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Il Papa: “Chiacchiere e menzogne uccidono le relazioni”

14 novembre 2018 | 13:23
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Il Papa: “Chiacchiere e menzogne uccidono le relazioni”

Il Pontefice: “Un chiacchierone o una chiacchierona è un terrorista, perché con la sua lingua butta la bomba che distrugge la fama altrui. Chiacchierare è uccidere”

Città del Vaticano – Che cos’è la verità? E’ attorno a questo interrogativo posto da Ponzio Pilato durante il processo a Gesù che ruota la catechesi di Papa Francesco, incentrata sull’ottavo comandamento: “Non dire falsa testimonianza”.

Il Pontefice, proseguendo il ciclo di catechesi dedicate al Decalogo della Legge di Mosè, fa notare un senso più ampio di questo precetto che non fa riferimento solo alle parole:

Vivere di comunicazioni non autentiche è grave perché impedisce le relazioni e, quindi impedisce l’amore. Dove c’è bugia non c’è amore, non può esserci amore. E quando parliamo di comunicazione fra le persone intendiamo non solo le parole, ma anche i gesti, gli atteggiamenti, perfino i silenzi e le assenze. Una persona parla con tutto quel che è e che fa. Tutti noi siamo in comunicazione, sempre. Tutti noi viviamo comunicando e siamo continuamente in bilico tra la verità e la menzogna

Le chiacchiere uccidono

Ma cosa significa dire la verità? Significa essere sinceri? Oppure esatti?”, domanda il Santo Padre ai tanti pellegrini che affollano piazza San Pietro. In realtà, spiega, la sincerità “non basta, perché si può essere sinceramente in errore, oppure si può essere precisi nel dettaglio ma non cogliere il senso dell’insieme”.

E ammonisce: “Quante chiacchiere distruggono la comunione per inopportunità o mancanza di delicatezza! Anzi, le chiacchiere uccidono, e questo lo disse l’apostolo Giacomo nella sua Lettera. Il chiacchierone, la chiacchierona sono gente che uccide: uccide gli altri, perché la lingua uccide come un coltello“.

Poi, a braccio, aggiunge: “State attenti! Un chiacchierone o una chiacchierona è un terrorista, perché con la sua lingua butta la bomba e se ne va tranquillo, ma la cosa che dice quella bomba buttata distrugge la fama altrui. Non dimenticare: chiacchierare è uccidere“.

Coerenza di vita

Le parole “Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo“, fa notare il Papa, “appartengono al linguaggio forense”.

Interrogato da Pilato, Gesù dice: “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità”. E questa “testimonianza” Gesù la dà con la sua passione, con la sua morte. L’evangelista Marco narra che “il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”. Sì, perché era coerente, è stato coerente: con quel suo modo di morire, Gesù manifesta il Padre, il suo amore misericordioso e fedele.

Dunque, “la verità trova la sua piena realizzazione nella persona stessa di Gesù, nel suo modo di vivere e di morire, frutto della sua relazione con il Padre”. Ma questa “esistenza da figli di Dio, Egli, risorto, la dona anche a noi inviando lo Spirito Santo che è Spirito di verità”.

Gesù non si accontenta di una “percentuale di amore”: non possiamo amarlo al venti, al cinquanta o al sessanta per cento. O tutto o niente.

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 14 novembre 2018

In altre parole, “in ogni suo atto l’uomo afferma o negano questa verità. Dalle piccole situazioni quotidiane alle scelte più impegnative. Ma è la stessa logica, sempre: quella che i genitori e i nonni ci insegnano quando ci dicono di non dire bugie”.

Testimoni della verità

Papa Francesco interroga quindi i fedeli: “Quale verità attestano le opere di noi cristiani, le nostre parole, le nostre scelte? Ognuno può domandarsi: io sono un testimone della verità, o sono più o meno un bugiardo travestito da vero?“.

Noi cristiani non siamo uomini e donne eccezionali. Siamo, però, figli del Padre celeste, il quale è buono e non ci delude, e mette nel loro cuore l’amore per i fratelli. Questa verità non si dice tanto con i discorsi, è un modo di esistere, un modo di vivere e si vede in ogni singolo atto. Quest’uomo è un uomo vero, quella donna è una donna vera: si vede. Dice la verità, agisce con la verità. Un bel modo di vivere per noi.

In altre parole, “la verità è la rivelazione meravigliosa di Dio, del suo volto di Padre, è il suo amore sconfinato”. E  ciò “corrisponde alla ragione umana ma la supera infinitamente, perché è un dono sceso sulla terra e incarnato in Cristo crocifisso e risorto; essa è resa visibile da chi gli appartiene e mostra le sue stesse attitudini“.

In questa prospettiva, conclude il Papa, “Non dire falsa testimonianza vuol dire vivere da figlio di Dio, che mai, mai smentisce se stesso, mai dice bugie, lasciando emergere in ogni atto la grande verità: che Dio è Padre e ci si può fidare di Lui. Io mi fido di Dio: questa è la grande verità. Dalla nostra fiducia in Dio, che è Padre e mi ama, ci ama, nasce la mia verità e l’essere veritiero e non bugiardo”.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media