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Fiumicino, la Lega: “La sicurezza si fa con gli uomini e le donne, non con gli slogan”

27 ottobre 2018 | 09:43
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Fiumicino, la Lega: “La sicurezza si fa con gli uomini e le donne, non con gli slogan”

Intensa partecipazione alla manifestazione sulla sicurezza, organizzata in Piazza Grassi a Fiumicino

Fiumicino – “Una fiaccolata per accendere una luce sul problema della sicurezza a Fiumicino. L’abbiamo voluta fortemente, e con piacere abbiamo visto che alcuni rappresentanti di altri schieramenti politici – purtroppo non tutti – hanno capito il senso profondo di questa iniziativa: la politica deve raccogliere il grido d’allarme della gente”.

Lo afferma una lunga nota firmata sen. William De Vecchis, cons. Stefano Costa e Vincenzo D’Intino, coordinatori Mauro Gonnelli e Valerio Fratoni.

“Per questo in maniera simbolica, in piazza Grassi – prosegue la nota – abbiamo scelto prima di ascoltare le storie e le problematiche dei cittadini, poi di metterci al centro della piazza, con la città sugli spalti; la politica stava due gradini sotto alla gente, perché questo è il suo ruolo. Stare nel cuore dei problemi e cercare di dare risposte a chi ha votato, non mettersi sempre sopra un palco, distanti e con le scarpe pulite.

La mancanza di sicurezza è emersa chiaramente, dal nord del nostro territorio a sud; c’è una comunità locale che ha paura ormai del buio della notte, di andare a fare la spesa al supermercato, di fare un’operazione in banca.

Si è parlato tanto di telecamere negli ultimi anni, ma non abbiamo mai sentito che siano servite a colpire un criminale, a tutelare la città. Possono anche restare, ma non facciamo passare il concetto che le telecamere siano la soluzione, perché non lo sono. C’è bisogno di più forze dell’ordine, per un territorio di 212 chilometri quadrati, e occorre maggiore coordinamento tra le forze esistenti.

I cittadini però devono uscire dai social ed entrare nei Commissariati e nelle caserme dei carabinieri per denunciare ogni episodio di microcriminalità. Solo facendo così il Ministero dell’Interno avrà gli strumenti per aumentare gli organici. A fronte di numeri ufficiali che rappresentino un’emergenza, il Viminale e la Prefettura agiscono di conseguenza; se invece nessuno denuncia, in mancanza di riscontri tutto ciò che viene scritto sui social network non fa testo.

Una prima risposta arriverà il prossimo 5 novembre 2018, con il Decreto sicurezza al Senato, che prevede 10.000 assunzioni nelle forze dell’ordine. Sarà un primo risultato, ma va cambiata la cultura della sicurezza.

Non possiamo accettare – continua il comunicato – il buonismo per il quale si aprono le porte a tutti, per poi piangere le nostre vittime. Non possiamo accettare il business che c’è dietro, i trafficanti di uomini; è su quel fronte che va iniziato il percorso necessario a restituire sicurezza alla gente. Riportare le città ad un equilibrio sociale che permetta a chi viene da fuori di non vivere in condizioni disperate ai margini della società, diventando facile preda della criminalità; controllare che le leggi e i costumi italiani siano rispettati da chi vive sul nostro suolo; permettere ai cittadini di vivere con serenità la propria città.

Sono valori importanti, che una sottocultura permissiva ha negli anni incrinato, facendo passare il messaggio che accogliere voglia dire allargare le braccia e i confini nazionali. No, accogliere vuol dire dare dignità a chi entra, regole e possibilità. Tutte cose che oggi non hanno gli immigrati e non hanno gli italiani.

Abbiamo chiuso la manifestazione – alla quale oltre a tanta gente hanno partecipato il senatore William De Vecchis, il consigliere regionale Daniele Giannini, i consiglieri comunali Stefano Costa, Vincenzo D’Intino, Federica Poggio, Roberto Severini, e ancora i coordinatori Mauro Gonnelli e Valerio Fratoni, nonché un nutrito gruppo di giovani del territorio che si stanno adoperando per un progetto rivolto soprattutto a loro e al proprio futuro – con un minuto di silenzio per Desirée, ultima figlia della nostra terra italiana vittima di una situazione assurda creata negli anni”.