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Giornata Mondiale del Diabete. Un problema di salute pubblica ed economico

30 ottobre 2018 | 10:08
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Giornata Mondiale del Diabete. Un problema di salute pubblica ed economico

Recenti studi evidenziano il ruolo delle mandorle nel migliorare i fattori di rischio associati al diabete di tipo 2

Salute – Due recenti studi hanno confermato che le mandorle, consumate nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato, possono rappresentare un valido alleato nei pazienti che soffrono di diabete di tipo 2, grazie al loro profilo nutrizionale, basso per indice glicemico e ricco di nutrienti, incluse proteine che combattono la fame (6g/28 g), fibre alimentari che saziano (4 g/28 g), grassi buoni e vitamine e sali minerali – come la vitamina E (7,3 mg/28 g), magnesio (76 mg/28 g) e potassio (210 mg/28 g).

Lo confermano ulteriormente due recenti studi:
Journal of Metabolic Syndrome and Related Disorders su un campione di indiani asiatici con diabete di tipo 2 e livelli di colesterolo alti ha dimostrato che sostituire il 20% delle calorie con mandorle intere crude – un cibo già familiare nella cultura indiana – in una dieta ben bilanciata, migliorava significativamente i parametri della salute del cuore legati al diabete di tipo 2, inclusi:
o Circonferenza vita: un indicatore di rischio della salute associato a un eccesso di grasso al punto vita
o Rapporto vita-altezza: una misura della distribuzione del grasso nel corpo
o Colesterolo totale: una misura della quantità di colesterolo nel sangue
o Trigliceridi: una forma di grasso nel sangue che può aumentare il rischio di malattie cardiache
o Colesterolo LDL: il colesterolo cattivo che è una fonte principale di accumulo di colesterolo e ostruzione delle arterie.
o Proteina C-reattiva: una misura di infiammazione nel corpo
o Emoglobina A1c: una misura dei livelli medi di zucchero nel sangue in un periodo dai due ai tre mesi
Gli indiani asiatici hanno una predisposizione genetica al diabete di tipo 2 e queste scoperte dimostrano i molteplici effetti benefici delle mandorle sui fattori di rischio cardiovascolare associati a questo tipo di diabete.

• Nutrition & Metabolism su partecipanti cinesi con diabete di tipo 2, che seguivano una dieta sana per il cuore, ha valutato l’effetto dell’aggiunta di 60 grammi di mandorle al giorno sul mantenimento dei livelli di zucchero nel sangue e sui fattori di rischio di malattie cardiovascolari . La dieta con le mandorle offriva complessivamente una qualità nutrizionale migliore, ma nessuna dieta – con mandorle o senza – ha migliorato la condizione dello zucchero nel sangue o i fattori di rischio cardiovascolare, come ci si aspettava.
• Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che in un sottoinsieme di pazienti con diabete di tipo 2 piuttosto ben controllato, la dieta con le mandorle abbassava il livello di glucosio sierico a digiuno (che misura i livelli di zucchero nel sangue dopo il digiuno) del 6% e l’emoglobina A1c (che misura i livelli medi di zucchero nel sangue in un periodo dai due ai tre mesi) del 3%. Questi risultati suggeriscono che includere mandorle in una dieta sana può aiutare a migliorare i livelli di zucchero nel sangue a lungo termine nelle persone con diabete di tipo 2 ben controllato.

Il diabete rappresenta un importante problema di salute pubblica ed economico: in Italia la spesa sostenuta dal Servizio sanitario nazionale per curare le persone con diabete ammonta a circa 15 miliardi di euro l’anno (Rapporto Arno Diabete 2015); la spesa sanitaria pro capite annua nelle persone con diabete è circa doppia rispetto a quella dei non diabetici. Secondo i dati Istat 2016 in Italia sono oltre 3 milioni le persone affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione. l DMT2 rappresenta circa il 90% di tutti i casi di diabete; si presenta prevalentemente in età adulta (circa i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni), anche se negli ultimi anni viene diagnosticato sempre più in età adolescenziale, fatto questo correlabile all’aumento dei casi di obesità infantile.
Gli italiani affetti da DMT2 sono circa il 5% della popolazione, cioè oltre 3 milioni di persone. Si stima, tuttavia, che a questo numero possa aggiungersi circa 1 milione di persone che hanno la malattia ma ancora non lo sanno.

La ricerca suggerisce che i cambiamenti nello stile di vita, incluso il miglioramento dell’attività fisica, la perdita del peso in eccesso e cambiamenti alimentari importanti, non solo aiutano a gestire il diabete di tipo 2, ma possono significativamente ridurre il rischio di sviluppare la patologia e dare persino degli effetti benefici a lungo termine migliori della terapia farmacologica.

(Il Faro online)