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Giardino di Roma, cani a rischio: polpette avvelenate nei giardini di via Paolo Stoppa

25 luglio 2018 | 13:54
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Giardino di Roma, cani a rischio: polpette avvelenate nei giardini di via Paolo Stoppa

L’allarme è scattato alle 9 circa: ci sono polpette avvelenate nei giardini di via Paolo Stoppa. Un cane è finito sotto le cure del veterinario

Ostia – L’allarme è scatto alle 9 circa: ci sono polpette avvelenate nei giardini di via Paolo Stoppa. A precipitarsi per capire cosa stesse accadendo, sia Barbara Vashey, guardia zoofila, sia il presidente del Comitato Giardino di Roma, Alberto Minervini. Immediata anche la chiamata ai vigili del X Gruppo Mare che sono arrivati sul posto.

La conferma che qualche folle criminale avesse sparso nella zona polpette avvelenate per fare strage di cani è arrivata allorché un meticcio, di orprietà di una singora, ha inizato a sentirsi male. La corsa dal veterinario sembrerebbe aver scongiurato la morte, ma il piccolo animale è sotto stretta osservazione.

La zona risulta un po’ incolta, a causa di una manutenzione non proprio adeguata, dunque è scarsamente frequentata da bambini. Molto utilizzata invece dai proprietari di cani, che proprio lì trovano quell’area verde utile per i loro amici a 4 zampe.

La zona è stata setacciata da un gruppo di volontari, che hanno circoscritte tutte le polpette avvelenate che sono riusciti ad individuare, poi recuperate da personale autorizzato, ma non c’è da fidarsi. Sul terreno qualcuna,potrebbe essere sfuggita, e anche le altre zone di Giardino di Roma sono a rischio: il criminale che ha ideato questo tentativo di sterminio non ha scrupoli, e non è escluso possa aver agito da alter parti.

“Non è la prima volta che accade – sottolinea Alberto Minervini – ma nessuno sembra aver visto nulla, o almeno nessuno parla. E’ un fatto gravissimo, se consideriamo che su una popolazione di 11.000 persone, circa la metà possiede un animale domestico. C’era la volontà di uccidere, ed è intollerabile. Cosa possa aver provocato questo episodio? Forse l’inciviltà di certi padroni che non raccolgono le feci dei propri cani, imbrattano i marciapiedi, lasciano liberi gli animali dove non è consentito… Ma nulla, sottolineo nulla, giustifica un atto così orribile come provocare la morte di un animale tra atroci dolori. E’ assurdo”.

La nuova aera cani per la quale il Comitato Giardino di Roma si sta battendo da tempo sembra essere ormai in dirittura d’arrivo. Lì ci sarà più controllo e maggiore sicurezza. Nel frattempo registriamo questi episodi, difficili anche da commentare.

Polpette avvelenate, cosa fare se accade che il cane le ingerisce

Sono molti gli errori che i proprietari fanno in questi casi. Uno tra questi è quello di somministrare del latte al cane, perché hanno letto da qualche parte che il latte è il miglior antidoto contro i veleni. Nulla di più sbagliato. Il latte è efficace solo per alcune sostanze tossiche, mentre in altri casi può addirittura velocizzare l’azione del veleno.

Per evitare danni, cerchiamo sempre di fare molta attenzione ogni volta che usciamo con il nostro cane in paese e soprattutto in campagna o nei boschi. Portiamo sempre con noi una confezione di acqua ossigenata con un cucchiaino, in modo da poter intervenire in modo tempestivo. Con alcuni veleni, infatti, anche pochi minuti di tempo possono fare la differenza.

Ricordiamo, inoltre, che ogni volta che ci imbattiamo in delle esche sospette, dobbiamo sempre contattare i vigili o i carabinieri, che provvederanno a rimuovere il cibo avvelenato e a bonificare la zona. Come espresso dalle normative contro il maltrattamento degli animali, l’utilizzo di bocconi avvelenati è un reato, punibile con pesanti multe e reclusione.

Come avvelenano i bocconi

Stricnina

Fino a pochi anni fa era quella preferita da queste persone senza scrupoli. Si tratta di un pesticida davvero molto potente, utilizzata “normalmente” contro topi e volpi, che si presenta come una polvere bianca. Agisce sul sistema nervoso centrale dell’animale, provocando uno stato di eccitazione talmente rapido ed intenso da portare alla morte nel giro di pochi minuti. L’antidoto comunemente somministrato dai veterinari è rappresentato da alcuni psicofarmaci, come il diazepam;

Veleno per topi

Altri malintenzionati preferiscono invece utilizzare il più comune veleno per topi. Si presenta in varie forme, ad esempio come un liquido blu, una cialda nera oppure una pasta o dei granuli di colore rosso, fuxia o blu. I rodenticidi agiscono inibendo l’azione della vitamina K, essenziale per poter garantire la giusta coagulazione del sangue. Di conseguenza, il sangue si fa sempre più liquido, fino a provocare gravi emorragie interne ed esterne. Se il cane ha appena ingerito l’esca, facciamolo subito vomitare con dell’acqua ossigenata. Se invece sono trascorse diverse ore o sono già comparsi i sintomi, non possiamo fare altro che correre dal veterinario, che potrà somministrargli l’antidoto giusto;

Veleno per lumache o metaldeide

Si presenta come esche in granuli di colore azzurro-verde. In caso di ingestione, i sintomi compaiono entro 2-3 ore e sono molto simili a quelli della stricnina.  La morte avviene per blocco respiratorio. In caso di ingestione dobbiamo correre dal veterinario, che potrà agire su tutti i sintomi mostrati dall’animale. Per questo veleno, infatti, non esiste ancora un antidoto preciso.

Antigelo o glicole etilenico

Ol comune antigelo utilizzato per le macchine è letale per i nostri animali. Questo aspetto è aggravato ancora di più dal fatto che ha un buon sapore, per cui il cane e il gatto potrebbero facilmente esserne attratti. In questi casi dobbiamo correre immediatamente dal veterinario, che potrà somministrare l’antidoto preciso per questo veleno. Generalmente c’è una maggiore possibilità di salvezza se si agisce entro 5 ore dall’ingestione.