Pomezia, Maricetta Tirrito: “I lavoratori del Cup della Regione Lazio umiliati dalle condizioni della nuova società”

26 agosto 2018 | 09:57
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Pomezia, Maricetta Tirrito: “I lavoratori del Cup della Regione Lazio umiliati dalle condizioni della nuova società”

Laboratorio Per la Tutela dei Diritto dei Deboli di Pomezia: “Nella sanità a rischio la dignità dei lavoratori e i diritti degli utenti”

Pomezia, Regione Lazio – Nella sanità a rischio la dignità dei lavoratori e i diritti degli utenti. Approfittando del caldo d’agosto i lavoratori dell’azienda aggiudicataria del contratto di gestione del Cup Regionale Lazio , hanno ricevuto un vero colpo basso. Umiliati dalle condizioni dettate loro della società entrante.

“Esprimiamo piena solidarietà ai lavoratori dei call center e degli sportelli regionali della sanità che sono sul piede di guerra in merito all’appalto che la Regione Lazio ha assegnato alla GPI spa di Trento. “ dice Maricetta Tirrito presidente del Laboratorio Per la Tutela dei Diritto Dei Deboli di Pomezia

“Solo in questi ultimi giorni di agosto – continua il comunicato – la ditta aggiudicatrice ha dettato le condizioni per i
lavoratori della società uscente. Condizioni da fame, e …prendere o lasciare. Con compensi netti che si abbasserebbero di 250-300 euro in meno(al mese) di quanto i lavoratori percepiscono attualmente.
Inoltre, vengono proposte altre prepotenze inaudite come la cancellazione degli scatti di anzianità e il rapporto di esclusività per i contratti part time.
Condizioni capestro per i lavoratori impegnati nell’attività di call center che purtroppo sono disperati, in alcuni casi hanno dovuto accettare le condizioni con un taglio dello stipendio molto importante per chi e già vicino alla soglia di sopravvivenza in una città come Roma. Già sofferente”.

“La Regione tace, ed i lavoratori non hanno alternativa, devono sottoscrivere il nuovo contratto – continua la Tirrito -. Dal primo settembre chi non ha firmato questo contratto vergognoso sarà disoccupato, così mettendo in crisi numerose famiglie. L’appalto dei cosiddetti cup regionali da 71 milioni di euro che comprende anche gli sportelli di 13 aziende sanitarie e ospedaliere era stato oggetto dell’inchiesta Mafia Capitale.
E non si ferma alle parole il laboratorio una donna per la tutela dei diritti dei deboli che scende in campo con forza in questa questione, chiedendo spiegazioni alla regione, quale organo di controllo dei propri appalti, chiedendo se nell’affidamento del contratto così come sbandierato ai quattro venti , mesi fa , non si sia fatto chiarezza.

Che fine ha fatto l’accordo di collocazione e mantenimento del ruolo e dello stipendio dei
lavoratori? E perché soprattutto,perché oggi questo non viene rispettato?
Chi è la ditta vincitrice? Cosa sta facendo la Regione Lazio per garantire lo svolgimento del
servizio con la stessa qualità di sempre e per la tutela dei diritti di questi lavoratori?”

“Questi e tanti altri interrogativi sono riportati nella nota con richiesta di intervento immediato che il laboratorio una Donna hai inviato a tutti gli organi regionali competenti. Bisogna anche sottolineare che questo tipo di gare al maggior ribasso stanno provocando un degrado dei servizi offerti e soprattutto un danno collaterale sociale sui lavoratori e le loro famiglie.
Dignità dei lavoratori in un settore così delicato come la sanità diventa il diritto di tutti noi” – conclude così la sua nota il presidente del laboratorio Maricetta Tirrito.

(Il Faro on line)