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Pista ciclabile su viale Traiano a Fiumicino, ecco le criticità per i pescatori

1 agosto 2018 | 14:33
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Pista ciclabile su viale Traiano a Fiumicino, ecco le criticità per i pescatori
Pista ciclabile su viale Traiano a Fiumicino, ecco le criticità per i pescatori
Pista ciclabile su viale Traiano a Fiumicino, ecco le criticità per i pescatori

L’allarme lanciato da Luigi Satta: “Qualcuno ha pensato al carico motori, reti e manutenzione per i prossimi 5 anni?”

Fiumicino – “Voglio iniziare con una premessa: sono favorevole alle piste ciclabili, ma sono contrarissimo, quando i progetti devono essere fatti a tutti i costi, anche contro il buon senso“. A parlare è Luigi Satta, personaggio storico del mondo della pesca e dell’imprenditoria fiumicinese che chiama in causa il sindaco Esterino Montino.

“Riguardo alla pista tracciata nel progetto su viale Traiano, nessuno ha mai sottolineato a dovere che insiste a ridosso delle banchine sud del Porto canale, il quale, per chi non è a conoscenza, appartiene ad un porto di 2a categoria 1a classe. La suddetta banchina è operativa, specialmente per l’ormeggio dei pescherecci, e quest’ultini sono già in difficoltà da diversi anni, esattamente da quando sono stati realizzati i lavori per la messa in sicurezza contro eventuale esondazione del fiume.

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Certo – prosegue Satta – lo scorso novembre è stata presentata la nuova variante al progetto del nuovo porto commerciale, con precedenza (dichiarata sul progetto) per la realizzazione della darsena pescherecci; ma stante i tempi tecnici, quella darsena dove spostare la flotta peschereccia non potrà essere realizzata e operativa prima di 5 anni dall’inizio dei lavori, sempre ammesso che si parta a gennaio 2019.

Allora – si chiede Satta – perchè insistere su un progetto che creerà non pochi danni alla categoria della pesca, solo per far piacere a qualcuno? Di certo il progetto globale delle piste ciclabili sul territorio è una buona cosa, a patto però di insistere su porzioni di territorio compatibili e non creare problemi.

Ho letto circa 50 giorni fa un articolo dei presidenti delle cooperative allarmati dall’inizio di sopracitati lavori, che facevano richiesta all’Amministrazione di poter conoscere il progetto. Per quanto mi consta, ad oggi (anche se un incontro doveva essere messo in agenda prima di qualsiasi fase progettuale) ancora nessuna convocazione.

In verità sarebbe stato sufficiente attendere la realizzazione della nuova darsena e una volta liberato il fiume (magari declassando tutto il porto canale e prevedendo poi una destinazione diportistica) procedere ai lavori. Così sarà tutto più complicato, e vedremo cosa ne sarà dei pescherecci quando, in caso di mareggiata, dovranno usare quella banchina per ricoverarsi e, nel frattempo, riparare motori, reti e quant’altro. Mi chiedo e chiedo a chi amministra: dove passeranno i materiali? E’ stata pensata questa evenienza? Lo sanno che in situazioni di rientro per tempo cattivo spesso sbarcano il pescato su camion frigo che si accostano sotto la banchina?

E ancora: qualcuno  – chiosa Satta – ha pensato alla sicurezza visto che ancora oggi manca un sistema antincendio da mettere in funzione con delle manichette, come il sottoscritto segnalava al presidente dell’Authority e al sindaco già nel lontano 2014?

Oggi con la realizzazione della pista ciclabile sotto le banchine, sarebbe ancora più difficoltoso un intervento di mezzi di soccorso.

(Il Faro online)