l'intervento |
Editoriale
/

Presepi e crocifissi, quelle inutili guerre di religione

19 novembre 2018 | 09:58
Share0
Presepi e crocifissi, quelle inutili guerre di religione

Per i musulmani la nascita di Gesù è considerata “miracolosa e benedetta”. Gli ebrei, da Fratelli maggiori, sono indulgenti con i cristiani.

Novembre mese di castagne e di vino novello da qualche anno è anche il periodo dell’anno che vede il moltiplicarsi di Scrooge. Sì il personaggio del Canto di Natale frutto della penna di Charles Dickens. Il cattivo che fa di tutto per contrastare l’aria di festa e di gioia per i piccoli e i grandi. L’ambiente dove questa trasformazione avviene principalmente nelle scuole italiane. Cancellare recite di Natale e persino la realizzazione del presepe sembra essere divenuto il maggiore impegno in questo periodo in Italia per alcuni presidi e insegnanti (a fronte di un corpo docente sereno, rigoroso e impegnato quotidianamente nel difficile compito di educare) figli di quel superficialismo che ormai ha contagiato anche la scuola italiana.

Non è necessario scomodare illuminati pensatori per controbattere questi censori novelli Scrooge. Il fatto è grave perché la giustificazione per annullare recita di Natale, presepe e anche, è di questi giorni, togliere il crocifisso dai muri delle aule, arrivi da chi ha la qualifica di insegnanti, cioè coloro che insegnano. Presidi, dirigenti scolastici, maestri professori dovrebbero fare della conoscenza il loro imperativo categorico. “Offende le altre religioni” è il loro alibi. Ignoranza e forse una colpevole ipocrisia dietro cui nascondere il proprio anticlericalismo, laicismo esasperato quanto un ateismo inconfessato. Un fatto grave perché simili argomentazioni, il vietare la recita natalizia o togliere il crocifisso, è frutto dell’ignoranza di quelle religioni che vorrebbero tutelare. E infatti non argomentano in che modo si offendano le altre religioni.

I musulmani e la nascita di Gesù

Per i musulmani la nascita di Gesù è considerata “miracolosa e benedetta” ed è narrata in alcuni passi del Corano. La Sura XIX del sacro libro dell’Islam celebra la figura della Vergine Maria e del suo parto. Si fa riferimento all’Annunciazione e quindi alla nascita di Gesù “il servo di Dio, il quale mi ha dato il Libro e mi ha fatto Profeta”. Così sono numerose le tradizioni del Profeta Maometto che si riferiscono alla funzione provvidenziale di Gesù la cui seconda venuta come “annuncio dell’ora” accomuna quei musulmani e quei cristiani che ancora credono nell’aldilà e nel giudizio universale.

Nonostante una narrazione che vuole musulmani e cristiani divisi dall’odio esiste una realtà che vede Islam e Cristianesimo festeggiare la nascita di Gesù. Questa come abbiamo riferito prima è menzionata nel Corano e rappresenta veramente un mistero e un miracolo che inizia dalla straordinaria purezza di sua madre Maryam, la cui nascita è immacolata anche secondo la tradizione islamica. Maria, la Madonna, è molto venerata nell’Islam, tanto che il suo nome è diffusissimo. In Afghanistan , il minareto di Jam, uno dei più alti al mondo, è istoriato da ceramiche che riportano la sura del Corano che parla di Maria. Non solo, ma il calendario lunare seguito dall’Islam in alcuni anni, fa coincidere la nascita di Maometto proprio nei giorni che i cristiani festeggiano la nascita di Gesù.

Basterebbe questo per sensibilizzare i dirigenti scolastici che in Italia abusano del pretesto delle differenze religiose per dar vita a un Natale attenuato, scambiando così il culto con il multiculturalismo e il valore universale con un artificioso “universalismo” laicista. Di contro i musulmani devono evitare che l’ambigua congrega di agitatori politici del radicalismo possa creare artificiose contrapposizioni. Quello che andrebbe insegnato è riportare il senso del Natale nella sua dimensione spirituale e stigmatizzare la spinta consumistica e materialista.

La tolleranza fraterna degli ebrei

Due parole anche su una possibile offesa agli ebrei. Gli ebrei sono duemila anni che convivono con il fatto che Gesù è venerato come Messia e da Fratelli maggiori sono indulgenti con i cristiani, molto più di quanto essi lo siano con loro. A meno di costringere gli ebrei, come avveniva durante l’Inquisizione o nei Ghetti, a conversioni coatte, nessuno di loro si lamenterà di un presepe in una scuola o di una recita di Natale.

(Nella foto, la Natività mistica del Botticelli)