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Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo

23 novembre 2018 | 20:46
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Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo
Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo
Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo
Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo
Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo
Oltre le barriere con lo sport, concluso il Festival del Paralimpismo

Tre giorni intensi di testimonianze, emozioni ed insegnamenti. Tutto da loro. Gli atleti. Docufilm e libri. Studenti e scrittori. Martina Caironi e Bebe Vio tra i protagonisti. Presentato il libro su Antonio Maglio

Il Faro on line – Si è concluso oggi alla Stazione Tiburtina di Roma, il Festival della Cultura Paralimpica. Un omaggio all’atleta in questi giorni di visite, convegni, dibattiti e sorrisi.

Campioni, dirigenti e personaggi dello sport si sono dati appuntamento a questa manifestazione che ha celebrato il mondo del paralimpismo.

Un ultimo ospite di prestigio è stato il presidente Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha visitato la suggestiva location congratulandosi con un movimento sempre più in crescita e oltre qualsiasi barriera fisica e mentale: “Diventa adulto il movimento paralimpico, ma non invecchia – ha dichiarato Mattarella, come riportato dal sito ufficiale del Comitato Italiano Paralimpico – il paralimpismo italiano è testimonianza diretta del progresso del Paese”.

Grazie al prezioso e appassionato degli atleti italiani, che vincono e conquistano medaglie in tutto il mondo, si abbatte la disabilità. E questo è importante anche per la società civile. E’ un riflesso che si dilata poi nella vita quotidiana dei cittadini. Anche quelli che come gli atleti hanno dovuto affrontare incidente invalidanti, ma che grazie allo sport hanno ritrovato il sorriso e possono imparare a superare le difficoltà. Una missione allora e sin dall’inizio: “Ne è passato di tempo dalle immagini in bianco e nero, a quelle vivide di oggi”. Ha detto Luca Pancalli.

Il Presidente del Cip ha sottolineato un concetto fondamentale. Quello con cui lo sport va oltre le barriere, anche del pregiudizio: “Il cambiamento semantico da paralitico e paralimpico è l’indizio del cambiamento”. Una frase che pesa e che si appoggia ai volti e alle vittorie, nonché alle battaglie e alla voglia dei campioni di imporsi. Di andare oltre le loro barriere, in gara. Come nella vita. Continua Pancalli: “Questo cambiamento è la consapevolezza di ciò che i nostri ragazzi rappresentano”. Sottolineando il piano politico del movimento, ha proseguito: “Le nostre politiche sportive sono un pezzo di welfare italiano. E’ una tappa del viaggio che abbiamo iniziato. E’ quello che stiamo compiendo per difendere un diritto. Quello dello sport per ogni persona con disabilità”.

Prima giornata del Festival, le scuole e gli interventi degli atleti

Non poteva iniziare che in questo modo, la manifestazione. Trasmettere i valori che gli atleti paralimpici danno in gara, alle nuove generazioni. E allora, alla Stazione Tiburtina, ecco la visita di tante scuole superiori dell’Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Campania. Sono stati tanti i momenti di riflessione. Dalla velocista Annalisa Minetti, fino al lanciatore Oney Tapia. L’arciere Oscar De Pellegrin ha presentato il suo libro “Ho fatto centro”. Insieme a lui, anche l’asso dell’handbike Luca Mazzone ha parlato del racconto della sua vita, “La prigione dell’impossibile”. Cortometraggi e documentari hanno allietato ed emozionato i presenti. Il cestista in carrozzina, Stefano  Rossetti, si è raccontato. Anche Giacomo Belli ha fatto lo stesso. Il tema dello sviluppo della robotica, elemento fondamentale ad una disabilità sempre più “normale”, ha tenuto il passo di un convegno dell’Inail.

Seconda giornata del Festival, l’intevento di Martina Caironi e la presentazione del libro sulla vita di Antonio Maglio

Sono stati protagonisti ancora gli atleti nella seconda giornata. Sono saliti sul palco, Martina Caironi, Patrizia Saccà e Nicole Orlando. La campionessa paralimpica dei 100 metri piani ha presentato il suo docufilm “L’aria sul viso”, che narra la sua esperienza personale. Dall’incidente, fino al podio paralimpico. Inoltre, Martina ha presentato anche un altro documentario importante. Quello sulla sua avventura a Rio 2016. Poi lo spazio dello storytelling, con un tema dedicato. “Le parole e lo sport paralimpico”. Ricordando i giorni gloriosi del recente campionato mondiale in Messico, Francesco Messori, giocatori amputato della Nazionale, ha parlato del suo libro “La tifosa di Messi”. Ma non solo. Non poteva mancare un momento importante per tutto il movimento paralimpico italiano. E’ stato presentato il libro sulla vita del Dott. Antonio Maglio. Diede vita alla sport terapia in Italia e poi alle Paralimpiadi, a Roma 1960. A parlare del medico che ha cambiato le vite di atleti e persone è stato direttamente sua moglie, Maria Stella Calà. Tra le sue mani il manoscritto “Senza barriere”, scritto da Luca Saitta.

Terza e ultima giornata del Festival, Bebe Vio e l’Art4Sport

Insieme a Monica Contrafatto e Daniele Cassioli, è stata Bebe Vio la stella della giornata conclusiva della manifestazione. Ha presentato la sua Onlus la pluricampionessa paralimpica di scherma. Con Bebe, anche Edoardo Giordan ed Emanuele Lambertini. Sono stati presentati i docufilm “Nessuno rimane indietro” e “Pesci combattenti”. Il primo narrato da Gianfranco Paglia e Marco Iannuzzi, il secondo presentato da Federico Morlacchi e Simone Barlaam. E poi ancora un libro tutto da leggere. “Storia di un ragazzo in gamba2”. La biografia di Roberto La Barbera, argento nel lungo ad Atene 2004.

Foto : Comitato Italiano Paralimpico e Augusto Bizzi