Trenta indagati per esami e visite gratuite al Grassi: la Asl Roma 3 si costituirà parte civile

8 ottobre 2018 | 15:48
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Trenta indagati per esami e visite gratuite al Grassi: la Asl Roma 3 si costituirà parte civile

Inchiesta della Procura della Repubblica su un giro di favoritismi e di elusione del ticket su esami e visite specialistiche: sono trenta gli indagati. L’indagine innescata dalla Asl Roma 3 che si costituirà parte civile

Ostia – Esami e visite in tempi brevi e senza dover pagare il ticket. Insomma truffa ai danni del servizio sanitario nazionale.

E’ l’ipotesi di reato sul fascicolo aperto dal pm Pietro Pollidori della Procura della Repubblica di Roma che vede trenta indagati, tra personale sanitario e amministrativi, tutti dipendenti della Asl Roma 3 in organico presso l’ospedale Grassi.

L’indagine è stata innescata dalla lettera di un ex marito d’accusa nei confronti della moglie infermiera che i vertici della Asl Roma 3 hanno consegnato direttamente alla magistratura. La nota ha innescato gli accertamenti che hanno portato alla scoperta della rete di nomi e cognomi di medici, infermieri, tecnici e amministrativi in servizio presso l’ospedale di Ostia dediti a questo genere di illegalità. E sono trenta le persone finite nel registro degli indagati. I sospetti, secondo l’accusa, si sarebbero introdotti all’interno del sistema informatico con la propria password per accedere alla sezione delle prenotazioni. A quel punto, stando sempre alle prime risultanze delle indagini, eludendo il passaggio attraverso il CUP (Centro unico di prenotazioni) avrebbero inserito il nome dell’amico o del parente facendolo risultare come un soggetto avente il diritto all’esenzione del pagamento del ticket sanitario.

Ciascuno degli indagati, secondo un primo conteggio, avrebbe aiutato tra le quindici e le venti persone. Con un danno per il servizio sanitario nazionale quantificabile in un migliaio di euro a indagatoLe irregolarità, riscontrate dagli inquirenti, si concentrano nel biennio 2017–2018.

Dai vertici della Asl Roma 3 si apprende che l’azienda, dopo aver attivato l’indagine, si costituirà anche parte civile.

Ovviamente si è nella fase di conclusione delle indagini preliminari. Per il momento la posizione dei trenta dipendenti dell’ospedale è quella di indagati. Sarà il processo, nel corso del quale verranno verificate le discusse le prove, a stabilire i fatti e l’eventuale livello delle singole responsabilità.

Sono diverse le reazioni del mondo politico. «Ho richiesto al presidente Giuseppe Simeone di convocare la Commissione Sanità per un’audizione urgente con il management della Asl Roma 3». Lo dichiara in una nota Massimiliano Maselli, capogruppo regionale di Noi con l’Italia. «La vicenda – chiarisce in una nota l’Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazioda quanto appreso nasce da segnalazioni anonime sulle quali la Asl aveva fatto le opportune verifiche e inoltrato le doverose segnalazioni alle autorità giudiziarie. La Regione Lazio ha inoltre richiesto questa mattina una relazione alla Direzione della Asl per chiarire i fatti e insieme all’Azienda è pronta a costituirsi parte civile».

«Medici, infermieri e impiegati aggiustavano le liste d’attesa per non far pagare il ticket sanitario a parenti, raccomandati, amici e amici degli amici. Trenta indagati all’ospedale Grassi di Ostia. L’ennesimo schifo di una sanità regionale a pezzi e allo sbando. Un altro schiaffo alle migliaia di pazienti che ogni giorno si mettono in coda e pagano per un servizio inefficiente». Lo dichiara in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Emanuele Dessì.