Ostia, chiude lo storico bar Pino. I titolari: “Commessa una grave ingiustizia”

26 ottobre 2018 | 09:48
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Il Tar conferma la revoca della licenza commerciale allo storico bar Pino nell’ex mercato comunale San Fiorenzo. Il piano del X Municipio

Ostia – Dopo 38 anni di attività, chiude il Bar Pino, originariamente conosciuto anche come Bar Vittorio. Il punto di ristoro aperto a fianco dell’allora mercato comunale San Fiorenzo che oggi è una struttura abbandonata, si è visto ritirare la licenza commerciale dal Comune di Roma. Il X Municipio sogna di farci una “Casa della Cultura e dopo aver annullato il progetto di Punto verde qualità voluto dal sindaco Walter Veltroni, è passato a reimpossessarsi anche dello spazio bar di proprietà comunale.

Il Tar del Lazio ha rigettato l’altro giorno il ricorso presentato contro il X Municipio dalla Top Family, la società familiare costituita nel 2011 dalla moglie e dal figlio di Pino De Lio, il commerciante che ha aperto il bar  di via Grimaldi Casta nel 1980, costretto a ridurre l’impegno lavorativo a causa di problemi di salute intervenuti una decina di anni fa. L’8 maggio di quest’anno il X Municipio in autotutela ha ritirato la licenza commerciale, sostenendo la morosità da parte di De Lio e della famiglia e rilevando l’abuso commesso nella costruzione di un pergolato sequestrato ad aprile dello scorso anno.

Si sta commettendo una grave ingiustizia – lamenta Alessio De Lio, figlio di Pino – Abbiamo manifestato più volte all’amministrazione la nostra intenzione di sanare il debito pregresso, maturato dal terribile decennio nel quale il San Fiorenzo è stato occupato dal centro sociale che, di fatto, ha impedito a mio padre di poter lavorare e, quindi, di poter pagare il canone d’affitto. Non ci è stato permesso di rateizzare il debito e la risposta è stata l’annullamento della licenza”.

Il nodo, dunque, sembra essere più politico che amministrativo. Ma partiamo dall’origine. Il bar di via Grimaldi Casta nasce nel 1980 come Bar Vittorio. A quell’epoca il quadrante di Stella Polare, il quartiere nel quale si trova la struttura, era considerata la “Parioli” di Ostia. Seconde case eleganti, residenti della medio e alta borghesia, politici in vacanza ( tra tutti il più volte presidente del Consiglio dei Ministri, Amintore Fanfani). La zona era servita dal mercato comunale coperto di San Fiorenzo che nel tempo ha perso la sua funzione. L’abbandono dell’edificio annonario è stato interrotto bruscamente nel 1989 quando un gruppo di giovani di estrema sinistra fa irruzione ed occupa l’ex mercato. Nasce il centro sociale Spaziokamino.

Per un decennio la zona di via Calenzana, via Petri, via Grimaldi Casta è stata invivibile. Muri insozzati da writer, musica a tutto volume suonata a qualsiasi ora del giorno e della notte, ubriachi, violenti e soggetti aggressivi popolano quelle strade rendendole insicure. Persino le forze dell’ordine non riescono a venire a capo della difficile situazione. Ciò nonostante Pino De Lio, tra mille contrarietà, provocazioni, furti e insulti, riesce a mandare avanti il suo bar.

La situazione si rischiara dieci anni dopo, nel 1999, quando il centro sociale viene sgomberato da polizia e carabinieri ma il danno è fatto: il Bar Pino ha maturato un debito con l’amministrazione comunale per il mancato pagamento dei canoni di locazione. In realtà non solo è mancato il guadagno per poter rispettare il canone d’affitto ma il titolare del bar ha dovuto anche affrontare una spesa di oltre 80 mila euro per ristrutturare la parte di edificio danneggiata da atti di vandalismo e incuria.

Il Campidoglio vara i progetti dei Punti Verdi Qualità e l’ex mercato, ristrutturato, viene assegnato a una società che vi realizza e apre nel 2003 una grande ludoteca la Chiquipark. Ad aprile 2017 il Comune di Roma ritira la concessione del Punto Verde Qualità e contesta la veranda abusiva al Bar Pino. Chiude Chiquipark e a maggio di quest’anno la determina dirigenziale di revoca della licenza commerciale al punto-ristoro.

Quale futuro aspetta la struttura? Il 23 maggio di quest’anno è la presidente del X Municipio, Giuliana Di Pillo, a rivelare le sue intenzioni sul San Fiorenzo. “C’è una struttura in via Calenzana dove c’era un punto verde qualità che è decaduto. Lì c’era l’ex mercato San Fiorenzo. La mia intenzione è di mettere quella struttura a disposizione per fare la Casa della Cultura di Ostia” annuncia la minisindaca M5S intervenendo all’Assemblea capitolina sulla legalità a Ostia.  La presenza di un bar con i diritti del titolare a quel punto è già rimossa e la strada per la realizzazione del progetto è spianata.