Il concorso

Scuola, concorso straordinario per maestri d’infanzia e primaria da 12 mila posti

17 ottobre 2018 | 08:48
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Scuola, concorso straordinario per maestri d’infanzia e primaria da 12 mila posti

Il Ministro pronto per la firma del decreto. Pronta la batteria di ricorsi Anief per le troppe esclusioni illegittime

Scuola – Il titolare del Miur ha oggi dichiarato che è imminente la sua firma sul testo che regola la procedura concorsuale. L’approdo in Gazzetta Ufficiale, dopo la revisione degli organismi istituzionali preposti, è quindi imminente. L’ufficio legale del sindacato conferma la sua posizione sull’illegittimità del testo predisposto sino ad oggi ed impugnerà, pertanto, l’eventuale esclusione dei diplomati magistrale che hanno prestato il servizio tra il 1999-2009, ponendosi anche al fianco dei laureati di scienze della formazione primaria i cui anni di tirocinio non sono riconosciuti come servizio, degli educatori il cui titolo di accesso non è riconosciuto e dei docenti che hanno prestato servizio nella scuola paritaria. Anief, infine, è pronta a difendere coloro che hanno svolto il servizio sostegno senza specializzazione qualora non dovesse essere considerato ai fini del punteggio per il posto comune, nonché il servizio prestato per 180 giorni non consecutivi.

Per conoscere chi e come parteciperà al concorso per 12 mila maestri della scuola dell’infanzia e primaria bisognerà attendere davvero poco: stamane il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha dichiarato pubblicamente, durante un incontro istituzionale in Veneto, che domani, mercoledì 17 ottobre, firmerà “il decreto per l’avvio delle procedure a concorso per i nuovi docenti”, perché l’intenzione del Miur è ripartire “da subito con il nuovo reclutamento e anche con altri concorsi per l’accesso al ruolo”.

Sull’accesso al concorso pubblico, l’ufficio legale Anief rimane fermo sulle proprie posizioni: qualora i contenuti del decreto rimarranno aderenti alla bozza circolata nei giorni scorsi, l’organizzazione sindacale impugnerà l’eventuale esclusione dei diplomati magistrale che hanno prestato il servizio tra il 1999-2009. Inoltre, il giovane sindacato farà ricorso per tutelare i laureati di Scienze della Formazione Primaria i cui anni di tirocinio non vengono riconosciuti come servizio e i laureandi in SFP che conseguiranno il titolo abilitante entro il 1° dicembre 2018, esclusi dall’ammissione con riserva che, invece, è stata prevista per gli specializzandi sostegno. Ma anche a favore degli educatori, il cui titolo di accesso non sembra volere essere riconosciuto per l’accesso alla primaria, e dei docenti che hanno prestato servizio nella scuola paritaria, anche loro discriminati. L’Ufficio Legale Anief ritiene, infine, che vi siano tutti i presupposti per opporsi al mancato riconoscimento del servizio sul sostegno senza specializzazione, qualora la tabella titoli non dovesse riconoscerlo come utile ai fini del punteggio per il posto comune, nonché del servizio prestato per 180 giorni non consecutivi.

Sono tanti i docenti interessati alla partecipazione a questo concorso, soprattutto i docenti entrati in ruolo da graduatorie a esaurimento e ancora “con riserva” per ricorso pendente, visto che il governo non si è voluto occupare della loro specifica situazione e continuano ad essere a rischio di licenziamento. A tal proposito, Anief ha attivato il ricorso al Giudice del Lavoro per opporsi in modo formale ai licenziamenti e alla conversione dei contratti da tempo indeterminato a tempo determinato. Allo stesso tempo, il sindacato continua la battaglia legale presso a Cedu, in Cassazione ed in Consiglio di Stato per il ricorso e per l’annullamento o il superamento della sentenza dell’Adunanza plenaria di fine 2017, al fine di impedire l’espulsione dalle GaE dei maestri con diploma magistrale.

Per i requisiti di partecipazione al concorso, riferisce oggi Orizzonte Scuola, bisogna distinguere tra i vari tipi di cattedre: Per quanto riguarda i posti comuni, saranno ammessi “i diplomati magistrale entro l’a.s. 2001/02 o con diploma sperimentale a indirizzo linguistico e laureati in Scienze della Formazione Primaria che abbiano svolto, presso le scuole statali, nel corso degli ultimi otto anni scolastici, almeno due annualità di servizio specifico nella scuola dell’infanzia o primaria, anche non continuative, sia su posto comune che di sostegno. E’ valido anche il titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia”. Per i posti di sostegno, invece, “oltre ai requisiti richiesti per i posti comuni”, occorrerà essere “in possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia”.

Atteso il chiarimento, il quale dovrebbe essere già esplicito nel decreto in via di pubblicazione; si ritiene che l’ammissione al concorso sarà ovviamente estesa ai diplomati ante 2001/2002 presso i licei socio-psico-pedagogici (nuova denominazione degli Istituti Magistrali) e presso le Scuole Magistrali (che abilitavano solo per la scuola infanzia, il “grado preparatorio” della precedente normativa), non citati nella bozza che è stata diffusa, ma evidentemente parimenti abilitati per legge e da non escludere dall’accesso al concorso riservato.

La prova d’esame, infine, sarà unica, orale e non selettiva: avrà “una durata massima di 45 minuti così suddivisi: 30 minuti per la una lezione simulata, preceduta da un’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute; 15 minuti per il colloquio con la commissione sui contenuti della lezione e sull’accertamento della lingua straniera. La valutazione della prova avverrà sulla base di una griglia nazionale di valutazione (tutte le commissioni dunque avranno un’unica griglia)”.

PER APPROFONDIMENTI:

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Ufficio Stampa Anief – www.anief.org

(Il Faro online)