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Maltempo, Coldiretti: “Gravi i danni per l’agricoltura da Pomezia a Nettuno”

23 ottobre 2018 | 06:10
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Maltempo, Coldiretti: “Gravi i danni per l’agricoltura da Pomezia a Nettuno”
Maltempo, Coldiretti: “Gravi i danni per l’agricoltura da Pomezia a Nettuno”
Maltempo, Coldiretti: “Gravi i danni per l’agricoltura da Pomezia a Nettuno”

A Palombara e Nerola la tempesta di ghiaccio ha distrutto le ultime olive che erano sopravvissute alle gelate di primavera

Roma – “E’ calamità per l’agricoltura italiana con l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia da Nord a Sud, con perdite per milioni di euro per le coltivazioni e le infrastrutture nelle campagne”.

Emerge da un primo monitoraggio di Coldiretti sulle conseguenze delle tempeste di pioggia, vento e grandine che hanno colpito dalla Lombardia al Lazio, all’Emilia Romagna, dall’Abruzzo alla Sicilia con agrumi e ortaggi sommersi dall’acqua, muri di contenimento distrutti, alberi abbattuti e torrenti straripati (leggi qui).

“Nel Lazio – dice la Coldiretti – la violenta grandinata, che si è abbattuta anche sulla Capitale, ha danneggiato le serre di ortaggi nella fascia di Anzio, Nettuno, Pomezia e Ardea, mentre a Palombara e Nerola la tempesta di ghiaccio ha distrutto le ultime olive che erano sopravvissute alle gelate di primavera”.

“La grandine – precisa Coldiretti – è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché provoca danni irreversibili alle coltivazioni in prossimità della raccolta e fa perdere un intero anno di lavoro in pochi minuti. L’Italia si colloca tra i dieci Paesi più colpiti al mondo da alluvioni, siccità, tempeste, ondate di calore e terremoti”.

Maltempo, Coldiretti: calamità per l’agricoltura italiana con l’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia da nord a sud, con perdite per milioni di euro alle coltivazioni e alle infrastrutture nelle campagne pic.twitter.com/jCNAntMVRw

— Coldiretti (@coldiretti) 22 ottobre 2018

In Sicilia le zone più colpite sono quelle comprese fra Catania e Siracusa e quella intorno a Palermo ed Enna, mentre in Emilia Romagna l’epicentro è a Bologna e in Romagna dove si trovano frutteti. In Abruzzo gli agricoltori sono con il fiato sospeso per le colture ancora in campo.

(Il Faro online)