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Depuratore “difettoso”, Città Metropolitana diffida il Comune di Ladispoli

18 novembre 2018 | 07:10
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Depuratore “difettoso”, Città Metropolitana diffida il Comune di Ladispoli

Palazzo Falcone dovrà inviare all’Ente una relazione su quanto accaduto e chiedere all’Arpa di effettuare nuove analisi

Ladispoli – Il depuratore a Torre Flavia emette scarichi inquinanti al di sopra dei parametri imposti di legge e Città Metropolitana obbliga Palazzo Falcone a inviare una dettagliata relazione firmata da un tecnico abilitato, all’interno della quale si spieghi il motivo del superamento dei parametri, e di far effettuare ad Arpa delle nuove analisi per certificare, ora, il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione.

Questo il risultato degli accertamenti condotti questa estate dagli uomini della Capitaneria di Porto di Ladispoli. In due giorni distinti, gli uomini del Comandante Strato Cacace, viste anche alcune segnalazioni giunte dai bagnanti, che avevano registrato a mare la presenza di ”strane” sostanze, avevano effettuato due sopralluoghi in due giorni diversi al depuratore di Torre Flavia rilevando in tutti e due casi il superamento dei parametri imposti dalla normativa.

Una situazione che aveva portato all’emissione da parte della Capitaneria di due multe al Comune. Già in quell’occasione l’amministrazione comunale, tramite il suo delegato al servizio idrico, Filippo Moretti, aveva annunciato di essere a lavoro per la redazione di un rapporto tecnico con il quale il Comune avrebbe contestato le multe della Capitaneria.

“I campionamenti – aveva spiegato Moretti – sono stati effettuati in giornate piuttosto piovose che vanno ad alterare la reale situazione presente al depuratore”.

E a riprova di questo il Comune aveva tenuto a sottolineare come dai sopralluoghi effettuati dalla Capitaneria in quel periodo, solo in un caso si era registrata l’anomalia (in realtà nella diffida recapitata da Città Metropolitana, si parlerebbe di ben due sopralluoghi avvenuti a stretto giro di posta: nel primo caso sarebbe stato riscontrato il superamento dei parametri relativi appunto agli escherichia coli, nel secondo invece ai parametri solidi sospesi totali (quella parte del materiale presente in sospensione in un campione d’acqua che può essere separato per filtrazione) e il mancato raggiungimento dell’efficienza depurativa prevista sempre dalla normativa.

Ora spetterà all’amministrazione comunale, tramite l’effettuazione di nuove analisi da parte di Arpa Lazio dimostrare che il depuratore funziona correttamente e che, come asserito qualche mese fa, il superamento dei parametri previsti era stato causato dal maltempo che in quei giorni si era abbattuto sul litorale.

(Il Faro online)