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Vertenza Cup, l’Ugl: “Congelare il cambio d’appalto e di rivedere il progetto”

21 novembre 2018 | 16:00
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Vertenza Cup, l’Ugl: “Congelare il cambio d’appalto e di rivedere il progetto”

Valiani: “il progetto, così com’è stato presentato, mette a rischio anche la qualità del servizio e la professionalità degli addetti alla prenotazione delle prestazioni sanitarie”

Roma – Congelare il cambio d’appalto avvenuto al ribasso e senza tenere in considerazione le clausole sociali a tutela dei livelli occupazionali e delle retribuzioni dei lavoratori dei Cup del Lazio.

E’ quanto richiesto dall’Ugl Lazio durante l’audizione congiunta tra la VII Commissione e la IX Commissione che si è tenuta presso la sede del Consiglio Regionale del Lazio sulla vertenza Cup.

Il Segretario Regionale Armando Valiani ha ribadito le proprie perplessità sottolineando la necessità di fermarsi a riflettere e rivedere l’intera operazione: “Occorre dire stop al cambio d’appalto – ha specificato il rappresentante sindacale – perché non possiamo accettare che agli operatori dei Cup laziali vengano decurtate ore di lavoro e retribuzione. Occorre che il Governo della Regione ritrovi un ruolo centrale in questa vertenza per evitare una vera e propria macelleria sociale”.

Per poter affrontare meglio la trattativa l’Ugl Lazio chiede di congelare il cambio d’appalto e aprire un tavolo di concertazione con tutti gli attori coinvolti, dalla Regione alle aziende fino ai rappresentanti sindacali: “Ci sono ben 2000 lavoratori che oggi rischiano il proprio salario e non potranno più sostenere le rispettive famiglie”, ha proseguito il Segretario Valiani.

“Ribadiamo che occorre tenere in considerazione le clausole sociali e che il progetto, così com’è stato presentato, mette a rischio anche la qualità del servizio e la professionalità degli addetti alla prenotazione delle prestazioni sanitarie in tutte le sedi territoriali della Asl regionale. Il nostro obiettivo – ha concluso Valiani – è quello di salvaguardare le professionalità acquisite nel corso degli anni che non possono essere offese da contratti di lavoro non all’altezza”.

(Il Faro online)