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Minturno, l’associazione “San Marco” ottiene il marchio de “L’anno europeo del patrimonio culturale 2018”

30 agosto 2018 | 20:00
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Minturno, l’associazione “San Marco” ottiene il marchio de “L’anno europeo del patrimonio culturale 2018”

L’obiettivo della San Marco è rendere fruibile il patrimonio tradizionale popolare musicale e coreutico attraverso un percorso innovativo.

Minturno – Il lavoro della San Marco aps, con sede a Minturno, continua e non si ferma soprattutto nel periodo estivo, e con il progetto “Musiche dai borghi, tra storie e radici popolari” ottiene il marchio “European Year of Cultural Heritage 2018 – Anno del Patrimonio Culturale Europeo 2018″ del Ministero dei beni e attività culturali, aggiungendo così un altro importante traguardo, un riconoscimento per un evidente impegno artistico e per la qualità organizzativa.

In linea con la decisione del Parlamento e del Consiglio Europeo, l’associazione San Marco con il progetto ideato e diretto dal professor Arcangelo Di Micco, intraprende un viaggio nello scenario nazionale e internazionale nel quale si pone come obiettivo quello di rendere fruibile il patrimonio tradizionale popolare musicale e coreutico attraverso un percorso innovativo, dove il passato incontra il futuro. Un impegno che punta a riscoprire la tradizione attraverso nuove musiche così da incoraggiare diverse fasce di età a lasciarsi coinvolgere dalla cultura europea come idea di spazio comune.

Un risultato importante quello ottenuto, un marchio che viene assegnato agli organismi che hanno intrapreso un percorso chiaro mostrando come obiettivo quello di dare un contributo rilevante alla storia e alla cultura europea e che il proprio progetto per la candidatura sia segnato da una evidente dimensione educativa, rivolta ai cittadini e soprattutto ai giovani, favorendo lo sviluppo creativo e sostenibile, finalizzato alla condivisione, allo scambio di esperienze e buone pratiche.

Ad oggi sono molte le azioni culturali intraprese e concretizzate dall’associazione San Marco, grazie soprattutto al sostegno dei diversi enti pubblici e privati, grazie alla Regione Lazio, grazie alle collaborazioni di numerosi artisti coinvolti nei concerti, soprattutto Silvia Nardelli e l’ensemble Ritmi Briganti ormai parti integranti del progetto, grazie a quanti hanno manifestato un forte interesse negli obbiettivi e finalità dell’associazione e una particolare sensibilità verso le tematiche trattate.

Questo nuovo percorso, che durerà fino al 2020, rappresenta ancor più chiaro l’orientamento artistico intrapreso, attraverso il quale si intende salvaguardare, promuovere e diffondere i beni di interesse storico legati all’etnomusicologia, dando particolare attenzione ai lavori di qualità, sempre più innovativi e sostenibili, sempre più curati nei diversi aspetti tanto da poterli divulgare soprattutto in ambiti culturali di rilievo.

(Il Faro on line)