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Ostia, indaga sui rapporti tra ‘ndrangheta e tifo juventino: attentato a Federico Ruffo

14 novembre 2018 | 08:54
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Ostia, indaga sui rapporti tra ‘ndrangheta e tifo juventino: attentato a Federico Ruffo

Benzina sul pianerottolo di casa dell’inviato di Report, Federico Ruffo dopo l’inchiesta nei rapporti tra Juventus e malavita

Ostia Antica – L’inviato di Report, Federico Ruffo, è stato vittima la scorsa notte di un tentato attentato incendiario nella sua abitazione, il piano superiore di un villino a Saline.

Ruffo, autore dell’inchiesta sulla morte di un collaboratore della Juventus coinvolto nel bagarinaggio e sui rapporti tra ‘ndrangheta, ultras e alcuni dirigenti della società bianconera, è stato sorpreso intorno alle 4 del mattino da ignoti che hanno cosparso di benzina prima l‘ingresso dello stabile in cui vive insieme alla famiglia, poi il pianerottolo e la porta d’ingresso del suo appartamento, con l’apparente intento di darlo alle fiamme.

Sono stato svegliato dal rumore della ciotola del cane sul pianerottolo – racconta il giornalista – Pensavo che Snoopy, il mio cane, stesse mangiando ma era con me e mi sono insospettito. A piedi scalzi sono andato ad aprire la porta di casa e sul pianerottolo sono scivolato cadendo a terra: sul pavimento era un lago di benzina. Altra benzina era sul pavimento del cancello pedonale“.

Gli attentatori avevano fatto in tempo a fuggire, ma prima hanno disegnato con la vernice spray rossa una croce sul muro del pianerottolo.

Federico Ruffo

Federico Ruffo

I carabinieri della Compagnia di Ostia, che indagano sull’accaduto, dopo i rilievi del caso, hanno acquisito anche il materiale relativo ai ripetuti attacchi e alle minacce di morte di cui Federico Ruffo e  il conduttore del programma, Sigfrido Ranucci, sono stati vittime attraverso i social network, sia prima che dopo la messa in onda dell’inchiesta “Una signora alleanza”.

Nelle passate settimane, inoltre, Ruffo era stato oggetto anche di episodi spiacevoli, costretto ad allontanarsi da alcuni locali pubblici a seguito di comportamenti sgradevoli a lui rivolti da alcuni sedicenti tifosi juventini. “Non so come questi sconosciuti abbiano potuto sapere che mi trovassi in casa visto che vivo praticamente a Torino” commenta Ruffo.

Migliaia di messaggi di solidarietà stanno affollando la bacheca social del giornalista. La redazione di Report ha diffuso la seguente nota: “Nel ribadire la nostra vicinanza a Federico e alla sua famiglia, riteniamo indispensabile mantenere alta l’attenzione attorno al problema della sicurezza di giornalisti e giornaliste che, lottando in prima linea per l’informazione, sono vittime di un clima di crescente violenza e insofferenza”.

Un messaggio di vicinanza è stato lanciato sul proprio profilo Twitter dal Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. “Solidarietà a Federico Ruffo e a tutti i giornalisti. La libertà di stampa è un valore della nostra democrazia. Va sempre difesa, e mai messa in discussione. Ricordiamocelo sempre. Perché le parole sono pietre”.

Solidarietà a @FedericoRuffo e a tutti i giornalisti. La libertà di stampa è un valore della nostra democrazia. Va sempre difesa e mai messa in discussione. Ricordiamocelo sempre. Perché le parole sono pietre #Report

— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 14 novembre 2018

Una decina di anni fa Federico Ruffo sempre a Ostia Antica fu vittima di un altro inquietante attentato. Sconosciuti riversarono nel portabagagli della sua Fiat Panda un enorme quantitativo di sabbia, tipico messaggio mafioso.

Stampa Romana: “Si attivino le forze dell’ordine”

“Aveva fatto molto discutere prima e dopo la messa in onda su Raitre il reportage di Federico Ruffo, cronista di Report, sui rapporti impropri tra settori del tifo juventino e ndrangheta.  Oggi l’autore di quel reportage subisce una intimidazione molto grave a due metri dalla casa in cui vive a Ostia“.

E’ il messaggio di solidarietà che l’Associazione Stampa Romana rivolge al giornalista Rai, aggiungendo: “Una condizione inaccettabile per chi ha semplicemente fatto il proprio lavoro, sollevando la polvere che il tappeto del grande calcio professionistico tende a mettere in un angolino, considerandola un semplice incidente di percorso.
La nostra solidarietà a Ruffo e l’invito alle forze dell’ordine a predisporre adeguate misure di tutela per il collega“.

(Il Faro online)