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La Lazio cala il Poker, vince e convince

24 settembre 2018 | 07:18
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La Lazio cala il Poker, vince e convince

Caicedo, doppietta di Immobile e primo gol in campionato di Milinkovich Savic. Ora testa a Udine

Calcio – Ottima prova per le Aquile della Capitale che, con questo poker, fanno un bel balzo in avanti in classifica, vincendo e soprattutto convincendo. I quattro gol ci sono tutti e forse sarebbero potuti essere anche di più ma, va bene così. Peccato per il gol preso sul due a zero, quando su un capovolgimento di fronte, dove la Lazio poteva andare in rete, è stata beffata da un incursione di Piatek che ha trafitto Strakosha a seguito di un rimpallo con Acerbi.

Per il resto, una partita dominata in largo e lungo dagli uomini di Mister Inzaghi che sta dimostrando di saper mantenere gli equilibri dentro e fuori dal campo. Aver scelto Caicedo, da far giocare al posto di Luis Alberto e cambiando qualcosa nella modalità di gioco, è stato un chiaro messaggio alla squadra e soprattutto all’ecuadoriano, a cui manifesta stima ed apprezzamenti da vero professionista.

L’attaccante non si è fatto certo pregare, è andato in campo ed ha ripagato la fiducia del Mister segnando anche in questa partita un altro bel gol e mettendoci il piede sull’azione che ha dato il “La” alla verticalizzazione di Parolo per Immobile, nel secondo gol di quest’ultimo.

Caicedo ed Immobile hanno dimostrato di poter giocare insieme. Mentre il primo, tra spallate e protezione della palla fa spesso salire la squadra e lavora andando incontro al passaggio per fare da sponda ed allargare il gioco sulle fasce o triangolare verticalmente con i centrocampisti per i loro inserimenti a rete, il secondo spazia nella tre quarti avversaria dando profondità alla squadra e dettando i passaggi in verticale per andarli a chiudere in porta.

Una nota, ulteriormente, positiva è l’uscita tra gli applausi di Caicedo che ha fatto posto al secondo tempo, dopo aver dato tutto, al subentrante Correa che, nel pre-partita sembrava essere in “pole position” per sostituire Luis Alberto, non al meglio della condizione.

La Lazio vince e convince, dicevamo, ed anche Milinkovic Savic sembra aver iniziato a girare. Contro il Genoa, un assist di testa al primo tempo, mette Caicedo nella condizione di tuffarsi a volo d’angelo e sempre di testa, di insaccare in rete. Nella seconda parte della partita, il serbo completa la sua buona prestazione con la ciliegina sulla torta, firmando la terza rete, di testa…naturalmente, uno dei suoi pezzi di repertorio migliori!!! Svetta in altro tra i difensori Genoani e con tutta la sua potenza mette nell’angolino in basso alla destra dell’incolpevole portiere.

Bene, come sempre Parolo con le sue incursioni e “sgroppate” in avanti e indietro per il campo. Stessa cosa per Leiva, sempre al posto giusto al momento giusto…instancabile.

A proposito di Marchetti, l’ex portierone della Lazio è stato accolto tra gli applausi dai suoi vecchi tifosi che non perdono occasione  ogniqualvolta si presenti l’occasione, di manifestare il loro affetto verso chi ha rispettato la loro maglia, i loro colori bianco celesti, la lunga storia della S.S. Lazio 1900.

Ma, torniamo alla partita. Chi attendeva delle conferme…beh, eccole, ci sono state!!! Certo, c’è ancora da lavorare ma, non sembra che anche le altre procedano a ritmi elevati. E’ l’esempio della Juve che a Frosinone, causa anche una buona organizzazione tattica dei ciociari, ha dovuto soffrire non poco per strappare i tre punti dal campo Benito Stirpe, conosciuto anche come stadio Casaleno e denominato Bellator Frusino. Oppure dell’Inter in casa della Sampdoria che vince anch’essa di misura, nei secondi finali della partita. Così come il Milan che in casa non va oltre il pari (2-2) con l’Atalanta. Senza parlare della Roma che a Bologna ne prende due senza segnarne alcuno.

Insomma, forse la Lazio senza le due prime di campionato contro Juve e Napoli, a questo punto avrebbe potuto avere una classifica diversa, ben più consistente…ed anche se è ancora troppo presto per fare calcoli, vedere la Lazio avanti a Inter, Milan, Roma, crediamo faccia morale a tutto l’ambiente bianco celeste.

Ora occorre non fermarsi e continuare a correre e a trovare la condizione migliore per affrontare con maggiore lucidità, tecnica e gamba, i prossimi futuri impegni.

Il Derby si avvicina e nella Capitale la febbre per la stracittadina, cresce giorno dopo giorno. E’ inevitabile non pensarci!!!I tifosi sono già in fibrillazione ed anche se ancora c’è di mezzo un turno infrasettimanale da giocare contro l’Udinese in Friuli, il “countdown” è inziato, siamo a soli 5 giorni dal Big Match della Capitale.

Conferenze stampa dopo partita di Inzaghi e Ballardini

Inzaghi – InzaghiSimoneVenivamo da tre vittorie. Ci siamo ritrovati già da qualche partita, avevo detto che anche questa sarebbe stata importantissima. Siamo stati bravi a interpretarla. La partita si è riaperta per colpa di un infortunio, i ragazzi sono stati bravi a reagire. Già da stasera testa a UdineMilinkovic molto bene, mi è piaciuto. Pensavo di tenerlo in campo, ma poi pensato che aveva giocato anche in Europa League e l’ho risparmiato. Immobile e Caicedo sono complementari, lo avevamo già fatto lo scorso anno. Sanno fare entrambi tutto. Si potranno vedere insieme anche per il futuro. Cercherò di presentare la formazione migliore contro l’Udinese. Vengono da una serie di risultati importanti, farò le stesse valutazioni che ho fatto dopo la partita con l’Apollon, anche perché avremo poco tempo.“. 

Palermo's coach Davide Ballardini reacts during the Italian Serie A soccer match FC Inter vs US Palermo at Giuseppe Meazza stadium in Milan, Italy, 28 August 2016. ANSA/MATTEO BAZZI

Ballardini –  “Vedevo una squadra passiva e ho messo un attaccante in più. Ci siamo alzati con il baricentro e il Genoa poi è stato in partita. Abbiamo però fatto tante partite importanti fuori casa con grande, ordine, equilibrio e compattezza. Io non dimentico anche la sconfitta di Reggio Emilia dove abbiamo fatto 70 minuti bene e 15 minuti dove ci siamo suicidati. Per un difensore è più facile difendere se sei supportato da centrocampisti e attaccanti. La Lazio è una squadra di spessore europeo perché ha giocatori forti. Eravamo riusciti a riaprire la partita, poi la prodezza di un campione – perché Milinkovic è un campione – l’ha chiusa. Ma fino al 2-1 il Genoa è rimasto in partita. Noi abbiamo l’obbligo di essere sempre serenamente preoccupati. Convinti di far bene, ma c’è sempre rispetto per le difficoltà che ci sono. La Lazio ha dei giocatori straordinari, a livello individuali può competere con Juventus e Napoli. Caicedo mi sembra un calciatore straordinario, che giochi Caicedo o Luis Alberto non cambia molto. Diverse caratteristiche, ma la Lazio ha l’imbarazzo della scelta.

Lazio (3-5-2): Strakosha, Wallace, Acerbi, Caceres, Marusic (41° st Patric), Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic (26° st Badelj), Lulic, Caicedo (16° st Correa), Immobile

In panchina: Proto, Guerrieri, Bastos, Patric, Durmisi, Murgia, Jordao, Badelj, Correa, Cataldi, Luis Alberto

All.: S. Inzaghi.

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Genoa (3-5-2): Marchetti, Biraschi, Spolli (27° pt Kouame), Zukanovic, Gunter, Romulo (12° st Lazovic), Bessa, Hiljemark, Criscito, Medeiros (16° st Sandro), Piatek
In panchina: Vodisek, Radu, Pedro Pereira, Sandro, Lakicevic, Mazzitelli, Kouame, Rolon, Lazovic, Omeonga, Dalmonte, Pandev).
All.: Ballardini
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Arbitro: Abisso di Palermo.
Reti: nel p.t. 7° Caicedo, 23° Immobile; nel s.t. 1° Piatek, 8° Milinkovic, 44° Immobile.
Angoli: 5-3 per la Lazio.
Recupero: 3′ e 3′.
Ammoniti: Spolli, Bessa, Badelj per gioco scorretto.
Spettatori: 25.000.
(Il Faro on line)