chi crea spot pubblicitari, sa quanto importante sia lasciare che il consumatore consideri consciamente la sua scelta libera ma, allo stesso tempo, sa che è importante vendere il prodotto per cui gli è stata affidata la realizzazione dello spot pubblicitario, quindi, diventa strategico stimolare il potenziale acquirente dal suo interno (istinti, valori, desideri) affinché inconsciamente lo stesso possa successivamente indirizzare il suo acquisto verso un prodotto piuttosto che un altro.

E se queste metodiche venissero utilizzate per migliorare la nostra qualità di vita?

Anche il rilassamento psicofisico è in qualche modo uno stato ipnotico. Molte persone riescono a raggiungere stati più o meno profondi di rilassamento psicofisico emotivo, grazie alla visualizzazione indottaautoindotta di alcune immagini e la sovrapposizione di altre sub-modalità legate al nostro sistema sensoriale (Vista, Udito, Olfatto, Gusto, Tatto).

Quindi, da quanto su accennato, potremmo dire che non  esistono persone “non ipnotizzabili“, piuttosto, che vi siano esseri umani facilmente o difficilmente ipnotizzabili (laddove parliamo di induzione esterna) e che il fenomeno ipnotico, sia un’esperienza naturale che tutti abbiamo comunque provato, pur essendo ignari della stessa esperienza di “trance” che stavamo vivendo.

L’ipnosi è, pertanto, uno “strumento” utileper il superamento di alcuni disagi psicofisici emotivi accusati dagli esseri umani, siano essi di entità traumatica forte che relativi a stati emotivi di minore intensità, o semplicemente, laddove si vuole migliorare alcune proprie performance, in qualsiasi ambito della propria vita, relazionale affettiva, professionale, o altro che sia.

Ipnosi_2Da tempo, l’ipnosi è utilizzata anche in campo medico, in particolare per quei soggetti a cui non può essere somministrata l’anestesia. E’ il caso del Dott. Alessandro Fedi (Ortodontista, Dentista, Gnatologo, Psicoterapeuta) che pratica l’Ipnosi ai suoi pazienti, come spiega nel video allegato (clicca su questo LINK per vedere il video).

Ad esempio, una semplice buona pratica quotidiana di tecniche di rilassamento psicofisico (visualizzazioni guidate/indotte o autoindotte), quindi una forma leggera di ipnosi, dove la parte cosciente è comunque presente nel corso dell’applicazione, è in grado di garantire al praticante una maggiore tranquillità e serenità emotive. E’ stato dimostrato che, tale pratica giornaliera favorisce anche un miglioramento del sistema immunitario, abbassando da una parte la possibilità di cadere nella condizione di distress (stress nocivo/dannoso) e aumentando dall’altra quella di eustress (stress  buono/utile).

(Il Faro on line)