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Al cavalcavia di Penitro sbarre di nuovo danneggiate, CasaPound: “Dopo l’esposto, siamo pronti per la Procura della Repubblica”

22 novembre 2018 | 15:00
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Al cavalcavia di Penitro sbarre di nuovo danneggiate, CasaPound: “Dopo l’esposto, siamo pronti per la Procura della Repubblica”

CasaPound: “Su questo cavalcavia, dichiarato a rischio crollo, continuano a passare mezzi pesanti, mentre sopra e sotto passano migliaia di cittadini.”

Formia – Un cavalcavia dichiarato a rischio crollo nel 2017, una prima denuncia di CasaPound fatta ad agosto, su segnalazione dei residenti di Penitro, per denunciare all’Astral in quanto responsabile della strada e al Comune di Formia, lo stato di degrado e pericolosità oltre che di illegalità del sovrappasso (leggi qui).

Barriere anti-transito staccate e mezzi pesanti della vicina zona industriale che, ci passano sopra, nonostante i divieti, erba alta che impedisce di vedere la segnaletica restante e dulcis in fundo tragedia sfiorata quando, una mattina, a causa del forte vento, sono iniziati a volare i new jersey sulle auto in transito, per fortuna non colpendole.

CasaPound di Formia, dopo una serie di denunce mediatiche, è passata ai fatti concreti, inviando un esposto al Ministero dei Trasporti, all’Astral, al Comune di Formia e alle forze dell’ordine, ricevendo il solito silenzio dell’Astral stessa, una risposta flebile del Comune, che ha tagliato l’erba e risaldato le sbarre, fino alle dichiarazioni sulla stampa del consigliere regionale Pino Simeone che annunciava, a settembre, l’indizione, a metà ottobre, da parte dell’Astral di una gara d’appalto per rifare totalmente il Cavalcavia.

Oggi la situazione non è cambiata e lo denuncia, per l’ennesima volta, il portavoce di CasaPound Stefano Zangrillo: “Tutto fermo, tutto tace le sbarre sono state ancora una volta messe fuori uso e su questo ponte dichiarato a rischio crollo continuano a passare mezzi pesanti, mentre sopra e sotto di esso passano migliaia di cittadini.  È una vergogna.

Sotto il ponte, inoltre, è stata fatta una piazzola che dovrebbe fungere da fermata del bus, roba da Procura della Repubblica. Della gara di appalto, annunciata a metà ottobre, non vi è traccia e noi, prevedendolo, l’abbiamo messo nero su bianco nell’esposto che non se ne sarebbe fatto nulla perché, se anche si fosse indetta questa gara, i lavori sarebbero iniziati nel 2020 e, fino a quel giorno, che tra l’altro non arriverà mai perché non c’è nessuna gara, quel cavalcavia non può restare con quella segnaletica pericolosa. Lo abbiamo denunciato per iscritto alle autorità e se succede qualcosa ognuno si prenderà le proprie responsabilità”.

Continua Zangrillo: “Intendiamoci, qui le responsabilità sono dell’Astral ma non possiamo non evidenziare come, da agosto ad oggi, il Comune sia rimasto inerte. Nessuno si è presentato negli uffici dell’Astral, in questo caso, per competenza, l’Assessore ai lavori pubblici, per far sentire la voce delle migliaia di cittadini che rischiano, ogni volta, che passano sopra e sotto quel cavalcavia.

Noi ci stiamo adoperando anche per questo e, a breve, dovremmo avere un incontro proprio con l’Astral per cercare di capire quali sono le loro intenzioni, anche perché l’ente ha stanziato una somma notevole per rifare la strada nel tratto di Ausonia ed è inverosimile che, per un cavalcavia che la stessa Astral chiuse poiché a rischio crollo, non sia stato previsto un centesimo.”

Conclude Stefano Zangrillo: “La situazione su quel cavalcavia è molto grave. E chi pensa che interessi solo i cittadini di Penitro, che sia un’azione di solita propaganda riconducibile a una parte politica, si sbaglia di grosso perché lì sotto ci passa mezzo Golfo di Gaeta e non solo, perché le elezioni sono lontane e qui non si va a caccia di voti.

Qui stiamo cercando di far capire all’opinione pubblica che bisogna muoversi con i fatti e non con le chiacchiere e CasaPound dopo l’esposto, unico atto scritto e per cui noi ci abbiamo messo la faccia, proverà ad incontrare l’Astral, cosa che dovrebbe fare chi Governa. Nel caso in cui non vi saranno risposte, il prossimo passo sarà quello di rivolgerci direttamente alla Procura della Repubblica, se i cittadini sono con noi, non ci fermeremo.”

(Il Faro on line)