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In Europa sono i genitori a scegliere il percorso di studi dei figli

30 agosto 2018 | 13:58
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In Europa sono i genitori a scegliere il percorso di studi dei figli

Ma molti ragazzi di oggi sognano “un mestiere che ancora non esiste”

Bologna – Gli studenti italiani si affidano sempre più ai genitori nella scelta del proprio percorso scolastico: è il risultato di un sondaggio realizzato da Radioimmaginaria, primo network radiofonico in Europa gestito da ragazzi fra 11 e 17 anni, in vista di Teen Parade, il festival del lavoro spiegato dagli adolescenti.

La manifestazione, alla terza edizione, si svolgerà il 5 e 6 settembre a Bologna Fiere e, quest’anno, ha per tema l’educazione all’orientamento. Per un neo-maggiorenne su quattro il ruolo di mamma e papà risulta decisivo quando si deve scegliere la scuola superiore, la percentuale si abbassa al 12% per i ragazzi nella fascia dai 14 ai 16 anni.

“I risultati di questo sondaggio – commenta Rita Chiesa, ricercatrice del dipartimento di Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università di Bologna – ci ricordano come le scelte orientative siano un ‘processo sociale’, ovvero, non c’è dubbio che il/la ragazzo/a debba essere il protagonista, ma nel processo di costruzione del proprio progetto formativo e lavorativo, un aspetto centrale sia il confronto con gli altri. La famiglia in primis, infatti, rappresenta un punto di riferimento importante”.

Cosa spinge soprattutto gli adolescenti a preferire un tipo di scuola rispetto a un altro? Le possibilità di lavoro future sono considerate cruciali da quasi uno studente su tre (30,1%), mentre il dialogo con i professori viene reputato importante solo dal 6,9% degli intervistati.

A Teen Parade sono in programma momenti specifici – con la collaborazione di ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Inps, Guardia di Finanza e Polizia di Stato – per stimolare un confronto sulle professioni in grado di appassionare e aprire la mente di chi dovrà essere protagonista del proprio futuro.

Spiccano gli incontri con Valeria Cagnina, 17enne di Alessandria che ha fondato una scuola per insegnare ai ragazzi a programmare i robot, e con Iacopo Melio, scrittore disabile e attivista per i diritti umani e civili. Teen Parade sarà animata da un’esibizione acustica straordinaria di Stato Sociale e Luca Carboni, dal concerto di Tedua e dalla partecipazione straordinaria del rapper disabile Cris Brave.

Non mancheranno esibizioni nell’area skatepark e parkour, simulazioni di voli con droni e sfide a colpi di poesie. E nei ‘case cube’ enti pubblici e aziende private spiegheranno con laboratori e contest che lavoro fanno. Teen Parade vuole aiutare i ragazzi a trovare una risposta precisa alla domanda: “che lavoro vorresti fare da grande?”.

Un interrogativo che Radioimmaginaria ha già posto agli adolescenti italiani: il 14% sogna di fare “un mestiere che ancora non esiste” e altrettanti ambiscono a una professione in campo artistico (cantante/attore); il 9% vorrebbe fare il medico o l’infermiere e una quota identica desidera diventare ingegnere.

“Scegliere – aggiunge Rita Chiesa – richiede la capacità di immaginare il proprio futuro. Il fatto che molti intervistati abbiano risposto ‘un lavoro che non esiste’ alla domanda ‘che lavoro vorresti fare?’, può essere interpretato non solo negativamente come poca fiducia nel riuscire a trovare un’opportunità che corrisponda ai propri desideri, ma in chiave positiva può indicare la motivazione dei ragazzi a contribuire attivamente alla costruzione del futuro che desiderano”.

Ma quali sono gli strumenti da fornire agli adolescenti per costruire meglio il loro percorso formativo e lavorativo? Secondo i risultati del sondaggio realizzato dal network radiofonico, i ragazzi apprezzano gli Open Day e le iniziative di orientamento, ma hanno un’esigenza in particolare: quella di confrontarsi con studenti più grandi che già frequentano la scuola da scegliere.

La pensa così un adolescente su cinque, a dimostrazione che l’orientamento è ancora un argomento confuso e che le imprese e gli altri soggetti istituzionali faticano a comunicare con gli adolescenti, “capitale incompreso della società” come afferma il team di Radioimmaginaria, che conta 50 redazioni tra Italia e Europa animate da circa 300 speaker.

(Il Faro online)