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Pedofilia nella Chiesa, aperta un’inchiesta anche in Missouri

24 agosto 2018 | 19:10
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Pedofilia nella Chiesa, aperta un’inchiesta anche in Missouri

Marie Collins: “Basta difendere l’indifendibile”

Washington – Si apre un nuovo fronte nel dossier pedofilia che sta investendo da settimane la Chiesa negli Stati Uniti. Le autorità del Missouri hanno annunciato l’apertura di un’inchiesta su possibili casi di abusi sessuali commessi nella diocesi cattolica di St. Louis.

A parlarne è stato il procuratore generale dello Stato Josh Hawley, il quale ha sottolineato che l’arcidiocesi ha deciso di cooperare. Il procuratore ha fatto inoltre sapere di avere chiesto ad altre quattro diocesi di collaborare.

La notizia proveniente dal Missouri segue il mega-scandalo reso noto dal rapporto di un Gran Giurì su centinaia di casi di abusi su minori in Pennsylvania dagli anni ’40. Uno scandalo che sta mettendo a dura prova la Chiesa degli Stati Uniti e che ha portato Papa Francesco ad una iniziativa senza precedenti: una lettera al popolo di Dio nella quale non solo torna a chiedere perdono alle vittime, esprimendo vergogna e dolore, ma nella quale chiama la Chiesa nella sua universalità ad agire affinché si possa realmente cambiare registro.

Leggi la lettera di Papa Francesco al popolo di Dio

La grave questione della pedofilia sarà tra i temi anche del viaggio in Irlanda del Papa che comincerà domani (leggi qui). Il motivo principale del viaggio apostolico del Pontefice è l’Incontro Mondiale delle Famiglie ma Francesco avrà anche un momento di incontro privato con alcune persone che in passato hanno subito abusi da parte del clero irlandese.

E’ prevista anche una preghiera per le vittime in Cattedrale, come anche è da attendersi che le dure parole di condanna contro quello che Papa Francesco definisce un “crimine”, una “atrocità”, e non solo un peccato, torneranno anche in qualcuno dei sei discorsi previsti nella due-giorni di Bergoglio tra Dublino e il Santuario di Knock.

All’Incontro Mondiale delle Famiglie di Dublino oggi ha parlato Marie Collins, ex vittima e ex membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, dimessasi in polemica con il Vaticano per la lentezza delle decisioni sui casi di pedofilia e sulle coperture perpetrate nei decenni.

Coloro che negano gli abusi sui minori da parte del clero debbono indirizzare le loro energie – ha detto – dalla “difesa dell’indifendibile” alle necessarie riforme nella Chiesa. Marie Collins ha anche commentato la lettera del Papa: “I sopravvissuti e le vittime di abusi non hanno bisogno di una lettera del Papa per sapere che questa è una realtà, ne abbiamo parlato per decenni“, ha detto.

“Purtroppo, ancora nella Chiesa, tra clero e laici, ci sono persone che preferiscono credere che tutto questo sia una cospirazione mediatica, solo sopravvissuti agli abusi che cercano di distruggere la Chiesa e che negano e difendono”. La sua speranza è che chi nega l’esistenza della pedofilia, se non ha creduto alle vittime, almeno creda al Papa dopo la sua lettera.

(fonte Ansa)