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Da Monterrey a Madrid, il bronzo del kumite sul podio

15 novembre 2018 | 06:00
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Da Monterrey a Madrid, il bronzo del kumite sul podio
Da Monterrey a Madrid, il bronzo del kumite sul podio
Da Monterrey a Madrid, il bronzo del kumite sul podio

La vinsero Benetello e compagni a Monterrey la medaglia del terzo posto. Dopo 14 anni, la replica della nuova generazione. Il karate azzurro tra passato, presente e futuro. Verso Tokyo

Il Faro on line – Sono passati 14 anni. Ma l’Italia c’è tornata. E ancora una volta, è stato il bronzo il colore della medaglia conquistata.

Sono stati Mondiali eccezionali, quelli appena conclusi a Madrid. Otto, gli allori vinti in tutto. L’Italia si è presa il quinto posto nel medagliere finale e con prospettive rosee. E allora, sotto le luci del WiZink, la squadra, formata da Nello Maestri, Ahmed El Sharaby, Andrea Minardi, Rabia Jendoubi, Luca Maresca, Simone Marino e Michele Martina, ha conquistato la sua preziosa medaglia di bronzo. Firmando un successo iridato di categoria, dopo 14 anni.

Furono i grandi a prendersi il terzo posto. A Monterrey, gli azzurri del kumite raggiunsero il primo successo iridato della storia. Un bronzo importante che diede il via alla storia. Nel 2004, furono le leggende e i beniamini e modelli, di quei ragazzi che a Madrid hanno replicato la storia, a prendersi il podio. Davide Benetello, Giuseppe Di Domenico, Salvatore Loria, Stefano Maniscalco, Ciro Massa,  Vincenzo Iarnone e Biagio La Forgia. Questi i nomi dei grandi.

E la nuova generazione del kumite italiano, che già vanta la conquista di medaglie importanti in ambito internazionale, ha dimostrato di esserci. Tra di loro, Nello Maestri, campione europeo nel 2015, ha chiuso l’incontro dei suoi compagni contro il Senegal, insieme alla carriera. Lui, il capitano tricolore, ha regalato la medaglia al kumite. E’ stato portato in trionfo sul tatami, al termine del match. E lui commosso ha ringraziato i suoi compagni del terzo gradino, dopo aver dato il cuore, nell’ultimo incontro.

Un passaggio di testimone probabilmente, tra gli dei che furono e gli dei che saranno. La storia del karate insegna. E gli appassionati conoscono bene i loro campioni. E tra coloro che hanno partecipato alla festa di Madrid, Martina, Marino e Maresca sono tra i giovani più promettenti che sognano le Olimpiadi. Non hanno la bacheca vuota. Medaglie europee e mondiali già ornano il loro palmares e in Spagna hanno aggiunto un alloro di grande peso. Con loro, ecco gli emergenti già medagliati con conferma, che nei prossimi anni combatteranno sui passi dei giganti. Minardi, El Sharaby, Minardi e Jendoubi. Hanno cominciato bene e chi lo fa, è già a meta dell’opera.

Un bronzo che fu e un bronzo che è tornato. In mezzo, sempre l’Italia e il kumite tricolore. Tatami di talenti.