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Nuoto, Simona Quadarella si racconta: “Felice degli ori di Glasgow, le medaglie sono spinte per il futuro”

17 ottobre 2018 | 06:05
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Nuoto, Simona Quadarella si racconta: “Felice degli ori di Glasgow, le medaglie sono spinte per il futuro”

Le vittorie agli Europei, come il bronzo di Budapest, conquistato. La figura importante del suo coach Minotti e i complimenti di Alessia Filippi. La tricampionessa europea parla di sé e della sua passione per il nuoto

Il Faro on line – Faceva caldo quell’estate del 2009. L’entusiasmo per il Mondiale di Roma, ancora oggi nella memoria degli sportivi, riempiva giornali, tribune e sorrisi. Anche Simona, tra il pubblico.

Aveva 11 anni, la Regina del Mezzofondo. E da un po’ di tempo, non solo italiano. Allora, la Quadarella delle Fiamme Rosse, quella delle tre medaglie europee a Glasgow dello scorso mese di luglio, fu tra coloro che seguirono la competizione iridata. Era colmo di gioia e di colori, il Foro Italico. Come la passione per il nuoto saliva nel cuore di Simona.

Anche lei allora, quel pomeriggio, allo Stadio del Nuoto. Alessia Filippi conquistò un oro. Storico. Senza storia, per le avversarie. La vincitrice italiana in palmares, nel mezzofondo. Prima di Simona. Lo indica l’atleta dei Vigili del Fuoco. Era presente sugli spalti, con sua sorella Erica. Nuotatrice anche lei. E prima campionessa di riferimento. Mentre la Filippi vinceva il suo titolo, la Quadarella sugli spalti ad incitarla. E adesso, amiche. Campionesse di una disciplina che continua con Simona a dare grandi soddisfazioni all’Italia Team.

Dopo la meraviglia delle vittorie della Quadarella a Glasgow, si è congratulata Alessia Filippi. Alcuni messaggi di stima e di felicità, con piacere. In questo modo, Simona racconta come la campionessa mondiale del 2009, nei 1500 stile libero, ha applaudito lei. La nuova campionessa europea dei 1500. E non solo. A Glasgow, Simona per tre volte è salita sul primo gradino del podio. Prima negli 800. Poi nei 1500. E infine nei 400. Non paga. E piena di talento. E un sorriso luminoso a spiegare la sua gioia senza confini.

Tre ori continentali da festeggiare. E’ la prima nella storia tricolore a prendersi tutte e tre le medaglie e tutti e tre i titoli europei. Nella stessa competizione. 800, 1500 e 400. Stile libero. Potente. Paziente e mai stanco. Si è innamorata anche delle altre distanze Simona. La sua preferita è quella dei 1500. Ma scendendo in acqua ogni volta, ha tentato la Quadarella, a prendersi delle soddisfazioni anche negli 800 e nei 400. Obiettivo centrato, in Scozia.

Un sacrificio costante in acqua. E sempre con l’aiuto e l’appoggio del suo allenatore. Christian Minotti è anche un mental coach per lei e la sua famiglia è quella base fondamentale, da cui ripartire. Non è facile competere. Non è stato facile vincere, per tre volte di seguito. Allora, non è solo il talento il segreto. E’ anche saper organizzare energie, obiettivi e concentrazione.

Ha raccontato di sé Simona. E di quell’avventura splendida di Glasgow. Ai lettori de Il Faro on line, ha lasciato la sua emozione ancora viva. Un’eredità anche per i giovani. Vincere medaglie e andare oltre. Lo indica. Solo 19 anni per lei. Giovanissima. E il sogno delle Olimpiadi giapponesi in mente. Una sfida futura. Dopo aver mancato di un soffio il pass per Rio, ecco il sogno di Tokyo 2020. E le vittorie arrivate, come spiega, sono spinte verso il futuro.

Non si conquista nulla senza sacrificio. Lo sottolinea Simona. Ed è soddisfatta di quel lavoro in piscina svolto. Delle sue medaglie conquistate e conservate in un posto segretissimo. Con la passione del cuore e della forza di una donna. Un lampo luminoso quel bronzo del 2017. Ai Mondiali di Budapest, la prima firma. Nei 1500 stile libero, terza nel globo. E tutti ad accoglierla, nella storia. E’ proseguita poi quella sua luce. Lo ha fatto un anno dopo. Estate nel 2018 ed Europei conquistati. Per tre volte. E tutti ad inchinarsi di fronte alla donna del mezzofondo continentale.

E’ tornata ad allenarsi in questi giorni. Obiettivo Mondiali in vasca corta del prossimo mese di dicembre. E all’Aquaniene, sua società di appartenenza, insieme alle Fiamme Rosse, sogna Simona di vincere ancora. In quel nuoto incontrato e mai più lasciato.

Cara Simona sei entrata di diritto all’interno delle leggende del nuoto internazionale. Tre medaglie d’oro e tutte nella stessa edizione degli Europei. Tre titoli individuali splendidi. Cosa senti in te, per questevittorie importanti ?
Sono felice, ovvio, ma la cosa più importante è che mi sento soddisfatta del lavoro svolto. Le vittorie sono conferme ma anche spinte ad affrontare le sfide future.

Hai prima messo al collo l’oro negli 800. Poi è arrivato quello dei 1500. Non appagata, hai conquistato anche la medaglia massima nei 400. In gara, come si fa ad organizzare queste gare ravvicinate ? E con ilprimo oro al collo, come hai pianificato le altre due gare, in cui hai vinto gli altri titoli ?
Ci vogliono allenamento e costanza, in acqua ed in palestra, per poter affrontare prestazioni ravvicinate nel tempo e una alimentazione che aiuti ad avere sempre energie di riserva ma senza appesantirti. Dopo il primo oro ci ho creduto di più, tutto qui, poi ho avuto modo di valutare meglio le avversarie, vedere come si comportavano nelle gare che via, via venivano svolte.

Che cosa è fondamentale per un atleta in competizione, mantenere caratterialmente ? Siete seguiti da uno psicologo eventualmente ? E tu cosa fai per svolgere al meglio la tua gara ?
I miei team Aniene e VVF mi hanno sempre supportato in questo senso, ma il mio vero mental coach è proprio Christian Minotti. La mia famiglia è la base, la solita base di appoggio, sprone e affetto da cui ripartire ogni volta. Per ora va bene così, poi si vedrà.

Sei la prima donna in Italia ad essere regina assoluta nelle tre distanze del mezzofondo del nuoto. Come ti senti ? Come hai costruito questi bellissimi traguardi ?
La distanza dove mi esprimo meglio sono i 1500sl ma a me piacciono moltissimo anche gli 800 ed i 400sl. Questo mi ha spinto a tentare la preparazione anche per queste distanze.

Cosa metti di te stessa nel nuoto ? Cosa c’è di Simona in acqua ? Perché hai scelto il nuoto ?
Il nuoto mi ha conquistata! Dal primo momento che ho messo il “piede” in acqua, non so perché ma è così. In acqua c’è tutta me stessa. I pensieri diventano spinta, energia e le idee si moltiplicano ad ogni vasca; è un po’ come rigenerarsi ogni 25/50 metri!

In senso valoriale, come pensi di sfruttare le tue medaglie per divulgaremessaggi positivi ai giovani ?
Le medaglie sono un simbolo, un obiettivo, un segno tangibile che ce l’hai fatta e che puoi andare oltre ancora. Ecco, questo dovrebbe essere il pensiero, l’idea di tutti coloro che iniziano a fare o costruire qualche cosa: porsi un obiettivo e perseguirlo a tutti i costi, con passione e cervello.

Prima di te, Alessia Filippi aveva ottenuto una splendida medagliamondiale nei 1500. A Roma. Te lo ricordi ? Hai seguito quella gara ? Hai sentito Alessia ? E’ stata lei il tuo modello ?
Si certo, me lo ricordo bene, ero andata ad assistere a quella gara con mio padre e mia sorella. Alessia è stata molto carina con me e ci siamo messaggiate più volte dopo le mie gare. I suoi complimenti mi hanno fatto particolarmente piacere.

Chi è il tuo campione o campionessa di riferimento ?
Sicuramente Alessia e Federica sono state dei riferimenti importanti, ma il mio primo idolo è stata mia sorella Erica perché nuotava anche lei e a livello giovanile ha vinto diversi titoli nazionali quando io ancora muovevo i primi passi in questo sport.

Lo scorso anno, hai vinto il bronzo mondiale a Budapest. Un 1500 da urlo. Un anno dopo, ecco le tre medaglie agli Europei. Secondo te, qualecrescita hai raggiunto per la conquista di questi primi gradini del podio ?
Come dicevo prima, ho cercato di andare oltre e voglio ancora andare oltre. Finché sento la spinta, voglio andare!

Sono i 1500, la tua distanza preferita, in cui ti esprimi meglio ?
Si certo sono i 1500, ma la voglia di confrontarmi nelle distanze più brevi mi ha portato ad ottenere i risultati di Glasgow.

Ci sono delle dediche speciali per queste medaglie ?
Si certo, al mio allenatore Christian Minotti, ai miei genitori che mi supportano da sempre, alla mia squadra Circolo Canottieri Aniene dove sono cresciuta e che mi ha permesso di arrivare a questi grandi traguardi. Grazie alla fiducia in me riposta da Gianni Nagni e dal nostro Presidente onorario Giovanni Malagò. Ringrazio anche i Vigili del Fuoco che credono ed hanno creduto in me già due anni, quando entrai nella squadra delle Fiamme Rosse.

Nel 2020 ci saranno le Olimpiadi. Un obiettivo importante per tutti gliatleti. Cosa pensi di esse ? Le qualifiche cominceranno con il Mondiale del prossimo anno ?
Si Tokio è un traguardo importante che sto inseguendo da quando nel 2016 non riuscii a qualificarmi per le Olimpiadi di Rio. Le qualifiche secondo me sono iniziate già da quest’estate, spero di arrivare all’appuntamento nella forma sperata.

Cosa fai attualmente Simona ? Hai ricominciato ad allenarti ? Dove si svolgono i tuoi allenamenti ?
Ho ricominciato ad allenarmi, già da un mese, il mio ufficio di lavoro è l’Aquaniene!

In competizione, hai parlato spesso del tuo allenatore Christian Minotti.Quanto è importante la sua figura ? Quali consigli ti da ?
Christian è una figura importantissima per me, perché ci conosciamo da tantissimi anni. Anche perché è stato anche allenatore di mia sorella Erica. Non riuscirei ad immaginare la mia carriera sportiva con un altro allenatore. Con lui spesso mi confido un po’ per tutto, a 360 gradi.

C’è qualcuno che senti in modo particolare per consigli o strategie in acqua ?
Sempre e solamente il mio allenatore Christian Minotti, anche quando non c’è fisicamente ci sentiamo al telefono.

Dove sono le tue medaglie ? Dove le conservi ?
In un posto assolutamente segreto…sono sacre!

Sei un’atleta delle Fiamme Rosse, il Gruppo sportivo del Corpo nazionaledei Vigili del Fuoco. Cosa significa per te, farne parte ? Che cosa hanno organizzato al tuo ritorno da Glasgow ?
Fare parte delle Fiamme Rosse VVF è un orgoglio e sento tutta la responsabilità dell’onore del Corpo, in nome di tutti i colleghi operativi che rischiano la vita ogni giorno per salvare le persone, per aiutarle nei momenti drammatici e di grave pericolo. Ci siamo incontrati ad Ostia in occasione delle premiazioni dei campionati interni di nuoto e salvamento ed è stata una bellissima festa. Mi sento onorata di far parte di questo Corpo nazionale.

Le medaglie e i record di Simona Quadarella, nel seguente link : https://www.federnuoto.it/discipline/nuoto/azzurri/simona-quadarella/1193.html?view=schedaatleta