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Stefania Pucciarelli (Lega): “La macchina del fango? Confonde i diritti umani con l’assenza di regole”

24 novembre 2018 | 17:52
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Stefania Pucciarelli (Lega): “La macchina del fango? Confonde i diritti umani con l’assenza di regole”

La presidente della Commissione diritti umani al Senato esce allo scoperto, replica alle accuse e detta la road map per difendere chi non ha voce.

Roma – Dire che sia stata oggetto di aspre polemiche è un eufemismo. Contro Stefania Pucciarelli, senatrice leghista nominata Presidente della Commissione per i diritti umani a Palazzo Madama, si è scatenata un massacro “social”, veicolato da giornali ed esponenti politici. E come purtroppo spesso accade nei tempi moderni, il vero si è confuso col verosimile, la notizia con la fake news; il tutto condito da una dose altamente tossica di offese e vituperi.

L’accusa madre è stata di “razzismo”, per un presunto like ad un commento che richiamava i “forni”, e che, per chi si occupa di diritti umani, non è esattamente il miglior biglietto da visita. “Questione archiviata subito – spiega la senatrice leghista – . Nessun commento razzista da parte mia, solo un like che doveva andare a un mio amico che fa volontariato e per sbaglio è apparso dove non doveva essere”.

Il volontariato è una delle sue grandi passioni, oltre la politica. Entrambi sono state coltivate negli anni, sulla strada, in trincea come si suol dire. Per tre anni volontaria in Croce Rossa, dove oltre alle attività di soccorso, si è impegnata nella distribuzione di pacchi alimentari ai più bisognosi, tra cui molti immigrati…

stefania pucciarelli

Stefania Pucciarelli

“Quando vengo accusata di xenofobia – racconta – la cosa mi ferisce e mi costringe a difendermi anche attraverso le querele, perché quello che ho fatto in tanti anni per le persone non può essere infangato da polemiche strumentalizzate da chi mi ha descritta come una spietata razzista al volante di una ruspa quando, invece, sono una persona che ama difendere gli altri”.

Già, le ruspe. Altro cavallo di battaglia della campagna elettorale leghista, altra spina nel fianco dell’immagine pubblica della senatrice Pucciarelli per il caso di Catelnuovo Magra. Anche qui la costruzione mediatica ha descritto i fatti determinando ruoli e personaggi come in un copione teatrale, ma in realtà le cose non sono andate esattamente come sono state pubblicizzate: “Il sindaco del comune di Castelnuovo Magra che ha operato lo sgombero è Daniele Montebello, militante nel Partito Democratico; in questo caso non si trattava di bandiere politiche, ma di sicurezza di minori”.

Il problema è che la gente non lo sa, e che la narrazione dei nostri tempi vuole il “leghista” usato come sinonimo di “razzista” ad ogni costo. Che poi il presunto diritto all’abusivismo leda il concreto diritto dei fanciulli a vivere dignitosamente, per molti resta un argomento di secondo piano. Non per la Pucciarelli.

Campo rom nel degrado

“Il campo rom in oggetto – prosegue nel racconto la Presidente della Commissione – era un’area che versava in gravi condizioni ambientali, igieniche e di sicurezza per le persone che lo abitavano. Arpal e Asl hanno rilevato gravissime situazioni di inquinamento; in seguito a questo e alle indagini delle autorità, alcune delle persone del campo nomadi andranno a processo a dicembre con l’accusa di reati ambientali”.

Ma perché tanto inquinamento? Non è solo una questione di stili di vita… All’interno del campo rom vi era una consolidata attività volta a bruciare componentistica in plastica, con pericolo di dispersione di diossina, al fine di estrarne il rame.

“Le condizioni igieniche del campo – spiega ancora la senatrice – erano al limite dell’umano: fino a 50 persone vivevano senza fossa biologica con fognatura a cielo aperto. Le costruzioni abusive erano allacciate alla corrente elettrica con impianti fatiscenti e molto pericolosi, il campo era abitato da moltissimi bambini. Un posto del genere per un bambino può rivelarsi una trappola mortale. E poi, va detto, i rom sono stati successivamente ospitati dal Comune”.

E’ uno di quei classici casi dove, se si lascia correre, prima o poi la tragedia arriva, e allora ci si domanda come mai le Istituzioni abbiano permesso tutto questo.

A 10 giorni dalla nomina di presidente della Commissione per i diritti umani al Senato, che ha scatenato le polemiche delle opposizioni, la Senatrice Leghista Stefania Pucciarelli, ha deciso dunque di ripristinare la verità sulle cose di cui è stata accusata “ingiustamente”.

I lavori in Commissione

Ma non è il recente passato che la impegna, bensì il prossimo futuro.
“Amo rispondere con i fatti alle parole. Pochi giorni fa c’è stata la prima seduta dell’ufficio di presidenza, e l’On. Alberto Airola (M5S) vice presidente della commissione ai microfoni di Claudio Landi (Radio Radicale) ha detto che si è lavorato in “un clima di ampia collaborazione”.

Le tematiche da affrontare sono tante ed estremamente delicate, la tutela di quelle persone per le quali i diritti umani sono violati è la priorità; un percorso che necessità del coinvolgimento di tutti gli attori e dell’ascolto delle proposte.

Abbiamo parlato di diversi argomenti proposti anche dell’opposizione, tra cui i matrimoni precoci, ma anche della tratta degli esseri umani e del caso Asia Bibi”.

Insomma, sui temi dei diritti umani la Commissione è già al lavoro, oltre qualunque steccato ideologico. “La verità – chiosa Stefania Puccarelli – è che il fatto che questo governo stia finalmente facendo qualcosa per il Paese destabilizza un certo establishment. Sono una donna, una mamma e sono orgogliosa di essere stata nominata Presidente di questa Commissione. I fatti parleranno per me”.