Gelato d'autore

Un’eccellenza di Fiumicino nel mondo: quando il gelato d’autore diventa vincente

15 agosto 2018 | 11:01
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Un’eccellenza di Fiumicino nel mondo: quando il gelato d’autore diventa vincente
Un’eccellenza di Fiumicino nel mondo: quando il gelato d’autore diventa vincente
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Un’eccellenza di Fiumicino nel mondo: quando il gelato d’autore diventa vincente
Un’eccellenza di Fiumicino nel mondo: quando il gelato d’autore diventa vincente

Intervista a Vincenzo Lenci, secondo classificato al Gelato Europa Festival 2017 e mastro gelataio del Bar della Darsena

Lo avevamo lasciato a maggio del 2017 vincitore della tappa romana nella categoria senior e nel fermento per la finalissima di Settembre. Oggi Vincenzo Lenci ci ha inorgoglito con il podio a livello europeo con il suo sapore “About…Strawberry and red pepper”. Tante sono le curiosità e di seguito la nostra intervista per capire meglio di cosa si tratta:

Oggi rappresenti uno dei gelati più buoni in Europa, te l’aspettavi?

Fa piacere pensare che il mio sia il secondo gelato più buono d’Europa; la mia è stata una provocazione, non me lo aspettavo assolutamente. Ho pensato solo: sarà un flop oppure faremo parlare. Dal far parlare a salire su podio il passo è stato importante; la mia è stata un’irriverenza per far comprendere un gelato gourmet.

In un contesto come quello di Fiumicino, qual’è la mission che ti sei prefissato per la tua gelateria gourmet?

Non voglio essere definito come il gelataio dai gusti “strani”, ho solo bisogno di far comprendere a Fiumicino che la mia gelateria sicuramente è un posto per tutti ma dove si può assaggiare anche qualcosa di diverso. Vorrei che si comprendesse che da me si può trovare sia il gelato classico al pistacchio ma anche quello al pistacchio e pomodoro secco (gusto con il quale abbiamo vinto a Bronte, al Concorso Nazionale del Pistacchio), la pesca ma anche il gusto pesca e basilico, oppure albicocca ma anche albicocca e pepe nero, caffè ma anche caffè e lime. Il mio gelato ha quel segno distintivo, quel quid in più che altri non hanno. E’ difficile comprenderlo a volte ma assicuro che una volta assaggiato è difficile non replicare. E’ una strada molto complicata da percorrere perchè lottiamo quotidianamente contro la classica visione storica del gelato che lo vuole necessariamente un dolce. Abbiamo cercato di aprire un nostro percorso del gelato e imprimere un nostro piccolo segno in questo mondo.

Cosa cambia realmente tra gelato artigianale tradizionale e gourmet?

Cambia la destinazione finale. L’artigianale è ciò che porti a casa o mangi sul cono o coppetta. Il gelato gourmet è il gelato che abbini ad una pietanza, proposto con un aperitivo o con una pasta, il contesto è molto diverso e particolare. Anche l’annoso dilemma del cono o coppetta con il gelato gourmet è superato, si serve sul piatto da portata. Si possono fare degustazioni in abbinamento al menù di uno chef scegliendo insieme pietanze e accostamenti cibo-gelato e, perché no, con l’aiuto di un sommelier, abbinare anche una bevanda che sia vino, birra o liquore.

Quanto un gelato può esaltare determinate materie prime del territorio?

La selezione delle materie prime è importantissima e io mi avvalgo di eccellenze per la mia gelateria. Avere un fruttivendolo di fiducia è importantissimo, come importante è capire se un frutto è giusto o meno per farci il gelato. Nella gelateria è difficile far comprendere la stagionalità: il cliente vuole il gusto fragola tutto l’anno ed è complicato, in quel caso, dire che non è stagione e che io compro solo cose fresche e del territorio. Bisogna essere capaci quindi di scegliere anche ottime materie prime che non siano a km 0, sempre nell’ottica della soddisfazione del cliente.

A cosa ti ispiri nel creare nuovi sapori di gelato e l’ultimo gusto creato?

Ho sperimentato, come ultimo gusto, carota con aceto balsamico e mentuccia romana: il classico contorno ispirato al concetto km 0, provato con carota sia cruda che cotta. Cotta, la carota, diventa molto dolce ma perde quella sua freschezza e fragranza che ha invece la carota cruda, che con la dolcezza dell’aceto balsamico e l’acidulo della mentuccia fresca diventa un contorno fresco estivo da proporre come gelato. Andando sul classico invece abbiamo da poco proposto la mandorla al profumo d’arancia e rosmarino, che dà un profumo unico al gelato. L’ispirazione mi viene pensando ai contrasti che posso creare nei sapori. Vivo di contrasti. Il gusto fragole e peperone , per esempio, nasce dalle fragranze e dei profumi in contrapposizione. Ogni tanto, poi, apro il cassetto dei ricordi di ciò che mangiavo da piccolo e creo un sapore che me lo rievoca.

Il gusto che hai creato che più ti è piaciuto fin’ora? E quello che è andato per la maggiore tra i tuoi clienti?

Uno dei miei preferiti è sicuramente pesche e basilico, che comunque apprezzano molto anche i clienti. Il gusto più richiesto invece è la crema nivarata, sapore di una crema pasticcera appena fatta al profumo di limone, un classico rivisitato con la quale abbiamo partecipato ad un concorso ad Aci Reale (Festival della Granita Siciliana) dando la nostra collaborazione ad un giovane gelataio siciliano; sapore con il quale lui ha vinto.

Quali sono ora i tuoi progetti futuri?

Sicuramente proseguire le mie competizioni con il Gelato Festival World Master, una mini olimpiade al livello mondiale, un percorso che si svolge quest’anno fino alla finalissima del 2021 negli Stati Uniti. Quest’anno a Firenze sarò in competizione con i vincitori del Gelato Festival Europa e con alcuni vincitori del Gelato World Tour, la manifestazione si è accorpata diventando un unico evento con 36 partecipanti. Parteciperò sempre con il mio gusto “About…Strawberry and red pepper”: qui ne passerà uno solo che poi andrà alla finalissima in America, e noi ci proviamo. Sarà uno scontro tra titani! Poi siamo orgogliosi di essere stati selezionati tra i migliori 50 gelatieri del mondo per Sherbeth- Festival Internazionale del Gelato Artigianale a Palermo dal 27 al 30 settembre, al quale parteciperemo proprio con la crema nivarata. Quattro giorni intensi a contatto con i migliori gelatai al mondo. Siamo stati selezionati dal programma Sigep, iscrivendoci e partecipando con il nostro prodotto che ha convinto a pieno i giudici del casting.

Tra i numerosi riconoscimenti a quale sei più affezionato?

Sicuramente la vittoria della tappa romana del Gelato Festival è stato il premio che ha dato il via alla nostra interpretazione del gelato oggi, primeggiando sulle 16 migliori gelaterie di Roma. Non da meno il secondo posto in ambito Europeo anche perché, possiamo dirlo, è stato il primo sapore combinato a vincere visto che il primo posto, di tutto rispetto, è andato ad un sapore classico come quello del latte. Senza nessun obiettivo invece parteciperò a Sherbeth perché già essere stato selezionato tra i 50 migliori al mondo ci riempie di un orgoglio indescrivibile. Comunque, perchè no, mi piacerebbe salire ancora su altri podi a festeggiare altre bellissime vittorie.

Infine, cos’è la gelateria per Vincenzo Lenci?

Il posto dove le persone vengono a deliziare il loro palato ritrovando un sorriso per merito di ciò che mangiano. La gelateria è dove troviamo gelato per golosi oppure gelato per intenditori; o ancora il gelato gourmet, senza distinzioni. Questo è il mio concetto della gelateria. Dove si può tralasciare a volte il concetto di golosità per quello di qualità, esplorando nuovi sapori a partire dal patrimonio agricolo locale senza porre limiti alla creatività e al gusto.

Allora un grande in bocca al lupo a Vincenzo Lenci che porta alta la bandiera di un’eccellenza di Fiumicino nel mondo e che oramai è corteggiatissimo dai professionisti della gastronomia di alto livello che su di lui hanno gli occhi puntati da tempo per tutte le possibili trasformazioni che si presta a subire il gelato. E’ chiamato il suo un gelato d’autore e, in effetti, sono sufficienti le materie prime, una visione a 360 gradi del prodotto e, soprattutto, un mestiere solido alle spalle che quasi diventa un’arte per definirlo tale.

(Il  Faro on line)