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Milan – Roma di venerdì. Alla ricerca della vis pugnandi.

30 agosto 2018 | 17:03
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Milan – Roma di venerdì. Alla ricerca della vis pugnandi.

Bellissima conferenza stampa pre Milan- Roma oggi alle 12.30 a Trigoria del Mister Eusebio Di Francesco. Lucido, determinato e chiaro come fanno le persone per bene che non si preoccupano di assumersi le proprie responsabilità. Come di consueto diversi i temi toccati:

L’umore della squadra dopo Roma – Atalanta: ” Un po’ rammaricata per come è andata la partita, ma sollevati per aver rimediato. Alla fine abbiamo anche rischiato di vincere, è un punto guadagnato …  dobbiamo cercare di migliorare dai tanti errori del primo tempo.”

Perché una Roma double face: ” E’ un insieme di cose, davanti avevamo una squadra con una brillantezza nettamente sopra alla nostra, sia di testa che di gambe … paradossalmente abbiamo corso quanto loro, ma abbiamo corso peggio, male … “

Il modulo“Voglio fare una premessa generale, intendo dire che il sistema di gioca va a farsi friggere quando i giocatori non mettono le caratteristiche in campo come attenzione, concentrazione e applicazione. Nel primo tempo non è avvenuto questo … per il Milan non svelerò niente, ma vi assicuro che il modulo non conta. Se Romagnoli facesse come Manolas con Zapata, perdendo tanti duelli con Dzeko, la Roma avrebbe una piega positiva nella gara”.

Karsdorp e Nzonzi pronti per una partita intera:“Con molte probabilità saranno titolari … Loro due potrebbero essere della partita dall’inizio”.

Schick con Dzeko:“Viene prima il concetto di squadra, lui è forte e potrebbe giocare dall’inizio come invece potrebbe subentrare. Può determinare la partita anche a partita in corso. Lo vedremo partita per partita. Posso cambiare il sistema di gioco”.

Fazio e Kolarov in ritardo a causa del mondiale:“Ti può togliere qualcosa, ma noi siamo stati fortunati potendo lavorare anche bene. Forse ci è mancata qualche partita in più. Non è da poco il fatto che loro avevano fatto tante partite …

… e Gasperini: “Gasperini ha ruotato tanti giocatori. Sapevo che sarebbe stata una partita dura dal punto di vista fisico, siamo rimasti tutti sorpresi, noi ed io”.

…e Pastore:” Pastore ha fatto un gol magnifico, ci doveva dare qualcosa in più, ma paradossalmente dal punto di vista della testa ce l’ha tolto”.

L’addio di Strootman può aver condizionato:“Ho parlato con il giocatore e ci siamo salutati, aveva il desiderio di una nuova esperienza. Intendo dire che nella Roma voglio giocatori che hanno il desiderio di vestire questa maglia, Kevin ha giocato fino all’ultima partita come successo con Dzeko che poteva andare via lo scorso anno. Se un giocatore chiede di andare io non trattengo nessuno”.

Approccio deludente alla prima in casa: “Ma c’erano motivazioni, non sono tutti robot … ho sostituito due ragazzi che sono un patrimonio della Roma e della Nazionale …  Avrei dovuto cambiare tutta la linea difensiva. Ho fatto delle scelte … Siamo solo alla seconda giornata, stiamo facendo un processo all’annata. E’ prematuro. Io ho sbagliato a dare quel pugno, non lo dovevo fare e non accadrà più. Ero nervoso e arrabbiato perché non siamo riusciti ad esprimere le nostre potenzialità. Io devo trovare soluzioni, mi auguro di trovare quelle giuste … Paradossalmente i cambi dell’Atalanta non sono stati un bene … 

E’ in atto un ripensamento sul modulo: “E’ una rosa ce può giocare in tanti sistemi di gioco …  Io faccio questo lavoro e devo trovare le soluzioni se una cosa non va devo modificarla e non è un segno di debolezza, ma di intelligenza … Quando hai lavorato in un modo e non ottieni quello che vuoi o cambi qualcosa nella testa degli altri o cambi tu. Cosa mi avreste detto prima del Barcellona, che ero un pazzo. Chi non osa e chi non fa non sbaglierà mai”.

DDR con Nzonzi“Possono coesistere e con l’Atalanta lo hanno dimostrato. Riguardatevi il secondo gol preso, ricordatevi che è stata fatta una pressione ottima con un difensore che ha buttato la palla. Kostas aveva la palla ed era messo benissimo, ma abbiamo preso gol. E’ la veemenza che fa la differenza, è questo il concetto che volevo ribadire. Su quel gol è mancata l’anima, quella vera, che ci deve essere quando si va a fare la guerra”.