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Cerveteri, parte la prima rete di videosorveglianza

3 ottobre 2018 | 06:00
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Cerveteri, parte la prima rete di videosorveglianza

Tre telecamere a Valcanneto, sei a Cerenova, dieci a Cerveteri capoluogo.

Cerveteri – Al via i lavori per la realizzazione della prima rete di videosorveglianza nel territorio comunale di Cerveteri. Questa mattina, presso l’Assessorato ai Lavori Pubblici guidato dal Vicesindaco Giuseppe Zito, è stata formalizzata la consegna dei lavori alla ditta appaltatrice. I tempi di realizzazione dell’intervento saranno piuttosto rapidi e la consegna è prevista nel mese di dicembre 2018.

In tutto sono venti le telecamere che saranno installate con l’obiettivo di monitorare gli accessi alle frazioni più importanti per popolazione e al Capoluogo.

Nel dettaglio, verranno installate 3 telecamere a Valcanneto (Via Giordano, Via Paisiello e Via Monteverdi) e 6 telecamere a Cerenova (all’accesso principale della Via Aurelia intersezione con Viale Campo di Mare, lungo la Via Fontana Morella agli incroci con Largo Roma, Via Caerevetus e Viale Benedetto Marini e in Via del Bagolaro).

Le rimanenti dieci telecamere saranno installate nel Capoluogo (Via Fontana Morella incrocio con Via Morlacca, in Via della Lega, agli svincoli della Via Settevene Palo Bis di Via Italo Chirieletti, Via Paolo Borsellino, Via Passo di Palo, Via Aldo Quarino e Via Settevene Palo, in Via del Sasso e agli incroci di Via Fontana Morella con Via dei Montarozzi, Via Tenuta di Zambra e Via dell’Acquamatta).

“Il progetto – ha spiegato Giuseppe Zito, Vicesindaco di Cerveteri e Assessore alle Opere Pubbliche – prevede l’installazione di 20 telecamere che sorveglieranno gli accessi principali alla città ed alle frazioni più importanti in termini di abitanti. Con un successivo lotto si procederà a monitorare anche gli accessi nelle frazioni del Sasso, Due Casette, Borgo San Martino e I Terzi”.

“Il nostro – prosegue il Vicesindaco Zito – è un territorio estremamente vasto, difficile, con numerose frazioni, zone di campagna e tanti accessi. Questo primo intervento costituisce un ottimo deterrente contro la microcriminalità integrandosi con altri strumenti che mettiamo a disposizione delle forze di polizia come i sistemi di lettura delle targhe. Strumenti che si sono resi utilissimi nell’attività investigativa in questi ultimi mesi”.