Punto di primo intervento a Gaeta, votata una delibera per scongiurarne la chiusura

1 agosto 2018 | 14:01
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Punto di primo intervento a Gaeta, votata una delibera per scongiurarne la chiusura

Alla delibera ha voluto dare il suo contributo anche la minoranza, aggiungendo 2 emendamenti sul numero degli accessi che si registrano ogni anno.

Gaeta – Si è tenuto ieri mattina il consiglio straordinario per discutere della situazione del punto di primo intervento di Gaeta e della sua eventuale chiusura entro dicembre 2018. (Leggi qui il nostro articolo al riguardo) a cui ha partecipato anche il presidente della commissione regionale sanità Giuseppe Simeone.

Proprio per scongiurare la chiusura della struttura, il consiglio ha votato, all’unanimità, una delibera che veda l’onorevole Simeone come portavoce della esigenze e delle problematiche cittadini in ambito medico. Alla delibera, inoltre, ha voluto dare il suo contributo anche la minoranza gaetana, aggiungendo 2 emendamenti che mettessero in risalto il numero degli accessi che si registrano ogni anno -circa diecimila in tutto-. 

E se il sindaco Cosmo Mitrano ha fatto gli “onori di casa” ringraziando il presidente Simeone per la sua presenza è stato proprio quest’ultimo a illustrare la situazione storico-economica della Regione, dal commissariamento della sanità fino ad oggi, spiegando che La situazione in cui ci troviamo oggi nella nostra regione è dettata da anni di commissariamento per un eccessivo sbilancio di uscite, un problema che, grazie al piano di rientro, potrebbe essere risolto nel 2019″ e che “Con il decreto ministeriale dobbiamo superare il modello organizzativo sanitario in meglio, non cancellarlo.”

Poi, infine, ha concluso spiegando che La chiusura dei Punti di primo intervento rappresenterebbe un depotenziamento ulteriore di un sistema già molto fragile come quello dell’assistenza sanitaria territoriale privando comunità come quella di Gaeta, che si estende su un territorio molto vasto e che durante l’estate conta oltre 200mila residenti a fronte dei 100mila ordinari, di presidi per le emergenze urgenze e tutta la nostra provincia di un riferimento capace di drenare il già congestionato accesso ai Pronto soccorso. Oggi quello che non possiamo permetterci è abbassare la guardia.”

(Il Faro on line)