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Papa Francesco: “Gli abusi sono una voragine spirituale, Dio è stato reso muto”

13 settembre 2018 | 21:11
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Papa Francesco: “Gli abusi sono una voragine spirituale, Dio è stato reso muto”

Oltretevere un incontro “lungo, fruttuoso e buono” con vertici dell’episcopato statunitense

Città del Vaticano – Uno “scambio lungo fruttuoso e buono”, dopo il quale continuare a lavorare insieme per definire i “passi successivi più efficaci”. Il cardinal Daniel DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston e presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, descrive così l’udienza avuta stamane dai vertici dei vescovi Usa col Papa in Vaticano sulla “recente crisi morale nella Chiesa cattolica americana”.

Siamo grati al Santo Padre per averci ricevuti in udienza. Abbiamo condiviso con Papa Francesco la nostra situazione negli Stati Uniti – come il corpo di Cristo sia lacerato dal male degli abusi sessuali -. Egli ha ascoltato molto profondamente dal cuore. E’ stato uno scambio lungo, fruttuoso e buono“, ha dichiarato DiNardo in una nota pubblicata sul sito della Conferenza episcopale.

“Mentre lasciavamo l’udienza, abbiamo pregato l’Angelus insieme per la misericordia e la forza di Dio mentre lavoriamo per guarire le ferite. Non vediamo l’ora di continuare attivamente insieme il nostro discernimento identificando i passi successivi più efficaci“, ha aggiunto.

Oltre al presidente DiNardo, all’udienza col Pontefice hanno partecipato anche il vice presidente mons. José Horacio Gomez, arcivescovo di Los Angeles, il cardinal Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, e il segretario generale mons. Brian Bransfield.

Un momento di confronto molto atteso, sull’onda della grave crisi innescata dalle continue rivelazioni sull’emergenza abusi (leggi qui), dopo il report del gran giurì della Pennsylvania sui crimini sessuali del clero negli ultimi 70 anni, e i relativi insabbiamenti da parte dei vescovi, e anche dopo il “memoriale” dell’ex nunzio mons. Carlo Maria Viganò – che tuttora divide la Chiesa Usa – sulle coperture degli abusi omosessuali dell’ex cardinale di Washington, Theodore McCarrick (leggi qui).

E proprio mentre oggi iniziava il summit in Vaticano, si apprendeva che il Papa, accettandone le dimissioni ad appena 5 giorni dal 75/o compleanno, aveva fatto aprire un’indagine per molestie su adulti a carico d’un altro vescovo americano, quello di Wheeling-Charleston (West Virginia), Michael Bransfield (leggi qui).

Mentre sono imminenti i “chiarimenti” della Santa Sede sul dossier Viganò, che ha chiamato in causa lo stesso Papa per aver ignorato per anni le accuse contro McCarrick (poi da lui privato della porpora), il momento di crisi e sbandamento nella Chiesa sulla questione abusi è quanto mai palpabile.

“Vi raccomando una particolare attenzione al clero e ai seminari.Non possiamo rispondere alle sfide che abbiamo nei loro confronti senza aggiornare i nostri processi di selezione, accompagnamento, valutazione”, ha detto oggi Francesco ai vescovi di recente nomina.

“Ma le nostre risposte saranno prive di futuro se non raggiungeranno la voragine spirituale che, in non pochi casi, ha permesso scandalose debolezze, se non metteranno a nudo il vuoto esistenziale che esse hanno alimentato, se non riveleranno perché mai Dio è stato così reso muto, così messo a tacere, così rimosso da un certo modo di vivere, come se non ci fosse”.

E nel colloquio coi Gesuiti il 25 agosto a Dublino – riportato da Civiltà Cattolica – dopo aver incontrato le vittime di abusi, il Papa ha chiesto loro: “aiutate la Chiesa in Irlanda a farla finita con questa storia”. “Non intendo semplicemente voltare pagina, ma cercare rimedio, riparazione, tutto ciò che è necessario per guarire le ferite e ridare vita a tanta gente. La lettera che ho scritto di recente al popolo di Dio (leggi qui) parla della vergogna per gli abusi. Voglio ribadirlo qui e comunicarlo a voi oggi”.

Per Francesco, “questo dramma degli abusi, specialmente quando è di proporzioni ampie e dà grande scandalo – pensiamo al caso del Cile (leggi qui) e qui in Irlanda (leggi qui) o negli Stati Uniti -, ha alle spalle situazioni di Chiesa segnate da elitismo e clericalismo, una incapacità di vicinanza al popolo di Dio. L’elitismo, il clericalismo favoriscono ogni forma di abuso. E l’abuso sessuale non è il primo. Il primo è l’abuso di potere e di coscienza“.

(fonte Ansa)