Virginia Raggi: “Il senso del fare politica me l’ha dato una giovane coppia di Ostia”

Roma – Il senso di fare politica al servizio degli altri, per Virginia Raggi è arrivato da un episodio avvenuto a Ostia: una giovane coppia che, dopo l’apertura di un asili nido ormai dimenticato, ha deciso di fare un figlio. E lo ha fatto.

Il curioso ma anche emozionante aneddoto è stato raccontato dalla sindaca nel corso di un’intervista doppia sul tema dei giovani affrontata insieme con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti presso l’Auditorium Seraphicum, al Laurentino, teatro sabato 22 settembre del Meeting Diocesano del Sovvenire.

Nel corso del suo intervento, Zingaretti ha sottolineato la necessità di puntare sulle nuove generazioni per far ripartire l’Italia. Raggi ha ricordato l’inizio del suo interesse per la politica, «per cambiare in meglio il mondo», quando è nato suo figlio e ha sottolineato come il Campidoglio stia progettando la Roma del 2030-50 con interventi ad esempio sulla mobilità pubblica, elettrica e su due ruote. I due amministratori, uno del Pd, l’altra del M5S, hanno dato risposte simili all’ultima domanda del moderatore che chiedeva loro se il politico fosse un bel mestiere e se lo consigliassero ai giovani. «Dipende da come lo fai. Se si interpreta la politica come modo per fare carriera è la morte della democrazia. Se la si intende come mettersi a servizio delle idee e delle persone è bellissimo», ha detto Zingaretti.

E’ stato in quel momento che la sindaca di Roma ha riferito di un aneddoto legato all’apertura dell’asilo nido di via del Sagittario, completato da tre anni ma consegnato solo il 10 agosto 2017 e inaugurato il 1° settembre 2017. «Dipende da quanto impegno ci metti – ha replicato Raggi – Noi, faccio un esempio, abbiamo riaperto a Ostia un asilo nido chiuso per anni perché mancava una carta. In quell’occasione incontrai lì un ragazzo e una ragazza che mi hanno detto ‘magari ora faremo un figlio’. Li ho rincontrati dopo un anno e lei era incinta. Mi si è aperto il cuore perché il fatto di poter mandare il proprio figlio all’asilo sotto casa era stato l’ultimo scalino».