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Civitavecchia, incendio all’autodemolitore, arrivano i risultati dell’Arpa

9 agosto 2018 | 17:50
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Civitavecchia, incendio all’autodemolitore, arrivano i risultati dell’Arpa

L’analisi dei dati della qualità dell’aria non ha evidenziato superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria ambiente dalla normativa vigente.

Civitavecchia – Sono pervenute nella giornata di ieri le prime risposte di Arpa Lazio alle richieste di indagini ambientali formulate dal Comune e dalla Asl in relazione all’incendio che martedì scorso ha interessato l’impianto di autodemolizioni in zona industriale. Le note di Arpa e i relativi allegati saranno pubblicate domani nella sezione Informazioni Ambientali del sito istituzionale del Comune.

Secondo quanto comunicato da Arpa, “L’analisi dei dati degli inquinanti rilevati nelle stazioni della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria localizzate in prossimità dell’incendio (stazione Fiumaretta, ubicata a sud dell’incendio) e ubicata nel quadrante interessato dalla direzione prevalente dei venti nella fascia orario 9-13 (stazione Aurelia), non ha evidenziato superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria ambiente dalla normativa vigente (d.lgs. n.155/2010). Anche l’analisi dei dati di concentrazione oraria non ha evidenziato superamenti dei limiti”.

Per quanto riguarda le “aree di potenziale massima ricaduta delle emissioni generate dall’incendio” Arpa ha trasmesso, inoltre, una mappa che “descrive graficamente, in termini percentuali, le aree di massima potenziale ricaduta degli inquinanti al suolo senza alcuna informazione legata alla concentrazione”, localizzate a nord-est del territorio comunale.

Arpa ha evidenziato tuttavia che “l’esecuzione di un modello di dispersione degli inquinanti in atmosfera… assume significatività e utilità nei casi in cui l’incendio interessi una significativa quantità di materiale ed abbia una durata prolungata nel tempo (in generale maggiore di 24 ore). In tali condizioni (lunga durata temporale e significativa quantità di materiale combusto), infatti la quantità di materiale disperso in atmosfera è tale per cui può essere utile verificare l’eventuale ricaduta al suolo di inquinanti e l’estensione delle aree che hanno avuto probabilità di essere coinvolte”.

Arpa ha precisato che l’incendio in questione “non presenta le caratteristiche sopra richiamate” e, quindi, “la simulazione e la mappa sono state realizzate per rispondere alle richieste pervenute ma, per i motivi di cui sopra, ha evidenti limiti di significatività”.

Le dichiarazioni di Cozzolino e Manuedda

“Ora attendiamo i risultati della centralina mobile che è stata posizionata da Arpa in zona industriale nella tarda mattinata del giorno dell’incendio e che ha analizzato le polveri presenti in aria nei cinque giorni successivi.

Una volta in possesso di questi dati, ripeteremo la nostra richiesta ad Arpa di analizzare anche campioni di terreno e di acque nelle aree di potenziale massima ricaduta di inquinanti.

Prendiamo atto delle precisazioni di Arpa sulla durata relativamente contenuta dell’incendio e sui limiti che questo comporta per la significatività della simulazione dell’area di eventuale ricaduta al suolo degli inquinanti, ma riteniamo che, data la tipologia di materiali interessati dall’incendio, sia necessario escludere con il massimo grado di certezza, anche con analisi chimico-fisiche, la ricaduta di sostanze pericolose per la salute e per l’ambiente”.