Operazione verità |
Cronaca Locale
/

Sperlonga, D’arcangelo “Caso Bazzano, ecco la verità”

24 luglio 2018 | 15:30
Share0
Sperlonga, D’arcangelo “Caso Bazzano, ecco la verità”

L’assessore D’arcangelo, attraverso un post sui social, ricostruisce la vicenda politica e giudiziaria del “Caso Bazzano.”

Sperlonga – L’hanno chiamato “Operazione verità” il post che racconta tutti i retroscena sulla vicenda politica e giudiziaria che ha fatto nascere il “Caso Bazzano.” A raccontare il tutto, sulla pagina social del Comune, è Stefano D’arcangelo, assessore all’assetto del territorio di Sperlonga.

“Guardate le immagini qui sotto. Sono state scattate in località Bazzano pochi giorni fa. Incidente stradale sulla FlaccaUna – si legge nel post- racconta i momenti di terrore in seguito a un brutto incidente avvenuto tra una moto e una macchina a pochi passi e nonostante l’autovelox. Malgrado il terribile impatto e l’incredibile volo dei due passeggeri della moto, fortunatamente non ci sono state gravi conseguenze. Nel 2009 il Questore di Latina ha definito quel tratto di strada “il punto nero” della via Flacca, (tra il km 7 e il km 12) a causa del suo elevato tasso di mortalità.

La seconda foto ritrae cumuli diimmondizia indifferenziata e abbandonata da ignoti, a cielo aperto. Cumuli di immondizia a Bazzano

Nella terza immagine l’impatto visivo del parcheggio privato: una grande lastra di lamiera a due passi dal mare. L’interesse pubblico è quello di organizzare l’area a salvaguardia anche dell’impatto visivo, realizzando uno svincolo con un’area parcheggio nei pressi della via Flacca, salvaguardando l’area naturalistica a ridosso della costa. Parcheggio di Bazzano

“L’emergenza sicurezza sulla strada, quella dell’organizzazione del decoro pubblico e la salvaguardia dell’ambiente a Bazzano sono tangibili – dichiara l’assessore all’Assetto del Territorio Stefano D’Arcangelo -.

Ma dal 2000, e per i seguenti 18 anni, ad oggi, l’interesse pubblico soccombe all’interesse del privato mettendo a rischio la stessa vita dei cittadini. L’intenzione dell’amministrazione comunale è, da 18 anni, quella di risolvere queste emergenze, come ben emerge dal progetto rimasto chiuso nel cassetto a causa delle vicende che oggi, per onore di verità e trasparenza nei confronti dei cittadini, abbiamo ricostruito con l’aiuto del legale del Comune che ha seguito la vicenda”.

Come si deduce dalla ricostruzione, (Leggi qui per la ricostruzione completa) la procedura del Comune e il progetto di riqualificazione dell’area di Bazzano – che prevede uno svincolo che renda la strada finalmente sicura, parcheggi, accessi liberi al mare e aree verdi e attrezzate- sono perfettamente corretti così come sancito diverse volte dal Giudice amministrativo e dal giudice della Corte d’Appello in merito alle responsabilità penali del Dirigente urbanistico.

Qualsiasi sarà la conclusione giudiziaria di questa vicenda, nulla potrà sostituire le sentenze amministrativené revocare il decreto di esproprio. In sostanza, quando si compirà l’iter giudiziario il Comune rientrerà nella piena disponibilità dell’area. Nel frattempo tuttavia sono trascorsi 18 anni. Con il pericolo che incombe sulla strada e il degrado di un’area che ha urgente bisogno di essere riqualificata”.

La Regione Lazio ha una enorme e grave responsabilità in questa vicenda – prosegue D’Arcangelo -. Ha revocato il finanziamento di un’opera senza alcun criterio e una valida motivazione. E non lo ha fatto per inadempienza dell’amministrazione comunale, come sarebbe comprensibile. Il fatto paradossale poi è che l’individuazione dell’intervento in località Bazzano come opera pubblica da finanziare non fu effettuato dal Comune di Sperlonga bensì dalla stessa Regione Lazio! Nel 2009 infatti il Comune nel partecipare al bando regionale ha proposto ben 7 diversi progetti di intervento da finanziare e fu la Regione a scegliere di finanziare il progetto di riqualificazione di Bazzano, tra tutti gli altri, proprio per l’urgente necessità di mettere in sicurezza lo svincolo stradale e sistemare gli accessi al mare. L’ente regionale ha commesso un errore clamoroso e deve ripristinare il finanziamento di un’opera la cui realizzazione è urgente e necessaria.

Non appena si concluderanno gli iter giudiziari e l’area verrà dissequestrata, perché un sequestro non può durare per sempre, tornerà a disposizione dell’amministrazione comunale che, entro i 5 anni dovrà mettere in atto l’esproprio e avviare i lavori.

Questa – conclude l’Assessore – è la storia di una battaglia per la riqualificazione di una delle più belle aree naturali di Sperlonga, oggi frequentatissima dai turisti e incapace di fornire i servizi di qualità e sicurezza che devono essere all’altezza della richiesta.

È anche la storia di un braccio di ferro tra interesse pubblico, fortemente motivato dalle esigenze di sicurezza, decoro e salvaguardia dell’ambiente, come sottolineato anche dal Questore di Latina, e interesse privato. In mezzo c’è il cittadino, la sua sicurezza, il suo diritto di usufruire di accessi al mare decorosi e dei servizi pubblici liberi connessi”.

(Il Faro on line)