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Severini: “Niente streaming in Consiglio, la trasparenza è solo un slogan”

31 ottobre 2018 | 18:51
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“A parole si dice di volere il pluralismo e la trasparenza, nei fatti si gioca sugli equivoci (vedi sedute streaming incomplete…) per impedirli”

Fiumicino – “Per la quarta volta in aula consiliare non c’è stato lo streaming. Il territorio è vasto, e le tematiche importanti. Impensabile costringere sempre a prendersi un giorno di permesso o di ferie per poter seguire il Consiglio da vicino”. Lo afferma Roberto Severini, capogruppo della lista civica Crescere Insieme.

“Ho fatto presente la cosa – prosegue -, suggerendo di utilizzare il social network facebook, che permetterebbe a costo zero di trasmettere il Consiglio su un canale ufficiale del Comune. Una soluzione facilmente praticabile e con un risparmio notevole di costi per il Comune.

Non solo, ma utilizzando la diretta fb si attiverebbe automaticamente la differita, e cioè la possibilità di rivedere l’intero Consiglio sempre a costo zero.

La risposta, ancora una volta, è stata desolante, nei tempi e nel contenuto. La Presidente del Consiglio comunale ci ha detto che si sta predisponendo una nuova gara per la gestione dello streaming, cercando un servizio più economico.

Voglio ricordare all’Amministrazione che più economico di “costo zero” non esiste nulla, e che comunque ci si sarebbe dovuto pensare per tempo, se davvero si ritiene l’informazione fondamentale. Ho visto capitoli di spesa, investimenti, contratti e decisioni sulla comunicazione pensati e realizzate per tempo, con criteri tutti da discutere in verità. Quello che era un servizio che funzionava, al contrario, è stato – ad oggi – interrotto.

Mi hanno anche risposto che per la diretta facebook c’è bisogno di una linea internet attualmente non funzionale, in Consiglio. Ricordo che anche per lo streaming c’è bisogno di una linea funzionante, e che comunque il costo per attivare un wireless o una linea internet via cavo collegata al mixer di aula è risibile, sull’ordine di poche decine di euro al mese.

La realtà – conclude Severini – è che a parole si dice di volere il pluralismo e la trasparenza, nei fatti si gioca sugli equivoci (vedi sedute streaming incomplete…) per impedirli”.