La nuova scoperta

Marte, trovata l’acqua smarrita. Un lago salato ancora liquido

30 luglio 2018 | 11:37
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Marte, trovata l’acqua smarrita. Un lago salato ancora liquido

La scoperta è stata divulgata dall’ASI, INAF, CNR, Sapienza e Roma Tre

Il 25 luglio è stata data la conferma che nella regione Planum Australe del polo sud marziano (193°E, 81°S) a un kilometro e mezzo del sottosuolo è stata trovata l’acqua, un vero e proprio lago salato ancora liquido. Questa scoperta è stata fatta grazie al radar italiano Marsis installato sulla sonda Mars Express che orbita intorno al pianeta rosso dal 2005. Si tratta di un lago subglaciale, stabile da molto tempo, con un diametro di una ventina di chilometri e probabilmente profondo qualche metro. La sonda, che l’ha rilevato da una mappatura geologica, ci dice che ha una forma vagamente triangolare e che la temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 10° sotto lo zero.

Come fa non ghiacciarsi allora?
La sonda Mars Express ha studiato anche una possibile composizione del lago e ha individuato alcuni sali
disciolti nell’acqua che hanno il ruolo di “antigelo”. Tra questi sali ci sono magnesio, calcio e sodio che
grazie alla pressione del ghiaccio soprastante permettono al lago di rimanere liquido nonostante il freddo
glaciale.

La scoperta è stata divulgata dall’ASI, INAF, CNR, Sapienza e Roma Tre. La si aspettava da trenta/quaranta anni da quando nel 1976 , grazie alla sonda Viking della NASA, si capì che su Marte c’era stata l’acqua. Dagli studi del pianeta si capì che molta era stata spazzata via dai venti solari e che altra si era ghiacciata e
trasformate nelle calotte che conosciamo, ma l’altra?
Gli astronomi sapevano che da qualche parte c’era l’acqua ma fino ad oggi non si sapeva dove. Grazie al radar Marsis oggi sappiamo dov’è finita, e si sospetta ci siano altri laghi come questo. Marsis lavora con frequenze comprese tra 1.5 e 5 MHz e ha un grado di penetrazione del pianeta fino a 4/5 km.
Fu ideata da Elena Pettinelli, Enrico Flamini e Roberto Orosei e installata sul Mars Express, anche quando gli americani dicevano che non avrebbe rilevato niente per via del magnetismo del pianeta che avrebbe creato forti interferenze . Così non è stato e da quando si ebbero le prime rilevazioni e segnali arrivati nel 2008 sono stati fatti modelli e simulazioni che hanno portato ad oggi.

Il lago avrebbe tutte le carte in regola per ospitare la vita infatti, al buio e salato è protetto dai raggi
cosmici, ci si potrebbe trovare una vita come quella che troviamo sulla Terra nei laghi subglaciali dell’Artide.
In quei laghi, simili a quello marziano, vivono batteri estremofili capaci di sopravvivere anche al buio e al
freddo.

(Il Faro on line)