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Scuola: Sottovalutare il Burnout può essere davvero molto pericoloso

Burnout, molto più di un modo di dire. Udir pianifica una serie di seminari per affrontare il problema

Scuola – Il Burnout è una realtà, specialmente nella professione dell’insegnante: i perché sono moltissimi e spesso la gravità è anche legata alle capacità personali di resistere al quotidiano, utilizzando strumenti razionali ed emotivi per gestire lo stress che l’attività lavorativa comporta.

Da cosa nasce il Burnout? Principalmente da un senso di inadeguatezza alle mansioni che vengono svolte, soprattutto quando le aspettative di risultato sono alte e in modo particolare quando le attività sono legate a temi importanti, quali la salute pubblica e la gestione della crescita dei giovani.

Marcello Pacifico (presidente Udir): “Spesso argomenti serissimi come Burnout e Resilenza degli insegnanti vengano minimizzati, ma purtroppo, dietro a questa superficialità, si cela una scarsa conoscenza dei fenomeni nell’ambiente scolastico. Per poter invece porre un rimedio al problema è necessario analizzare le cause, i sintomi e possedere i mezzi per poterli combattere fin da subito, non solo per il singolo individuo, ma per tutta la comunità scolastica. Sottovalutare il Burnout può essere davvero molto pericoloso: proprio per questo Udir, in collaborazione con Eurosofia, ha progettato una serie di importanti seminari che saranno avviati con l’inizio del nuovo anno scolastico, per permettere a tutti di apprendere le nozioni necessarie. Hanno altresì predisposto una sequela di convegni e seminari sia sul nuovo Ccnl che sui temi della sicurezza: anche questi convegni partiranno da settembre 2018″.

Inutile fare troppe dietrologie: il Burnout è una realtà, specialmente nella professione dell’insegnante. I perché sono moltissimi e spesso la gravità è anche legata alle capacità personali di resistere al quotidiano, utilizzando strumenti razionali ed emotivi per gestire lo stress che l’attività lavorativa comporta.

Da cosa nasce il Burnout? Principalmente da un senso di inadeguatezza alle mansioni che vengono svolte, soprattutto quando le aspettative di risultato sono alte e in modo particolare quando le attività sono legate a temi importanti, quali la salute pubblica e la gestione della crescita dei giovani.

I docenti sono quindi soggetti a rischio per questa patologia che non deve essere sottovalutata: essa infatti ha come conseguenza ultima l’inabilità a portare avanti correttamente il compito che il soggetto vuole svolgere, con un conseguente aggravamento della patologia stessa. Spesso sono “le vittime” che sottovalutano la malattia, ritenendosi sopra di essa.

Le prime pericolose trappole del disturbo sono infatti la sottostima che i soggetti a rischio ne fanno in fase iniziale: lo si usa come spauracchio nei corridoi. È importante invece avere consapevolezza dei rischi della propria professione, perché la dignità che ogni ruolo deve dare al lavoratore passa anche attraverso la conoscenza dei rischi legati al ruolo stesso.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, afferma: “spesso argomenti serissimi come Burnout e Resilenza degli insegnanti vengano minimizzati, ma purtroppo, dietro a questa superficialità, si cela una scarsa conoscenza dei fenomeni nell’ambiente scolastico. Per poter invece porre un rimedio al problema è necessario analizzare le cause, i sintomi e possedere i mezzi per poterli combattere fin da subito, non solo per il singolo individuo, ma per tutta la comunità scolastica. Ecco perché stiamo organizzando degli incontri, dedicati proprio alla contezza della problematica”.

Per maggiori informazioni: https://www.udir.it/ 

(Il Faro on line)