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Spiaggia di Giancos di nuovo “libera”, su change.org scatta la petizione

30 luglio 2018 | 14:01
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Spiaggia di Giancos di nuovo “libera”, su change.org scatta la petizione

La petizione: “Chiediamo che ci venga restituita la possibilità di continuare ad avere il diritto di recarsi gratuitamente a Giancos.”

Ponza – Su Change.org, la “terra” delle petizioni provenienti da tutto il mondo, da circa una quindicina di giorni campeggia una nuova petizione indirizzata al Comune di Ponza. Il motivo? Far tornare la spiaggia di Giancos accessibile a bambini, anziani e diversamente abili.

A lanciarla, è l’account di “Ponzesi” che nel testo della petizione stessa, spiega così le proprie motivazioni: “Negli anni addietro furono dati in concessione tutti gli specchi d’acqua prospicienti le uniche spiagge libere utilizzabili da terra da bambini, anziani e diversamente abili.

Date in concessione ai privati, furono di fatto sottratte alla gratuita fruizione della popolazione residente e dei turisti.

Per qualche anno, affinché la popolazione in silenzio si abituasse a questa situazione, avevano apposto delle boe di delimitazione, entro le quali dal 2016 con ordinanza Comunale, è ufficialmente consentita “la pratica del bagnarsi”.

Ebbene, nonostante le spiagge libere accessibili non ve ne siano quasi più, da qualche tempo quelle boe, simbolo di tacito accordo tra interesse pubblico e privato, nonostante l’ordinanza ancora vigente,  sono state rimosse col consenso del Comune , guidato dall’amministrazione “La casa dei Ponzesi”.

Tale gesto è teso a disincentivare anche l’uso degli arenili, unici spazi assieme all’adiacente piazzetta,  usufruibili dai bambini ed anziani del luogo.”

E poi ancora: “Il nostro è un grido di aiuto, prima di essere totalmente inghiottiti dalle sabbie mobili degli interessi privati… E’ un appello, affinché vengano riconosciuti i diritti delle fasce deboli… E’ la richiesta di non far cancellare la nostra identità!”

“Chiediamo – recita verso la petizione – che ci venga restituita la possibilità di continuare ad avere il diritto di recarsi gratuitamente in spiaggia, per bagnarci in quelle  limpide acque,  che fanno invidia a molte bandiere blu, permettendo l’aggregazione e trasmettendo il senso della territorialità e di appartenenza alle nuove generazioni,  attraverso l’uso della cosa comune.”

In foto: uno scatto d’epoca di Giancos.

(Il Faro on line)