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Funghi killer, le regole che devono essere applicate

9 ottobre 2018 | 22:32
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Funghi killer, le regole che devono essere applicate

Centro Antiveleni, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Roma

Nonostante la costante attività informativa di tutti gli operatori e gli enti coinvolti nel problema che da sempre mettono in guardia sui rischi legati al consumo di funghi raccolti, ci troviamo purtroppo di fronte spesso a gravissimi episodi che rischiano di compromettere il benessere anche di intere famiglie.

In Italia il 90 % dei casi di intossicazione da funghi si verifica nel trimestre Settembre-Ottobre-Novembre nei mesi in cui la raccolta di questi prodotti del bosco è più frequente.
Riteniamo quindi utile ribadire, ancora una volta, le regole che devono essere applicate se si consumano funghi raccolti. Lo faremo rispondendo ad alcune frequenti domande sul tema.

E’ possibile consumare funghi raccolti?
Si, ma solo se in funghi vengono riconosciuti come non tossici da un micologo. Gli Ispettorati Micologici sono disponibili per questo e un elenco esaustivo di quelli esistenti in Italia è disponibile nel sito del Ministero della Salute.

Esistono funghi mortali?
Si. L’Amanita Phalloides, ad esempio, contiene una potente sostanza in grado di danneggiare in modo irreversibile fegato e reni; nelle situazioni più gravi l’unica possibilità di sopravvivenza è legata al trapianto di fegato.

L’Amanita Phalloides può essere scambiata per altri funghi non tossici?
Si. Solo un micologo è in grado di distinguere le diverse specie e spesso solo attraverso analisi sofisticate.

La cottura disattiva le tossine dei funghi?
Solo in alcuni casi; le tossine epato-tossiche dell’Amanita Phalloides resistono alle alte temperature e quindi la cottura non protegge dall’intossicazione.

Come si manifesta l’intossicazione da funghi?
Nella quasi totalità dei casi i primi sintomi sono gastroenterici come nausea, vomito, dolori addominali, diarrea profusa.

Dopo quanto tempo dall’ingestione si manifestano i sintomi?
L’intervallo di tempo tra ingestione e comparsa dei sintomi è variabile e dipende dalla specie; latenze superiori alle 6-8 ore sono particolarmente sospette e allarmanti

Cosa fare in caso di intossicazione?
Chiamare il Centro Antiveleni, riferire nei dettagli cosa è accaduto e seguire accuratamente le indicazioni che vengono date.

I bambini e le donne in gravidanza possono consumare funghi?
Si, adottando tutte le precauzioni igieniche comuni alla maggior parte degli alimenti. Considerata la scarsa digeribilità, è buona norma non eccedere sia in quantità che in frequenza.

(Il Faro on line)