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A Trivio la commemorazione dell’eccidio della Costarella

21 novembre 2018 | 14:30
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A Trivio la commemorazione dell’eccidio della Costarella

Saraniero: “Vogliamo ricordare ai nostri figli di non dimenticare il sacrificio di chi ha dato la sua vita per renderci liberi”.

Formia – 75 anni fa, il 26 novembre del 1943, nella frazione collinare di  Trivio, ebbe luogo una drammatica rappresaglia da parte dei soldati tedeschi che, dopo aver circondato il paese, fecero irruzione nelle case rastrellando tutti gli uomini, compresi giovani, anziani e inabili. Tra tutti, otto giovani, di cui sette triviesi e un formiano, scapparono verso la montagna,  in località Costarella, dove però furono catturati e barbaramente trucidati.

Il Centro socio culturale “Trivio” ha organizzato una giornata di commemorazione. L’appuntamento è per domenica 25 novembre 2018. L’avvio alle 15,30 con la deposizione di una corona ai caduti sul luogo dove avvenne il violento atto e dove oggi sorge un monumento.

A seguire, alle 16:15, presso la Scuola Primaria Collodi di Trivio si svolgerà il convegno sulle cause della rappresaglia.

La conferenza, moderata dal giornalista Saverio Forte, vedrà i saluti del presidente del Centro Socio Culturale Trivio, Luigi Saraniero e gli interventi del dottor Gianfranco Macelloni, dell’ingegner Giovanni Nardella (Presidente dell’ANPI di Formia), del dottor Marco Tedesco (dottore in storia dell’arte), della professoressa Paola Villa (sindaco di Formia), dell’onorevole Giuseppe Simeone (presidente commissione sanità, politiche sociali, integrazione socio-sanitaria e welfare della Regione Lazio), del deputato Francesco Zicchieri ( segretario della IV Commissione del Ministero della difesa).

Nell’occasione verranno esposti i lavori realizzati dagli alunni della Scuola Collodi.

“Ci teniamo molto a questa giornata – ha sottolineato Luigi Saraniero, presidente del Centro Socio Culturale Trivio – perché forte è la volontà di riscoprire e diffondere nei cittadini, soprattutto tra i più giovani, i valori profondi della nostra storia locale.Vogliamo ricordare ai nostri figli di non dimenticare il sacrificio di chi ha dato la sua vita per renderci liberi”.

(Il Faro on line)