Il Pontile Petroli di Gaeta e quei nuovi dubbi

2 novembre 2018 | 14:01
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Il Pontile Petroli di Gaeta e quei nuovi dubbi

Manzo: “Ci chiediamo se la “riduzione” della concessione non sia collegata alla volontà di delocalizzazione del Pontile a Formia, in località Conca.”

Formia e Gaeta – Nonostante la proroga sia più breve del previsto (4 anni contro i “soliti” 10), il rinnovo della concessione ad Eni per l’utilizzo del Pontile Petroli, non è riuscita a placare gli animi dei comitati e dei movimenti politici, specialmente quelli di Formia, che, anzi, continuano a essere in allarme per una possibile delocalizzazione in città.

Al riguardo, Maria Rita Manzo del Coordinamento Nazionale Art Uno-Mdp sui suoi canali social scrive: “il rischio di un disastro ambientale continuerà per altri quattro anni a gravare sul nostro territorio.” E ancora: “Ci chiediamo, però, se la “riduzione” degli anni di concessione non sia collegata alla volontà di delocalizzazione del Pontile in località Conca, espressa tempo addietro dalla Autorità portuale, e che ci vide – come associazioni, come amministratori e come forze politiche – in totale dissenso politico.
Non ci sembra che ci siano più recenti pronunciamenti in tal senso, eppure il dubbio – che riteniamo legittimo – ci tormenta e ci suggerisce di fare esplicitamente richiesta di chiarimenti in tal direzione.”

Uno spostamento che non modificherebbe affatto le conseguenze ambientali, ma che, anzi, andrebbe ancor più a gravare sulle coste del litorale di Vendicio.

“Nel ricordare quante attività economiche, sportive, balneari e ristorative sono- sottolinea la Manzo- interessate a un litorale che rappresenta per la nostra città un bene da difendere, stiamo coinvolgendo i livelli nazionali e regionali sia istituzionali che politici che fanno riferimento al nostro movimento.
Riteniamo che la Politica debba energicamente intervenire. Noi siamo presenti e intendiamo essere parte attiva della mobilitazione che nel golfo il Comitato ha programmato.”

Una mobilitazione che va avanti, perché, prosegue la Manzo: “La situazione del Pontile Petroli del Golfo di Gaeta, con tutte le sue ricadute negative sulla città di Formia, continua a non trovare soluzioni possibili.
Art Uno /Mdp /Liberi e Uguali di Formia, dando continuità a un impegno da sempre profuso su questo tema, ha aderito e ha contribuito alla costituzione del Comitato “No Pontile Petroli” nella nostra città e che ha coinvolto e inglobato cittadini e attivisti di tutto il comprensorio.”

Per poi sottolineare: “Già importanti iniziative sono state programmate, affinché si crei nei territori interessati mobilitazione e crescano informazione e sensibilizzazione. Non è mancato, inoltre, il confronto con le istituzioni locali, affinché la battaglia da noi intrapresa non corra il rischio di rimanere isolata e solitaria.

Per molti versi triste tornare a un dibattito politico su un tema rispetto al quale si sono già spese negli anni parole, pronunciamenti, posizioni e organizzato numerose iniziative politiche.
A molti anni fa, risale, infatti, un’interrogazione parlamentare dalla nostra parte politica sollecitata e che, oggi, viene riproposta con la stessa forza, con le stesse motivazioni anche se con l’amarezza che, inevitabilmente, accompagna una battaglia che si sarebbe dovuta vincere da tempo.

Le ragioni? Sono tutte dentro il tentativo di salvare una delle risorse più preziose sotto il profilo ambientale e – conclude la Manzo – economico: il mare e la sua costa. Un bene comune oltraggiato, devastato da presenze altamente inquinanti come, nel caso specifico, il Pontile Petroli Eni.
Noi confermiamo la posizione di sempre, ossia la necessità di dismettere il pontile o almeno di prevederne la delocalizzazione off shore.”

(Il Faro on line)